Peccato, perché la prestazione è stata comunque positiva. Prima sconfitta stagionale per la Juventus, primo ko per Allegri da allenatore della Vecchia Signora. Al “Vicente Calderón”, Simeone ha vinto quella che alla vigilia aveva egli stesso definito una finale, costringendo i bianconeri a piegarsi alla legge di Arda Turan, uno di quelli che quando c’è da scendere in campo e dare il massimo figuriamoci se si tira indietro. Peccato, dicevamo; peccato perché è stata una partita combattuta, con i bianconeri propositivi e pericolosi, e con un Atlético Madrid che ha fatto la partita che il Cholo aveva esattamente previsto di fare: di attesa, prima, di carattere, poi, fino alla stoccata decisiva. Una, una sola, una ma vincente.
Adesso, la situazione nel gruppo A è tutte a tre punti: non che Malmoe ed Olympiacos siano all’altezza di Juve e Atlético, ovviamente, ma giacché sono lì proveranno a fare uno sgambetto alle più grandi spinte dall’entusiasmo di essere alla pari con le due che sulla carta dovrebbero passare a mani basse. Allegri dovrà lavorare e farlo bene, perché vittorie portano vittorie, e le sconfitte… Sì, altre sconfitte, se non si è in grado di gestire la testa come si deve. Ecco, questo è il punto: con Conte, questo rischio la Juventus non l’ha mai corso. Conte, di grinta, di carattere, ne aveva da vendere, di carisma anche. Allegri di carattere ne avrà pure, ma il suo Milan proprio in questo ha peccato nei momenti decisivi.
L’attuale tecnico bianconero, nei suoi anni passati, ha dimostrato di patire abbastanza i periodi delicati, quelli fatti di difficoltà da superare e lasciarsi alle spalle. Certo, le squadre che ha allenato in passato, compreso il Milan tricolore, non avevano la forza di questa Juventus, ma ci sono situazioni nel calcio in cui la classe non c’entra, e sono quei casi in cui devi saper voltare pagina immediatamente. La Juve questo deve fare, adesso: voltare pagina, e pensare a quella Roma che, da brava lupa affamata qual è, fiuta il sangue, sente che la preda è ferita, e può addirittura azzannarla nella sua stessa tana. Juventus-Roma, domenica pomeriggio, sarà una sfida che promette grandi sorprese.
Ultimo appunto, sulla maglia verde della Juventus sfoggiata a Madrid: per carità, orribile. Ok che gli sponsor al giorno d’oggi determinano praticamente tutto, che il marketing è fondamentale in ottica crescita di un club, e tutto quello che volete. Ma quel verde sbiadito è un qualcosa di inguardabile, un “ci presentiamo in Europa in pigiama”. Roba che la maglia rosa alla Hello Kitty di qualche anno fa, messa a paragone, assume i contorni di un qualcosa di piacevolmente kitsch. Ok il marketing, ok i soldi e gli accordi, ma lo stile, quello che la Vecchia Signora decanta da tempo, non dovrebbe mai avere un prezzo.