Completa autogestione
Parlare di crisi a inizio campionato è esagerato, e lo sappiamo tutti. Il problema è che le sembianze della crisi, seppur dopo sole quattro giornate, sembra proprio che questa situazione le stia assumendo, data l’atmosfera che si respira dalle parti di Castel Volturno. Se non fosse stato per la zampata di De Guzman in extremis, alla prima giornata contro il Genoa, gli azzurri avrebbero ora due punti in classifica. Ok, De Guzman ha segnato, il Napoli ha vinto alla prima, e i discorsi non si fanno coi “se” e coi “ma”. Resta, comunque, evidente che di problemi, e tanti, ce ne sono in casa partenopea.
Primo indiziato: Rafa Benítez. Scontato che la colpa ricada su di lui, e non c’entrano le “cinque giornate” di ferie che si è preso qualche settimana fa. In tanti stanno dando la colpa della attuale situazione del Napoli a quella pausa che Benitez si è preso in un periodo invece in cui avrebbe dovuto fare quadrato attorno alla squadra, per gestire nel migliore dei modi le energie fisiche e mentali in vista degli impegni in campionato e Champions League. Si sono fatti paragoni e controparagoni, nel modo di gestire la squadra, tra il tecnico azzurro e i vari Simeone, Guardiola, Luis Enrique. Ma che c’entrano, questi paragoni? Benítez avrà avuto i suoi motivi per prendersi quel periodo di vacanza, d’altronde è un tecnico con esperienza decennale, che ha allenato in tutta Europa, e che sa benissimo gestire il proprio lavoro. Inoltre, De Laurentiis gliele ha accordate.
Comunque, questo è il punto. Gestire. Il proprio lavoro, le proprie energie, magari, sta anche riuscendo a gestirle; non lo sta facendo con i suoi ragazzi, che sembrano veramente tutti pesci fuor d’acqua. Il mercato non è stato soddisfacente, su questo non ci piove. Rispetto alla scorsa stagione, di calciatori veramente forti non ne sono arrivati. Il confronto è impietoso: l’anno scorso Reina, Higuaín, Callejón, e sono i primi tre venuti in mente. Quest’anno Michu e Koulibaly. Traetele voi le conclusioni.
Dicevamo di gestione dello spogliatoio sbagliata: questo Napoli sembra veramente non saper che pesci pigliare. Poca determinazione, tanta confusione in retroguardia, soprattutto troppa incertezza nella personalità di una squadra che non ha la sua identità. Benítez vuole fare turnover, per non sforzare eccessivamente i suoi calciatori. Il Napoli, da inizio stagione, non è mai stato in formazione-tipo. Higuaín? A detta di don Rafaè, non ha voluto giocare, ieri sera, perché stanco. Ora, solo la Provvidenza sa se è la verità, ma… se è davvero così, mi verrebbe da parafrasare il buon Malesani, ai tempi del Panathinaikos. “Ma come, dove siamo? E’ una giungla, *epiteto*”. Se davvero il Pipita non ha voluto scendere in campo, siamo al punto giusto della nostra analisi. Cioè, caro Rafa: la punta di diamante della tua squadra non vuole scendere in campo perché stanco e tu lo accontenti? Stanco? Un atleta mondiale, stanco? In un momento difficile, invece di caricarsi la squadra sulle spalle, da leader, preferisce restare a scaldarsi in panchina? Per me è follia. Forse, lo è anche per i tifosi azzurri, stanchi, loro, di una gestione così. Com’è che diceva Malesani?