Quinta puntata di “Derby dal mondo” e ultima rivalità sudamericana, in attesa della parte “europea” della rubrica.
Per questa occasione ci “trasferiamo” a Santiago per analizzare il Superclásico de Chile tra il Colo Colo e la Universdidad de Chile, che domenica 19 ottobre incroceranno i propri destini per la 176esima volta nella storia del campionato cileno.
Nella metropoli cilena (Santiago ha circa sei milioni di abitanti) e i tutta la Nazione queste due squadre sono per distacco le più seguite e amate e quindi ogni volta che si affrontano il Cile si ferma per questa sfida leggendaria.
I fondatori scelsero due colori: il bianco, simbolo di purezza, per la maglietta, e il nero, segno di determinazione, per i pantaloncini. In origine questa uniforme fu composta anche di calzettoni azzurri in omaggio alla Marina dell’Esercito Cileno, ma poco dopo si passò al nero anche per questa parte della divisa.
Il club fu tra i fondatori della Liga Profesíonal cilena nel 1933 e nel 1937 conquistò il suo primo titolo locale. Alla festa non poté purtroppo partecipare David Arellano, deceduto qualche anno prima e a cui verrà in seguito intitolato l’Estadio Monumental.
Tanti i soprannomi del Colo Colo: el Cacique e albos (i bianchi) sono i più usati oltre a los de Macul dal nome del quartiere in cui ha sede la società.
Un altro idolo dei tifosi è sicuramente Claudio Borghi. L’allenatore argentino, ora all’Argentinos Juniors (con cui vinse uno storico campionato nel 2010) alla guida di Riquelme e compagni, riuscì nell’impresa chiamata tetracampeonato: Borghi riuscì a vincere quattro campionati di fila (Apertura 2006, Clausura 2006, Apertura 2007, Clausura 2007) e raggiunse inoltre la finale della Copa Sudamericana 2006 perdendola contro i messicani del Pachuca.
Attualmente sulla panchina del Cacique c’è Héctor Tapia, ex attaccante dei bianconeri con alle spalle anche un’esperienza non molto fortunata al Perugia nel 2000.
Oltre al gufo, una grande U rappresenta lo stemma della squadra, vincitrice di sedici campionati cileni. Anche in questo caso sono molti i soprannomi, ma tra i più comuni citiamo: la U (abbreviazione di Universidad), azúles (dal colore della maglia), el Chuncho (dal simbolo della squadra) ed el León.
La rivalità tra le albos e azúles nasce nel 1938 quando il Colo Colo si aggiudica il primo incontro tra le due squadre con un pesante 6-0, anche se le prime schermaglie si ebbero in realtà nel 1940 quando si scatenò una rissa tra Alfonso Domiínguez, del Colo Colo, e José Balbuena, della Universidad de Chile. I successi nel Clásico pendono nettamente dalla parte dei colocolinos che hanno ottenuto in campionato 77 successi contro i soli 48 degli odiati rivali. Tanti gli incontri memorabili, ma ora ci soffermeremo su due “episodi” recenti. Il primo a favore della U, che nel 2012 conquistò una memorabile vittoria per 5-0 facendo registrare il successo più largo della storia tra le due formazioni. Il secondo invece non è un risultato, ma un numero di anni: tredici sono quelli passati dall’ultima vittoria della U in casa del Colo Colo, che potrebbe aumentare in caso di successo o pareggio domenica.
Tra i tanti giocatori famosi che hanno vestito le maglie di queste due gloriose squadre citiamo tra gli altri Claudio Borghi, Iván Zamorano, Arturo Vidal e Alexis Sánchez per los albos, e Pedro González, Luis Musrri, Marcelo Salas ed Eduardo Vargas per los azúles.
Il Colo Colo gioca le sue partite interne all’Estadio Monumental David Arellano, la cui costruzione fu decisa anche dal dittatore Augusto Pinochet. Fatto che viene spesso rinfacciato dai tifosi avversari, che da sempre hanno combattuto contro la dittatura, la quale cambiò anche lo struttura societaria della U portando la squadra a non vincere nulla dal 1969 al 1994.
La Universidad de Chile è di casa invece all’Estadio Nacional, divenuto tristemente famoso in quanto teatro delle torture tremende che dovettero subire i cileni che si ribellavano al regime di Pinochet.
Tornando ai giorni nostri, la Universidad de Chile di Martín Lasarte (ex allenatore anche della Real Sociedad) si presenta da capolista allo scontro con gli eterni rivali e vincendo metterebbe praticamente la parola fine al campionato in quanto si ritroverebbe con un vantaggio, proprio sui rivali di sempre, di otto punti a sole sei giornate dal termine del torneo. Per il Colo Colo quindi un unico risultato a disposizione: la vittoria, con tutto il popolo Albos che spingerà i suoi beniamini verso l’impresa tra le mura amiche..
L’incredibile accoglienza riservata dal Monumental di Macul ai giocatori del Colo Colo per una partita di coppa contro i messicani del Toluca:
Il “ricevimento” dei tifosi della U nel 2011 in occasione della finale di Copa Sudamericana contro la LDU Quito: