Sono sempre i giovani il fulcro del progetto del Napoli Calcio Femminile, che da quest’anno si amplia. Lo stadio Collana, che ospiterà le partite interne della squadra anche per la stagione 2014\15, sarà anche la base del Centro Formazione Calcio Maschile e Femminile, diretto da Riccardo De Lella, in attesa della definizione del bando indetto dalla Regione Campania per l’assegnazione della struttura. Un’idea nuova, che punta sulla cura dei dettagli tecnici troppo spesso dimenticati negli ultimi anni nelle scuole calcio, e sui valori di un tempo che possono permettere ai giovani calciatori di trovare le basi per affermarsi nel mondo del calcio nel futuro. Il centro, la cui direzione è stata affidata a uno dei tecnici napoletani più esperti e affermati, si affianca alle attività del Napoli Calcio Femminile, che quest’anno disputa il campionato di serie B.
La squadra è inserita nel girone D ed è formata, quasi interamente, dal gruppo che lo scorso anno ha conquistato, per la seconda stagione consecutiva, le semifinali del campionato nazionale Primavera. Un risultato storico per un gruppo che, tecnicamente, ha dimostrato grandi qualità e che deve solo crescere sul piano dell’esperienza. Alla guida è stato chiamato Alessandro Riccio, l’allenatore che ha portato il gruppo a ottenere questi storici risultati nelle scorse stagioni e che conosce nel dettaglio le qualità delle ragazze. L’esperienza sarà portata da tre colonne della squadra che fino allo scorso anno ha disputato il campionato di serie A, Emanuela Schioppo, Paola Di Marino e Manuela Rapuano, e dal nuovo portiere, Imma Iannone, che affianca le giovanissime Sorbino e Parnoffi nel ruolo più delicato. Il Napoli Calcio Femminile sarà in campo domenica 19 ottobre, alle ore 15, in trasferta contro la Lazio per la terza giornata del campionato di serie B.
“In questi anni la nostra società, insieme agli sponsor principali Carpisa e Yamamay, ha fatto tanti sacrifici per portare avanti un modello nuovo di calcio e ridare alla città uno stadio storico per la nostra disciplina – spiega il dg, Italo Palmieri -. Il calcio, maschile o femminile che sia, non può prescindere dall’utilizzo dell’unico stadio nel cuore della città insieme al San Paolo. Nella mia veste di consigliere federale del Dipartimento Calcio Femminile so il calcio femminile è ormai a una svolta. Tavecchio, con cui abbiamo lavorato a stretto contatto per due anni, vuole che le società di calcio maschile, come nel resto d’Europa, abbiano l’obbligo di avere un comparto femminile. È l’UEFA che glielo impone. Lotito sta lavorando alla riforma dei campionati maschili e femminili e a breve sarà ufficializzata questa obbligatorietà. Quindi, il Napoli Calcio Femminile potrà diventare una costola di quello maschile. Abbiamo un settore giovanile importante e con numeri impressionanti, che oggi stiamo curando con tanta attenzione. Senza ombra di dubbio le giovani calciatrici napoletane saranno le protagoniste di questo sport negli anni futuri. Per quello che riguarda il maschile, invece, aver preso come direttore tecnico Riccardo De Lella è una garanzia. Vogliamo proporre un modello nuovo di far calcio nel settore giovanile. Nuovo, ma con basi solide nel calcio di un tempo. Grande cura alla parte tecnica nei primi anni, per permettere di far crescere tanti giovani con una tecnica di base che oggi sembra non esistere più. L’esperienza, l’organizzazione e la passione, che è molla principale, ci sono. Per completare il puzzle manca solo la certezza di avere a disposizione la struttura giusta. Ed è quello che vorremmo con l’affidamento del Collana all’ATI di cui facciamo parte”.
Nel corso della conferenza stampa è intervenuto, come portavoce dell’ATI, Nando Pellegrino: “L’affidamento della struttura comporterebbe, solo per i canoni, oltre tre milioni e mezzo di spesa in dieci anni, a cui va aggiunta una grande spesa per la ristrutturazione. La Regione Campania sembra voglia sospendere il bando a pochi giorni dalla scadenza, pur essendo stato emanato dopo l’approvazione del Consiglio Regionale, collegandolo alla finanziaria e al patto di stabilità, inserendolo nel bilancio preventivo 2014 e in quello triennale 2014-2016. La modifica del bando porterebbe a un’apertura verso investimenti privati, mentre alle attuali condizioni sono le società sportive riconosciute dal Coni a poter gestire la struttura. Siamo disponibili a un dibattito pubblico con gli amministratori per chiarire le posizioni, altrimenti siamo pronti a intraprendere le vie legali per tutelarci qualora il bando fosse ritirato”.