Il Karabakh e quella voglia di emulare il Neftchi

L’accoppiamento Inter-Azerbaijan sta diventando ormai una classica delle ultime edizioni di Europa League, dato che proprio due anni fa la squadra guidata allora da Andrea Stramaccioni si trovò opposta al Neftchi Baku, conquistando 4 punti. Curiosamente, quasi come un passaggio di consegne, nello scorso turno di campionato si sono affrontati i capitolini e il Karabakh, con la vittoria di questi ultimi a domicilio.

Non sarà la prima volta per il Karabakh con l’Inter, già affrontata in campionato: stavolta però non sarà quella di Baku bensì quella di Milano, e probabilmente la squadra di Gurban Gurbanov non partirà così favorita. Il tecnico della squadra azera si è detto fiducioso, conscio del fatto che la sua squadra ha già eliminato il Twente ed ha bloccato sul pari il Saint Etienne; miglior cannoniere della nazionale azera, Gurbanov, nonostante sia solo 42enne, allena da oltre un lustro il Karabakh: “Bisogna essere realisti, l’Inter è di una categoria superiore. Ma noi stiamo accumulando esperienza e faremo di tutto per mettere loro il bastone tra le ruote”.

Agdam, sede storica del club e luogo dove è tornato a giocare nel 2009, è una città segnata dalla guerra del Karabakh degli anni 90. Le tensioni azero-armene, con le potenze russo-turche a vigilare sull’evolversi del conflitto, hanno fatto sì che la suddetta città si spopolasse nell’ultimo ventennio. Come riportato da un portale ucraino il Karabakh, assieme al Pripyat’, al Castelnuovo dei Sabbioni, al Villa Elecuen e all’Oradur sur Glen, è uno tra i club meno popolosi per quanto riguarda la città d’appartenenza. Ma se per molti è un fatto di dimensioni, qui la causa principale è la guerra. Tutt’oggi il Karabakh è controllato da autorità diverse da quella azera, con un governo autonomo e una dichiarazione d’indipendenza mai riconosciuta.

In vista della sfida con l’Inter hanno parlato in molti, come l’ex tecnico del Neftchi Beyukaga Gadzhiev:

L’Inter è una squadra di livello mondiale, non serve ricordarlo. Anche nei loro momenti peggiori possono contare su stelle di caratura internazionale. Ma io credo nei nostri ragazzi, credo dipenda tutto da loro. Se giocano come col Saint Etienne portano a casa qualche punto. Ho molta più fiducia in loro che nella nazionale che tra qualche giorno giocherà contro l’Italia.

 

Anche l’ex difensore del Neftchi Mitreski ha espresso le sue opinioni:

Spero che anche il Karabakh non perda a Milano, per proseguire la tradizione! Gurbanov è intelligente, sa quello che deve fare per provare a portare a casa qualcosa di buono. Sarà d’obbligo partire bene, cercando di velocizzare il gioco quando possibile. Spero che i ragazzi non si facciano impaurire da uno stadio come San Siro. Il pari sarebbe ottimo, una vittoria qualcosa di straordinario.

 

Non sarà facile però per gli azeri, dato che sia Danilo Dias che Chumbinho non saranno della partita. Due assenze pesanti, ma il Karabakh ci proverà in tutti i modi, per non essere da meno del Neftchi, bravo a sfruttare un’ Inter compassata e distratta e a portare via un punto da Milano.