Mondiali Femminili 2015, le atlete si ribellano al sintetico
I Mondiali Femminili 2015 in Canada sono lontani solo otto mesi ma la FIFA e la Canadian Soccer Association non tornano indietro sulla loro decisione di giocare le partite sul sintetico invece che sul campo in erba. E 40 stelle internazionali, tra cui Alex Morgan, hanno deciso di intraprendere un’azione legale contro la FIFA e la CSA per discriminazione sessuale dato che la Coppa del Mondo maschile è sempre giocata sull’erba.
Le motivazioni non sono solo legate al sesso, ma anche a problemi di salute, come spiega la stessa Morgan: “Gli infortuni sul sintetico sono più duri da recuperare e i tendini e i legamenti soffrono di più. Con sette gare in un mese, se arrivi alla finale, giocheremo tanto sul sintetico e c’è una bella differenza rispetto al campetto in erba. L’impatto del piede con il sintetico è spesso innaturale e si possono più facilmente rompere i legamenti.”
Non è solo la Morgan a lanciare l’allarme: da molto tempo ci sono studi connessi alla pericolosità del sintetico per la salute dei giocatori, non solo per gli infortuni, ma anche per un suo probabile collegamento al tumore ai polmoni, questo dovuto all’inalazione dei composti di cui è fatto il campo, come le palline nere di gomma che si trovano all’interno dell’erba sintetica e che sono ricavati dai pneumatici esausti: possono contenere sostanze cancerogene come benzene, piombo e polvere di carbonio, tutte sostanze dannose.
Al di là dei rischi sulla salute, la CSA la settimana scorsa si è opposta all’ipotesi di giocare le gare dei Mondiali sull’erba dicendo che è il sintetico è approvato dalla FIFA e che non ci sono rischi comprovati legati alla salute dei giocatori su quel tipo di terreno. Hampton Dellinger, l’avvocato che rappresenta le atlete, ha accusato la CSA e la FIFA di tentare di rimandare il confronto per evitare il giudizio della corte. Morgan ha rincarato la dose dicendo che se fosse capitano agli uomini di giocare sul sintetico, questi avrebbe boicottato la Coppa del Mondo: “La FIFA non avrebbe mai permesso che questo accadesse per gli uomini, ed allora io penso che questo non dovrebbe accadere neanche per le donne.”