NFL – Sesta settimana: i Cowboys si confermano a Seattle, affermazioni per Browns e Patriots

Houston – Indianapolis 28-33 (giocata giovedì 9 ottobre)

Nel primo quarto Indianapolis va avanti 24-0 mostrando un attacco senza troppi limiti, guidato da Andrew Luck e con T.Y Hilton (223 yard alla fine) sugli scudi. Dopo inizia lo show di J.J. Watt: un touchdown su ritorno di fumble, 2 passaggi difesi, 8 placcaggi, 2 sack. Il mostro, primo serio candidati al titolo di MVP della stagione, ferma da solo Indy, che alla fine vince con un margine risicato per un errore di Andre Johnson, che lascia cadere un passaggio nell’ultimo quarto. Bene anche Arian Foster per i Texans, ma la supremazia divisionale è ora nelle mani dei Colts.

Prossimo passo per Houston: le secondarie sono sembrate lente e impacciate nella “settimana corta”. Bisogna lavorare sulla preparazione fisica degli atleti.
Prossimo passo per Indianapolis: il gioco di corsa da poche garanzie, bisogna trovare un terzo runningback che nasconda la palla alla difesa avversaria quando c’è da proteggere il vantaggio.

Tennessee – Jacksonville 16-14

Guerra tra poveri in Tennessee, dove i casalinghi Titans riescono ad avere la meglio sui Jaguars, ancora a quota zero vittorie. Questi ultimi non creano molto fino agli ultimi istanti di gioco, quando segnano, ricoprono un onside kick ma poi si vedono bloccare il field goal della vittoria.

Prossimo passo per Tennesse: convertire più terzi down (3 su 11 ieri pomeriggio).
Prossimo passo per Jacksonville: i 6 sack subiti la dicono lunga sull’autonomia di Bortles; bisogna creare situazioni di gioco che preservino il rookie di talento integro in cabina di regia.

Tampa Bay – Baltimore 17-48

Un primo tempo in cui i Ravens segnano a ripetizione con Joe Flacco e i Bucs non mettono insieme nemmeno un punto la dice lunga sulla prevedibilità di questa contesa. Un peccato, perché i passi avanti di Tampa nelle ultime due partite facevano pensare a una partita più equilibrata.

Prossimo passo per Tampa Bay: stabilire se gli insegnamenti difensivi del loro coach non funzionano per incompatibilità dei giocatori al sistema o se c’è altro.
Prossimo passo per Baltimore: vincere anche la prossima con Atlanta in casa per stabilire la leadership nella loro division prima che il calendario diventi impegnativo.

New York Jets – Denver 17-31

I Broncos non riescono a dominare questa partita, ma la vincono senza troppi patemi d’animo. I Jets rimangono a galla fino all’ultimo quarto, quando erano ancora sotto di una sola segnatura. Bene tra le fila di Denver Ronnie Hilman che non ha fatto rimpiangere troppo l’infortunato runningback Monte Ball.

Prossimo passo per i Jets: dopo cinque sconfitte cosecutive Rex Ryan, l’allenatore, ha biosngo di usare tutte le sue armi per recuperare lo spogliatoio.
Prossimo passo per Denver: migliorare il gioco di corsa che può dare più sicurezza in queste partite dal risultato quasi scontato.

Minnesota – Detroit 3-17

Incapaci di produrre alcunché in attacco, i Vikings vedono il loro gioiellino Teddy Bridgewater lanciare tre intercetti ed essere placcato otto volte. Vista la prova ottima della sua difesa, a Matthew Stafford basta convertire un solo terzo down su 13 occasioni per uscire dallo stadio con una vittoria.

Prossimo passo per Minnesota: recuperare dall’infortunio Cordarrelle Patterson, l’unico che può dare opzioni a questo attacco apatico.
Prossimo passo per Detroit: non sempre la difesa vincerà loro le partite; devono convertire terzi down e mantenere di più il pallone.

Cincinnati – Carolina 37-37 (Pareggio)

Dopo una partita incredibile fatta di intercetti, deviazioni, e attacchi scatenati, Mike Nugent pensa bene di sbagliare un facile field goal in overtime per dare alle due squadre un pareggio che lascia l’amaro in bocca, anche solo per l’essenza del pareggio stesso. Benissimo Cam Newton, Kelvin Benjamin per i Panthers e Mohamed Sanu per i Bengals, che non avevano in campo A.J. Green.

Prossimo passo per Cincinnati: migliorare la pass rush (0 sack in partita).
Prossimo passo per Carolina: non concedere più grosse giocate come quelle di Giovani Bernard e Adam Jones ieri.

Buffalo – New England 22-37

I Patriots, guidati dalle 9.8 yard a passaggio di Tom Brady, non si lasciano scappare l’occasione di battere un accreditato rivale divisionale. Vittoria che è solida e vede Brandon LaFell segnare due touchdown. Disperati per armi offensive, forse i patrioti hanno trovato quella giusta nel ricevitore da LSU.

Prossimo passo per Buffalo: mantenere la disciplina; i 5 primi down ottenuti dagli avversari per le penalità dei Bills la dicono lunga sulla sconfitta.
Prossimo passo per New England: non sempre avranno la possibilità di distribuire la palla a così tanti ricevitori; definire delle gerarchie offensive.

Cleveland – Pittsburgh 31-10

Avete letto bene: i Browns hanno distrutto i rivali Steelers come non succedeva da decenni. Il merito è anche del ritorno di Jordan Cameron, tight end, e della solita ottima difesa. Cleveland torna sulla mappa del football che conta. Per quest’anno, invece, sembra che i mitici Steelers non siano all’altezza della loro storia.

Prossimo passo per Cleveland: semplicemente non rovinare tutto, hanno le carte in regola per i Playoff.
Prossimo passo per Pittsburgh: in attacco, tra le altre cose, serve trovare un secondo ricevitore affidabile per togliere difensori dal magnifico Antonio Brown.

Miami – Green Bay 24-27

Con un touchdown a sette secondi dal termine della partita Aaron Rodgers toglie le castagne dal fuoco a dei Packers parsi inaffidabili contro dei Dolphins che ci hanno creduto fino all’ultimo ed erano convinti di potre ripetere i progressi dell’ultima partita giocata a Londra. Purtroppo per loro, non convertono un quarto down slla linea di meta avversaria e devono perdere una contesa strategicamente organizzata a ora di pranzo per fiaccare gli ospiti, abituati ad altri climi rispetto a quello torrido della Florida.

Prossimo passo per Miami: il contraccolpo psicologico di questa sconfitta potrebbe essere gravissimo; Joe Philbin deve dimostrare di essere un grande allenatore.
Prossimo passo per Green Bay: continuare a tenere più palla, come successo a Miami, dosare le forse di una secondaria apparsa sfinita dall’umidità a cui ci riferivamo prima.

Philadelphia – New York Giants 21-0

Nel primo shutout negli ultimi 18 anni gli Eagles si confermano in testa alla NFC East battendo nettamente i rivali Giants. Bruttissime notizie per Tom Coughlin: Victor Cruz ha rotto il tendine rotuleo durante l’incontro e ha visto la sua stagione finire anzitempo. LeSean McCoy esplode per 149 yard in 22 portate e traghetta le aquile verso una vittoria facile.

Prossimo passo per Philadelphia: applicare la stessa pressione sul quarterback applicata ieri anche nelle prossime partite.
Prossimo passo per New York: nulla è perduto: a 3-3 una wild card potrebbe essere ancora alla portata, bisogna solo dimenticare questa serata storta.

Seattle – Dallas 23-30

I Cowboys si confermano come una delle migliori squadre in NFC con la vittoria sul prestigioso campo dei campioni del Mondo. L’infortunio di Bobby Wagner tra i padroni di casa e un DeMarco Murray alla sesta partita consecutiva da 100 yard contribuiscono alla causa stellata. Partita equilibrata risolta da una incredibile ricezione di Newman nel quarto quarto. Dallas rimane in vetta alla NFC East con Philadelphia, e prende coscienza della sua forza. Seattle ha poco da rimproverarsi, ma se perderà il fattore campo i Playoff potrebbero rivelarsi difficili, sempre se riescano a raggiungerli in una conference straordinariamente complicata.

Prossimo passo per Seattle: potrebbe essere più concentrata sui giochi di passaggio avversari, Romo ha avuto molto tempo per ragionare.
Prossimo passo per Dallas: fare meglio è quasi impossibile, ma il loro difetto è stato mantenere gli avversari in partita in un primo tempo chiaramente dominato.

Arizona – Washington 30-20

Il ritorno di Carson Palmer segna il ritorno alla vittoria dei suoi Cardinals. A beneficiarne è il grande Larry Fitzgerald, finalmente vicino alle 100 yard ricevute in partita. Kirk Cousins e i Redskins rimangono in partita, ma devono soccombere a pochi secondi dalla fine sull’intercetto di Rashad Johnson.

Prossimo passo per Arizona: problemoni in Red Zone, bisogna trovare bersagli corti per Palmer.
Prossimo passo per Washington: gli errori individuali iniziano a diventare troppi (clamoroso quello di Brian Orakpo); il record è negativo ma bisogna rialzare la testa anche per il bene dei singoli.

Atlanta – Chicago 13-27

Nessuna sorpresa anche ad Atlanta, dove i Falcons escono sconfitti dai Bears. Jay Cutler, per una volta, non si fa mai intercettare e traghetta i suoi a una vittoria abbastanza facile. Stupiscono i molti errori dei Falcons, che lasciano cadere molti passaggi e consentono ai runningback dei Bears di nascondere il pallone all’attacco di Matt Ryan, che segue impotente la disfatta dei suoi dalla sideline.

Prossimo passo per Atlanta: l’involuzione non sembra avere fine; un rimedio potrebbe essere quello di cambiare strategia offensiva e togliere responsabilità ai passaggi lunghi di Matt Ryan.
Prossimo passo per Chicago: confermare nelle prossime uscite gli ottimi passi avanti visti in Georgia nella cura del pallone.

Oakland – San Diego 28-31

Non confonda il risultato: con alcune partite importanti davanti a loro, i Chargers hanno preso sottogamba l’impegno facile con i Raiders. I quali fanno sudare le proverbiali sette camicie ai più forti avversari, che alla fine la spuntano con un touchdown a due minuti dal termine. I quattro TD del rookie Derek Carr rappresentano l’ottima prova del giovane, ma i due rookie ad aver vinto la partita sono Branden Oliver e Jason Verrett, con un touchdown su corsa e un grande intercetto epr chiuder ela contesa.

Prossimo passo per Oakland: non sempre avranno a che fare con avversari distratti, bisogna velocizzare l’esecuzione offensiva.
Prossimo passo per San Diego: anche le partite meno importanti valgono, non bisogna prenderle alla leggera; bisogna essere aggressivi anche contro avversari non blasonati.