Il Suncorp Stadium di Brisbane ha ospitato, nella giornata di sabato, le partite del primo turno del Rugby League Four Nations 2014. Pronostico rispettato per l’Inghilterra, che ha piegato le Isole Samoa con punteggio di 32-26 nella gara inaugurale. Nell’altra sfida, successo della Nuova Zelanda sull’Australia campione del Mondo, la cui striscia di successi si è dovuta interrompere a un passo dal record.
A un anno dalla Coppa del Mondo giocata in Gran Bretagna e Francia, esordio di Samoa nella manifestazione. Dopo Papua Nuova Guinea, Francia e Galles, i ragazzi di Matt Parish tentano di inserirsi nell’élite del rugby a 13 e l’Inghilterra è un’occasione ghiotta, data la sua storica difficoltà all’esordio delle grandi manifestazioni, in particolare nei tornei ambientati in Oceania. Lungi dall’essere solo una squadra fisica, Samoa è ben messa in campo e mette in difficoltà la difesa inglese, che regge col pacchetto di mischia ma è fragile in alcuni elementi. Complici i tantissimi errori alla mano, l’Inghilterra tiene pochissimo la palla in mano e non completa i set: in questa situazione Roberts e compagni si divertono, impongono il loro ritmo e mettono a nudo i difetti di un avversario che ci sta capendo poco. Il problema degli isolani, però, è che appena gli inglesi attaccano son dolori: al 21′ Shenton va in meta dopo line-break di Clark e Widdop inizia la sua gara perfetta in piazzola con la conversione. Ma è pronta la reazione samoana, firmata Liu: l’asso dei Roosters impatta, grazie ai 2 punti aggiuntivi di Stanley. Alla mezzora, il sorpasso: è Vidot – l’uomo forse più rappresentativo degli isolani – a marcare il 6-10 che pone tante domande agli inglesi. Che si aggrappano a Watkins, al gioco al piede di Smith e i calci di Widdop, sino al 14-10 dell’intervallo.
Tanta tanta fatica per l’Inghilterra, che aveva bisogno di carburare e trovare coesione tra i reparti. Se il pacchetto di mischia dovrà prendere le misure in viste della sfida all’Australia, è promossa la mediana, decisamente superiore a quella proposta al Mondiale: superbo Widdop con penalità e conversioni, perfetto Smith nel kicking game. Bocciata invece la tenuta difensiva, che preoccupa in vista di avversari più attrezzati.
Sonora bocciatura per i nuovi canguri di Tim Sheens, molto rinnovati a causa delle assenze illustri e inadeguati in diversi elementi, presi dall’ansia del debutto. Ma il calendario offre subito un’occasione di redenzione: domenica a Melbourne c’è il nemico storico, quell’Inghilterra che non batte l’Australia dal 2006 e ora sente l’odore del sangue. In palio non solo 2 punti ma anche tanto orgoglio.
Rugby League Four Nations – 1/a giornata
Inghilterra-Samoa 32-26
Australia-Nuova Zelanda 12-30
CLASSIFICA: Nuova Zelanda, Inghilterra 2, Samoa, Australia 0
Prossimo turno – 1 e 2 novembre
Nuova Zelanda-Samoa
Australia-Inghilterra