Mondo A-League, 1/a puntata: Berisha e Villa lanciano le due Melbourne
È Melbourne, terra di Aussie Rules e città sportiva per antonomasia, la capitale del calcio australiano. Almeno per un po’, non si farà che parlare della capitale dello stato di Victoria, capace di ospitare con successo franchigie importanti di cricket, NRL, rugby e calcio, oltre all’onnipresente e religiosamente adorato football australiano.
Da quelle parti il calcio, addirittura, raddoppia: ma se da un lato c’è un club (Melbourne Victory) fortissimo e in continua ascesa – tanto da acquistare in Berisha uno dei goleador più prolifici della lega – dall’altra vediamo un ambiente strozzato da una depressione figlia degli scarsi risultati. Tanto da cambiare nome: dai Melbourne Heart ai Melbourne City: come una (ri)europeizzazione del calcio d’Australia, strizzando l’occhio a certe dinamiche e alleanze internazionali. Il City, dopo il cucchiaio di legno del 2014 (6 vittorie in 27 gare), si è tolto il lusso della stella di profilo mondiale. Non il solito attempato ex fuoriclasse, ma uno che in maggio giocava la finale di Champions League: David Villa – arrivato come guest player in attesa di trasferirsi negli USA – ha bagnato l’esordio con un gol dell’1-1, che rilancia le ambizioni della parte meno blasonata di Melbourne. Niente male come esordio, davanti ai 25mila dell’Allianz Stadium di Sydney: se è prepensionamento o parentesi di lusso si vedrà.
Dal canto loro i Melbourne Victory, nell’anticipo del venerdì sera, avevano inaugurato la stagione come meglio non si può: 4-1 secco ai Western Sydney Wanderers, forse troppo concentrati sull’imminente finale di Champions League asiatica per giocare davvero con l’intensità necessaria. Vero che ai Wanderers, che nel giro di 15 giorni potrebbero laurearsi campioni d’Asia, manca un calcio di rigore nelle fasi iniziali di gioco, ma si è vista una netta differenza nel linguaggio del corpo delle due squadre: da un lato i Dark Blues correvano a mille e aggredivano gli spazi, dall’altra Bridge e compagni tamponavano in ritardo (almeno) di un giro. Fondamentale, in vista del proseguo della stagione, il gol di Besart Berisha, stella prelevata dai Roar campioni d’Australia: se l’importante in questi casi è sbloccarsi, il rigore de 19′ può cambiare una stagione.
Altrove le emozioni non sono mancate. Dallo spettacolare gol di Bruce Djite a Brisbane alla compattezza di Adelaide fino al viaggio – il più lungo del campionato – di Perth dall’Australia occidentale alla Nuova Zelanda: un volo valso 3 punti, complici i disastrosi Wellington Phoenix.
Periodo d’oro, in definitiva, per i Central Coast Mariners: 1-0 ai Jets (Duke al 90′) e cinquina rifilata ai dilettanti del Palm Beach Sharks nei quarti di FFA Cup.
Hyundai A-League – 1/a giornata
Melbourne Victory-Western Sydney Wanderers 4-1
Central Coast Mariners-Newcastle Jets 1-0
Sydney FC-Melbourne City 1-1
Wellington Phoenix-Perth Glory 1-2
Brisbane Roar-Adelaide United 1-2
CLASSIFICA: Melbourne Victory, Adelaide, Perth, Central Coast 3, Melbourne City, Sydney FC 1, Brisbane, Wellington, Newcastle, Western Sydney 0.