Futsal Femminile, la Supercoppa della polemica
Qualche giorno fa si è disputata la gara che ha assegnato la Supercoppa Italiana di futsal femminile: di fronte nel Palazzetto di Fiano Romano c’erano la Lazio di d’Orto e la Ternana di Liberati. Alla fine dei quaranta minuti della partita il tabellone recitava impietoso questo risultato: Lazio-Ternana 44-0, con nove gol di Lucielia, otto di Gayardo e Vanessa, cinque di Cecilia, quattro di Guercio e De Angelis, due di Siclari, Violi e Corio. Si, avete letto bene, 44-0. In pratica non hanno segnato solo il capitano Presto ed i due portieri Ana Caterina e Cacciola.
La Lazio al gran completo ha letteralmente polverizzato una squadra scesa in campo con solo cinque elementi della Juniores. Perchè?
Il presidente della Ternana futsal femminile, Raffaele Basile, raggiunto dai microfoni di Umbria24, ha così motivato la scelta: “Tutto è nato dall’inserimento della Ternana nel girone A, quello che coinvolge il nord della nostra Penisola, per il prossimo campionato di serie A. Assolutamente fuori da qualsiasi logica in quanto la trasferta più vicina si trova a circa 250 chilometri da noi. Tutto questo ha completamente scombussolato i nostri piani e ha avuto un effetto di ritardo su tutto quello che riguarda i tesseramenti, la ricollocazione delle voci di spesa e la ricerca di altri sponsor per poter andare a coprire le differenze. Voglio però sottolineare una cosa: è stato detto che io ho voluto mandare la squadra Juniores a giocare la Supercoppa, ma non è così. Tutto ciò mi ha impedito di mandare la prima squadra, che è ben diverso. Sono anche stato accusato di aver mandato allo ‘sbaraglio’ cinque giovani calcettiste. Anche questo non lo accetto: noi abbiamo semplicemente mandato in campo una giovanile. Il calcio a 11 è pieno di queste situazioni. Non è mandare allo sbaraglio. Ringrazio infine le ragazze della Juniores che hanno preso parte attivamente alla gara permettendo il regolare svolgimento della partita. Hanno corso a perdi fiato e hanno condotto una buona partita nonostante l’inesperienza e il primo approccio a una manifestazione del genere.”
Il tecnico della squadra vincente subito dopo la partita ha però scatenato la polemica: “È una vergogna quello che è successo, non solo per le ragazze che sono scese in campo ma anche per quelle acquistate durante il mercato estivo dalla Ternana, surclassate da scelte societarie.”
Al di là delle polemiche, è stato necessario far passare qualche giorno per digerire il tutto e cercare di essere il più obiettivi possibile. La decisione di Basile, in attrito con la Divisione Calcio a 5, ha mandato cinque ragazzine a giocare allo sbaraglio in una cornice di pubblico importante una gara al massacro che loro però hanno affrontato con onore e sicurezza, fiere di portare la maglia della prima squadra. Molti dicono che la Lazio si sarebbe dovuta fermare ad un certo punto: a mio avviso sarebbe stato un errore clamoroso fermarsi pensando di onorare la competizione o per un senso di pietà nei confronti delle avversarie che, mandate in campo da qualcuno superiore a loro, hanno comunque onorato per quanto loro possibile la manifestazione.
Certo è che di fronte a episodi del genere ci si deve fermare un attimo a riflettere per capire chi ha ragione e chi ha torto di fronte alla pagina più nera della Serie A Futsal Femminile da quando è stata istituita. Un segnale forte e chiaro è stato però lanciato: è davvero questa la Serie A d’Elite che si cerca di costruire da anni, la Nazionale Italiana che si sta cercando di creare? E’ da un 44-0 che si può partire? Io credo di sì, ma in un solo modo, ovvero spazzandolo via con un movimento che sappia guardarsi negli occhi e rendersi conto che in soli 40 minuti si è riusciti a denigrare il lavoro di anni. Perchè è con atteggiamenti del genere che il futsal femminile, realtà di nicchia di uno sport di nicchia, butta all’aria due anni di crescita e rischia di sparire davvero.