Moviola contro challenge: la pratica

Divertiamoci: simuliamo le decisioni dell’arbitro Rocchi se una moviola in campo simile per regole di attuazione a quella NFL fosse stata usata domenica 5 ottobre.

Rigore per mani di Maicon su punizione
Garcia chiama la moviola in campo, affermando che il fallo è avvenuto fuori area. Rocchi dopo aver rivisto l’azione stabilisce che il fallo è fuori area, non può togliere (ammesso che lo ritenga opportuno) il cartellino giallo al brasiliano ma rettifica la chiamata in una punizione dal limite dell’area.
Rigore per atterramento di Totti da parte di Lichtsteiner in area
Allegri, dubbioso ma non sicuro dell’inesistenza del fallo da rigore, non chiede la moviola in campo. Alternativamente, il caso potrebbe essere “non rivedibile”, a quel punto se Allegri chiedesse la moviola, potrebbe essere penalizzato, a seconda del giudizio sulla palese intenzione di Allegri nel creare una perdita di tempo e spezzare il ritmo di gioco della Roma o innervosire il tiratore della massima punizione.
Rigore per atterramento di Pogba da parte di Pjanic
Garcia, che ha una sola moviola rimanente, la chiede. Rocchi, riguardando il replay, non può stabilire se l’irregolarità avvenga dentro o fuori area, e DEVE rimanere sulla sua decisione originale, quella del rigore. Garcia non ha più moviole disponibili e ha una sostituzione in meno (esempio di penalità possibile).
Gol di Bonucci con Vidal in fuorigioco davanti al portiere della Roma
Il gol, essendo azione che determina un cambiamento di punteggio, viene rivisto automaticamente dall’arbitro. Rocchi vede nel monitor che c’è un fuorigioco di Vidal, ma, come le immagini televisive in questi giorni mostrano, ritiene che Skorupski veda la palla al momento del tiro di Bonucci; conferma il gol.

Forse la partita sarebbe finita 2-2, oppure Allegri avrebbe usato una moviola per un’altra azione, oppure la Juventus avrebbe segnato sulla punizione del primo gol, oppure potrebbe essere successa qualsiasi cosa.

La morale possibile è solamente una: nell’analizzare gli altri casi di moviola in campo nel Mondo, dobbiamo necessariamente scontrarci con le differenze che esistono tra uno sport e l’altro, e considerare che tali modelli di attuazione sono il risultato di anni e anni di prove, sperimentazioni e messe a punto. Risulta quindi abbastanza inutile e superficiale che Tavecchio metta quella italiana in fila prima di tutte le altre federazioni per la sperimentazione di tali tecnologie nel calcio. La strada è lunga, tortuosa e piena di insidie.
Siamo sicuri che con la moviola in campo non staremmo polemizzando lo stesso? Siamo sicuri di essere pronti per un cambiamento del genere, intellettualmente parlando? Quale modello è da attuare (football, rugby, baseball, pallavolo, tennis)? A cosa serve la moviola in campo se le regole del calcio sono di difficile interpretazione (come nel caso del gran gol di Bonucci)? Qual è la vera priorità per evitare che un pessimo arbitraggio non influenzi il risultato finale di una partita?

Troppe domande. E, cosa molto più grave, non possiamo aspettarci che la FIFA tali domande se le stia ponendo se anche solo la ottima goal-line technology vista al mondiale brasiliano non è stata ancora adottata su scala globale. La questione non è se mettere le telecamere in campo ma stabilire se quantomeno gli organi europei e mondiali stiano in questo momento sviscerando il problema.
Questi due approfondimenti sono stati pensati proprio per questo motivo: avvertire che, avendo fretta di adottare la moviola in campo nel calcio, si potrebbero creare ulteriore polveroni sulle modalità con cui essa è attuata.