Rugby League Four Nations: al via sabato l’edizione 2014

Si inaugura questo sabato l’edizione 2014 del Four Nations, seconda competizione di rugby league più prestigiosa al mondo dopo il Mondiale. A lanciare la sfida all’Australia detentrice del trofeo le solite Nuova Zelanda e Inghilterra, insieme a Samoa qualificata grazie al successo nello spareggio in gara secca contro le Figi.

Al solito, gli australiani – usciti vincitori dalla Coppa del Mondo 2013 in Gran Bretagna e Francia – partono coi favori del pronostico, nonostante la defezione per infortunio e indisponibilità varie di tantissime stelle, primo tra tuttiJohnathan Thurston. Out anche Billy SlaterJarryd Hayne, che ha lasciato il league per seguire il suo sogno nel football americano NFL. Priva di molte stelle, l’Australia può comunque usufruire di tantissimo talento, con in rampa di lancio numerosi giovani debuttanti a livello di test match. Che giocatori come Daniel Tupou, per esempio, vantino già presenze nello State of Origin renderà il loro debutto internazionale meno complicato, sul piano dell’emozione e del gioco. Il selezionatore Tim Sheens ha chiamato anche Aidan Guerra, già coinvolto quest’anno nell’Origin con Queensland e gran protagonista in Coppa del Mondo con la maglia dell’Italia.

Pur con tantissimi assenti, i Kangaroos possono contare su una mediana di livello assoluto, composta da Cooper CronkDaly Cherry-Evans, ma la stella della squadra è senza dubbio Greg Inglis, fuoriclasse neo-campione NRL con South Sydney che finalmente, dopo la convivenza nell’Australia e nel Queensland con Slater, potrà giocare estremo. Qualche dubbio rimane sul pacchetto di mischia e sull’impatto delle numerose nuove leve, ma fattore campo e creatività dei mediani danno agli australiani ancora una nuova la quota più bassa per vincere.

Vice-campioni del Mondo e vincitori della manifestazione nel 2010, i neozelandesi si sono avvicinati all’evento in condizioni particolari. Molto rinnovata, rispetto alla manifestazione iridata, la formazione titolare, con la perdita di Jared Waerea-Hargreaves e Roger Tuivasa-Sheck che rischia di farsi pesantemente sentire; indisponibile, naturalmente, anche Sonny Bill Williams, passato nuovamente al rugby union e già candidato a una maglia All Blacks per il 2015. Il punto di forza è la coppia di mediani: Shaun JohnsonKieran Foran fanno paura e sono già affermati a livello internazionale. Assente, rispetto al 2013, l’estremo Kevin Locke, trasferitosi in Inghilterra per giocare con Salford e per questo escluso dal ct Stephen Kearney. A differenza dell’Australia, i Kiwis hanno già fatto assaggiare ai diversi giovani l’emozione del debutto, svecchiando parecchio la rosa in occasione dello scorso Anzac Test a Sydney.

L’anno degli inglesi, più o meno: così hanno descritto alcuni commentatori australiani il Four Nations di quest’anno, la più grande occasione da 10 anni a questa parte che l’Inghilterra avrà di sollevare un trofeo di alto prestigio. Vuoi per le assenze in casa australiana e vuoi per il rinnovamento con obiettivo 2017 avviato dalla Nuova Zelanda, l’Inghilterra appare – in alcuni settori del campo – la più attrezzata o comunque coesa, anche se qualche dubbio permane, dopo il ritiro di Kevin Sinfield e l’esclusione del deludente Rangi Chase, su chi andrà a guidare regia e operazioni. Gareth Widdop è certamente giocatore di spessore ma sarà affiancato da un Matty Smith reduce sì da una grande annata in Super League eppure all’esordio con la nazionale. Per i Lions, che quando vinsero l’ultimo trofeo maggiore nel 1972 correvano come Gran Bretagna, la consapevolezza di potercela fare, dopo il ko al fotofinish in semifinale mondiale: mancherà Sam ma ci saranno Tom e Luke Burgess, oltre a quel James Graham reduce da un’annata da urlo coi Bulldogs. Il capitano è Sean O’Loughlin, che salterà la prima per infortunio. Resta da capire se gli inglesi, finalmente, andranno oltre l’ora di gioco contro le rivali storiche: sarebbe il caso, per il bene del league in Europa e per rilanciarne la dimensione internazionale.

Dopo Francia (2009), Papua Nuova Guinea (2010) e Galles (2011), esordio nella manifestazione per Samoa. La rosa appare forte ma in qualche modo inferiore alle altre tre: ai ragazzi di Matt Parish il compito – dopo il brillante 32-16 sulle Figi nei playoff di qualificazione – il compito di sovvertire il pronostico, magari cogliendo di sorpresa l’Inghilterra alla prima.

Appuntamento a sabato, col doppio confronto Australia-Nuova Zelanda e Inghilterra-Samoa al Suncorp Stadium di Brisbane.

Rugby League Four Nations – 1/a giornata

Australia-Nuova Zelanda
Inghilterra-Samoa