Derby dal mondo: River Plate-Boca Juniors, domenica in scena il Superclásico
Questa puntata, oltre a essere l’ultima riguardante l’Argentina, sarà leggermente differente dalla precedente: infatti sarà principalmente una “presentazione” in vista del Superclásico tra River Plate e Boca Juniors in programma domenica al Monumental, la 203esima volta della storia in Primera División che si gioca la partita più infuocata del mondo.
QUI RIVER – IMBATTUTTI ALL’APPUNTAMENTO DELL’ANNO. Partiamo dai padroni di casa, il River Plate, che si presenta alla partita più importante del campionato capolista e imbattuto: ventuno punti, sei vittorie, tre pareggi, miglior attacco e miglior difesa. La squadra di Gallardo è in un momento di forma strepitoso, tanto che questo è stato definito da molti il miglior River degli ultimi anni, e come dare torto a questa tesi vista la qualità del gioco mostrato dai Millionarios in questa stagione. La difesa, comandata da Mercado e Maidana, si sta rivelando un reparto più solido del previsto, e il reparto offensivo può contare su tre elementi di livello assoluto per la categoria: Gutiérrez, Pisculichi e Mora. Proprio il colombiano Teófilo Gutiérrez, dopo gli anni travagliati passati al Racing, sembra aver trovato l’ambiente giusto al Monumental e sta disputando un campionato pazzesco, in cui ha messo a segno finora otto reti in nove partite. Una vittoria nel Superclásico permetterebbe al River quantomeno di mantenere invariato il vantaggio su independiente, Lanús e Newell’s Old Boys e sarebbe quindi un importante passo avanti verso l’obiettivo dei biancorossi: il bicampeonato, ovvero conquistare due titoli consecutivamente, portandosi a quota 36 campionati argentini in bacheca.
QUI BOCA – UN SOLO OBIETTIVO: FERMARE I RIVALI. In casa Boca Juiors l’ambiente non è sicuramente lo stesso, e ormai l’unico obiettivo della squadra di Arruabarrena è quello di spezzare l’imbattibilità degli odiati rivali (come ha detto il portiere Orion: “L’unica cosa che ci rimane per salvare la stagione è vincere il Superclásico”). Gli xeneizes arrivano alla partita più sentita al mondo con tredici punti, frutto di quattro vittorie, altrettante sconfitte e un pareggio. A condannare i gialloblù è stata soprattutto il disastroso inizio di stagione con Carlos Bianchi, El Virrey, in panchina che ha fatto registrare tre sconfitte nelle prime quattro partite. Esonerato Bianchi dopo la sconfitta contro l’Estudiantes, la dirigenza boquense si è affidata a Rodolfo Arruabarrena (più di duecento presenze da giocatore con il Boca). Con l’ex allenatore del Tigre le cose sono subito migliorate, e nei successivi incontri sono arrivate tre vittorie in cinque partite con solo una beffarda sconfitta contro il Racing a interrompere la striscia positiva. Tra le note migliori di questo “nuovo” Boca sicuramente il tridente offensivo formato da un rinato Chávez, dall’interessante Calleri e dal giovane Carrizo, omonimo dell’ex portiere del River (ora all’Inter).
Non è un caso che il periodico britannico The Observer abbia inserito “vedere River Plate-Boca Juniors” nella classifica delle cinquanta cose da fare prima di morire. Inutile dire che questa partita è uno degli spettacoli sportivi più grandi del pianeta, anche se la qualità in campo non è più quella di un tempo. Tanti, tantissimi i campioni che hanno vestito queste due gloriose maglie: Di Stefano, Sivori, Labruna, Fillol, Merlo, Francescoli e Mascherano per citare alcuni del River; Varallo, Gatti (che iniziò la carriera nel River), Maradona, Tévez e Palermo per restare invece alla Bombonera.
APODOS – Ovvero i famosi soprannomi delle squadre argentine. Millionarios è quello principale del River Plate, chiamato così perché nel 1932 comprò per la cifra di 9.000 dollari (altissima per l’epoca) Bernabé Ferreyra dal Tigre. Xeneizes è invece quello storico del Boca Juniors, per via delle origini genovesi dei fondatori del club residenti a La Boca. Ovviamente anche le due tifoserie hanno i loro nomi specifici: Los Borrachos del Tablón è il nome della parte più calda del tifo del Monumental. Letteralmente “Gli ubriachi del tabellone”, perché prendono posto sotto il tabellone luminoso dello stadio, hanno spesso dato vita a coreografie formidabili come quando realizzarono la bandiera più lunga del mondo (sette chilometri), che venne portata in giro per Buenos Aires da oltre centomila tifosi. La Doce (o La 12) è invece come è conosciuta la tifoseria del Boca; il nome deriva dal fatto che nel 1925 un ricco tifoso boquense, Victoriano Caffarena, accompagnò i gialloblù in una tournée in giro per l’Europa, finanziando il viaggio e aiutando la squadra in ogni mansione. Per questo motivo i giocatori lo soprannominarono “Jugador Número 12”. In realtà per molti il vero motivo del nome deriva dal fatto che il cronista Pablo Rojas Paz, durante una partita alla Bombonera, disse “la hinchada es el jugador n.12 de Boca”.
COLORI – Se il River Plate ha utilizzato praticamente da sempre la classica maglia bianca con la banda rossa, più curiosa è la storia dei colori del Boca Juniors. Inizialmente le maglie erano bianconere e biancoblù, fino a che non venne così il momento di scegliere delle nuove uniformi dato che quelle vecchie si confondevano con altre e fu in questo momento che Brichetto, un guardiano del faro, propose di scegliere i colori della bandiera della prima nave che sarebbe attraccata nel porto: fu la “Regina Sofia” battente bandiera svedese, e da quel momento vennero adottati dunque i colori gialloblù.
RECORD – Molti e vari i record stabiliti durante anni e anni di sfide memorabili, elenchiamo qui i più importanti:
– Gol più veloce: Manuel Lanzini (River Plate) dopo 43 secondi il 5/05/2013
– Numero di gol: Ángel Labruna (River Plate), 16
– Numero di presenze: Reinaldo Merlo, 42
– Partite vinte in tutte le competizioni ufficiali: Boca Juniors, 84
– Titoli di Primera División: River Plate, 35
– Titoli internazionali: Boca Juniors, 18
PRECEDENTI RECENTI – Rimaniamo sugli ultimi quattro incontri, ovvero quelli dopo il ritorno in Primera División del River Plate. Due pareggi e una vittoria a testa, queste ultime avvenute nella passata stagione: il Boca si impose al Monumental per 1-0 grazie alla rete di Gigliotti, mentre il River tornò dopo dieci anni a vincere alla Bombonera con il gol decisivo del 2-1 di Ramiro Funes Mori all’87’. Se si guarda invece agli ultimi dieci anni il bilancio è in perfetta parità: sei vittorie da una parte e dall’altra, e sette pareggi.
A questo punto non resta che attendere domenica (calcio d’inizio alle 17.15 in Argentina, cioè le 22.15 italiane) e siamo sicuri che ancora una volta questa sfida epica saprà regalare grande spettacolo sia in campo che sugli spalti del Monumental, anche se ancora una volta non saranno presenti tifosi ospiti per via delle norme imposte per limitare la violenza negli stadi argentini.