Firenze Calcio Femminile, intervista a Sergio Innocenti
Uno dei pilastri di quest’anno del Firenze Calcio Femminile è basato sulla difesa della porta, con due giocatrici del calibro di Miku Matsubayashi e di Francesca Durante. La loro bravura passa attraverso le mani (è il caso di dirlo) di Sergio Innocenti, preparatore dei portieri gigliati e collaboratore in passato di Fabrizio Ferron. Ecco una sua intervista.
Durante e Matsubayashi mica delle sconosciute: la prima numero uno della Nazionale Italiana U19 e medaglia di bronzo U17 sia agli Europei in Inghilterra sia ai Mondiali in Costa Rica e la seconda ex estremo difensore della Nazionale Maggiore Giapponese. Cosa può volere di meglio un preparatore di portieri se non la crema della crema dei guantoni d’Italia?
“Non c’è dubbio: allenare Miku Matsubayashi e Francesca Durante per me rappresenta un’opportunità straordinaria, un’occasione unica per qualsiasi preparatore dei portieri, non solo per il valore sportivo delle due atlete ma soprattutto per l’impegno e l’attenzione, anche nei minimi dettagli, che le ragazze pongano nel corso di ciascuna seduta di allenamento. Naturalmente sono cosciente del fatto che allenare atlete di simile levatura comporta una responsabilità ed è per questo che anch’io mi sento stimolato nell’impegnarmi al massimo, sia sul campo sia fuori, cercando costantemente di individuare esercitazioni nuove ed adeguate alle necessità di ciascuna di loro. Inoltre mi considero fortunato per la viva soddisfazione proveniente dall’allenare pure tutte le altre ragazze che, con estrema passione, si cimentano a ricoprire il ruolo di portiere con la maglia dell’A.C.F. Firenze, quindi oltre a Miku e Francesca trovo doveroso rammentare anche le bravissime primavera Alice Valgimigli, Noemi Fedele e la promettente classe ‘99 Gulia Cona, senza scordare infine delle piccole Irene Zeloni e Matilde Di Prima.”
Aaaah domanda a bruciapelo! La migliore qualità di Francesca e la migliore qualità di Miku.
“Francesca, al netto di quello che si possa pensare delle numero uno particolarmente alte, sorprende per la disinvoltura con la quale si disimpegna negli interventi anche più complicati, ad esempio sui palloni rasoterra. Miku ha un’agilità incredibile, probabilmente un qualcosa di “tradizionalmente” presente nel DNA nipponico… Non tralasciando di ricordare il suo calcio ambidestro che molti colleghi maschi del ruolo le invidiano!”
Analizzando individualmente le loro doti dai un soprannome ad entrambe e spiegaci il motivo. Sai… Siamo curiosi!
“Se volevi mettermi in difficoltà, con i soprannomi, ci sei riuscito! Ed allora rischio la banalità ma è per “legittima difesa”: per Miku, come appellativo, scelgo “Perin” per un’analogia sia calcistica, entrambi massima plasticità e veramente similare tecnica nell’uno contro uno (ma la Miku è superiore con i piedi), che “sillabica”, i nomi Miku e Perin sono composti entrambi da due sillabe.
Eleggo invece il soprannome “Buffon” per Durante per un’analogia morfologica, mi riferisco all’altezza naturalmente per il resto Francesca è molto più bella, e perché entrambi indossano la maglia Numero 1 della Nazionale.”
Su su, ora un po’ ti devi scoprire… Dicci: qual è il tuo segreto per aumentare la resa di questi due felini numeri uno?
“Nessun segreto: solo tanto impegno e sudore, lavoro fisico ma anche mentale.
È importante acquisire il concetto che la parata più difficile, sulla quale occorre dunque concentrare la massima attenzione ed impegno, è sempre quella “successiva”, quindi non demoralizzarsi dopo un eventuale errore o sentirsi appagate posteriormente ad un eventuale miracolo.”
Adesso chiudiamo. La più grande soddisfazione personale nel vedere Durante e Matsubayashi esaltarsi tra i pali.
“Questa domanda arriva un po’ troppo presto per me, in quanto svolgo il mio compito con queste ragazze da poco più di un mese, nel corso del quale sono state disputate solo tre partite ufficiali, di Coppa, contro formazioni di Serie B. Tra l’altro Miku, causa problemi burocratici, non è mai potuta scendere in campo se non in test amichevoli. Ergo, partendo dal presupposto da te evidenziato che si tratta di due bravissimi portieri, il merito, di conseguenza la soddisfazione personale, è legittimo attribuirlo a tutti coloro che l’hanno allenate nelle scorse stagioni, permettendogli di approdare a questi livelli.”