Decreto-legge violenza negli stadi: ecco cosa cambia
Fino a ieri la materia delle “scommesse clandestine e la tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive” era coperta da una legge ordinaria che ancora esprimeva l’entità delle sanzioni pecuniarie con le amate lire. Quando si dice che lo sport italiano ha bisogno di interventi strutturali, si fa anche riferimento alla necessità di taluni piccoli emendamenti che fungono da gradiente circa l’aggiornamento e l’ammodernamento legislativo. Ieri pomeriggio questa necessità è stata colmata dall’approvazione in Senato, con 164 voti favorevoli e 109 contrari, del decreto legge n. 119.
Intendiamoci fin da subito: queste “disposizioni urgenti” sono il primo passo di un lungo cammino legislativo che dovrebbe portare alla nascita di una nuova cultura sportiva negli stadi, nei palazzetti, in ogni impianto sito nel nostro territorio. Se ne avvertiva un grande bisogno perché di vittime della violenza sportiva se ne sono già piante troppe. Le direttrici innovative che smuovono questo decreto-legge sono varie: dal Daspo, agli arresti, dalle frodi sportive, al riequipaggiamento della Polizia. Andiamo per ordine.
Il Daspo, la misura cautelare che impedisce ai tifosi violenti l’accesso alle manifestazioni sportive, è stato inasprito e reinterpretato estensivamente: le pene, che colpiranno anche per gli italiani che compiranno reati all’estero, variano dai 3 anni laddove sia accertata la responsabilità di gruppo, e 5-8 anni nei casi di reiterazione con l’obbligo di presentarsi in commissariato; la nuova legittimazione passiva ora riguarda anche i denunziati o condannati per l’esposizione di striscioni offensivi, violenti o razzisti, i trasgressori dell’ordine pubblico e altri delitti nelle fattispecie di rapina, detenzione di esplosivi e spaccio di droga.
In questi giorni sta emergendo la verità sulle scommesse nel mondo del tennis con alcuni personaggi famosi prossimi allo stato d’accusa: il decreto colpisce duramente le frodi sportive con una detenzione massima di 9 anni sia per il reato di base che per la circostanza aggravante della combine. È consentito lo sfruttamento dello strumento delle intercettazioni, l’arresto facoltativo in flagranza di reato (l’arresto differito è altresì consentito per la discriminazione razziale o etnica con cori e/o striscioni) e le misure cautelari detentive.
Capitolo tifosi. Il Ministro dell’Interno può predisporre la chiusura del settore ospiti per una durata massima di due anni e vietare la vendita di biglietti ai tifosi che risiedono nella provincia della squadra avversaria. Il tribunale può prevedere per i tifosi recidivi di Daspo e ultras violenti la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Per combattere la criminalità nello sport, alla Polizia sarà distribuita (in via sperimentale) la pistola elettrica, da utilizzare in ottemperanza “della tutela della salute e del principio di precauzione”.
E infine il pomo della discordia che ha fatto arrabbiare il presidente di Lega, Maurizio Beretta: le società sportive dovranno versare un’aliquota variante dall’1 al 3% dell’incasso al botteghino (banalmente, i ricavi dalla vendita dei biglietti) per finanziare la messa in stato di sicurezza degli stadi e gli straordinari degli addetti alla sicurezza. È un piccolo passo cui sottostà la voglia di cambiamento: la migliore notizia possibile per chi crede e auspica uno sport sano in una società civile.