A braccetto nella settimana della verità

Ci siamo quasi stancati di commentare sempre le stesse cose. D’altronde è più di un anno che la vetta del nostro campionato ha sempre quei colori: bianconeragiallorossa. Possibilità di un terzo incomodo? Nessuna. Il discorso scudetto è di esclusiva competenza di Juventus e Roma, punto.

Ne abbiamo parlato una settimana fa e lo ribadiamo anche oggi, soprattutto dopo gli anticipi di ieri. La superiorità delle due squadre sulle altre diciotto compagini della Serie A è schiacciante, in tutti i sensi. A cominciare dalla tenuta difensiva: i bianconeri sono gli unici a non aver subito reti. Ieri sono andati vicino alla capitolazione, ma Buffon, che è ancora il migliore nel suo ruolo (a differenza di un Casillas spagnolo in fase calante), ha messo le manone sul rigore di Denis, peraltro sufficientemente angolato. Ciò che stupisce, è che la retroguardia di Allegri è addirittura in emergenza, visti gli infortuni di Barzagli e Cáceres. Qualcuno, poi, ha tremato ieri quando Ogbonna ha girato pericolosamente il ginocchio. Per fortuna, l’allarme è rientrato e il difensore ha giocato regolarmente tutta la partita.

La Roma non è da meno: una sola rete subita in cinque giornate, mercoledì a Parma, e una solidità impressionante. Soprattutto considerando che, come per i bianconeri, il reparto giallorosso è decimato dalle assenze di due potenziali titolari come Astori e Castán. Questo aspetto ci dà l’idea della superiorità delle due rose rispetto alle altre del campionato. Panchina abbondante e di qualità. E alla lunga questo fa la differenza.

Anche la fase offensiva funziona alla meraviglia: il solo Tévez nella Juve si sta sobbarcando l’intero peso dell’attacco, visto che Llorente è ancora a secco. E c’è da scommettere che arriveranno anche i suoi gol. Intanto, a Vinovo possono sorridere per il primo centro di Morata in campionato. Quando si dice panchina lunga. Di contro, Rudi Garcia può contare sul reparto offensivo più completo del campionato. E pazienza se si fa male Iturbe, quando hai la possibilità di gettare nella mischia gente come Ljajić, Florenzi e Destro, puoi dormire tranquillo. E proprio questi ultimi due hanno tolto le castagne dal fuoco ieri contro il Verona, con due colpi di genio da grandi campioni.

Come nella migliore sceneggiatura, il calendario ora propone lo scontro diretto più bello: Juventus-Roma fra sette giorni esatti a Torino. E là capiremo se i giallorossi, che l’anno scorso hanno pagato proprio negli scontri diretti, hanno raggiunto il livello dei bianconeri. Ma prima c’è la Champions. E non sarà un turno come gli altri, visto che Juve e Roma sono attese da due trasferte di fuoco: i ragazzi di Garcia, martedì, andranno all’Etihad Stadium a giocare contro il Manchester City, forti del 5-1 rifilato due settimane fa al CSKA; mentre i bianconeri mercoledì faranno visita ai campioni di Spagna dell’Atlético Madrid, in una gara che si preannuncia a dir poco calda, visto che i colchoneros hanno perso la prima partita e non potranno permettersi ulteriori passi falsi.

Se in Italia sono senza dubbio le più forti, in Europa c’è ancora tanto da fare. Le due partite di Champions, però, arrivano nel momento migliore per le italiane e ci faranno capire se il futuro europeo sarà roseo o ancora carico di delusioni. Poi, da giovedì, si penserà nuovamente al campionato e alla gara più importante della stagione. Intanto, Juve e Roma a braccetto si possono godere le partite di oggi, dall’alto dei loro 15 punti. Cercheranno di capire chi potrà inserirsi per il terzo posto, perché per i primi due ci sarà ben poco da fare. Per le altre, la magra consolazione che domenica prossima almeno una non sarà a punteggio pieno.

 

Published by
Francesco Cucinotta