Urbano Cairo, presidente del Torino, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Tuttosport nella quale si è soffermato a parlare dell’avvio in campionato della sua squadra, facendo anche riferimento all’Europa League e rassicurando i tifosi granata pessimisti riguardo l’inizio di stagione: “La partenza in campionato è stata meno buona rispetto a quella di Coppa. In Coppa siamo stati capaci di qualificarci dai preliminari alla fase a gironi eliminando il Brommapojkarna con doppia goleada e poi pareggio a Spalato e vittoria in casa con i croati su rigore. A Bruges ottima prestazione in casa della testa di serie e loro sono candidati a vincere il campionato in Belgio, hanno più o meno lo stesso fatturato del Liegi e dell’Anderlecht. E il Belgio ha un movimento calcistico in ascesa grazie anche a sgravi fiscali per agevolare gli investimenti. Tra l’altro i giovani che Ventura ha fatto scendere in campo sono andati bene ed è normale che si testi i loro valore. Se no cosa li compriamo a fare? In Europa League direi che il Toro è stato molto positivo. In campionato l’avvio è stato buono con il pareggio interno con l’Inter– ha dichiarato Cairo- un punto che in realtà ci andava stretto, con un po’ di occasioni create e non avendone quasi subite. Poi è arrivata la trasferta di Marassi dove in effetti, dopo 13 partite consecutive senza ko tenendo conto anche quelle della stagione passata, non siamo andati bene. Può succedere anche se non deve succedere. Col Verona io dico di aver visto un Toro diverso rispetto a quello che ha perso con la Sampdoria. Con i veronesi non siamo stati certo fortunati. A parte il rigore sbagliato alla fine, dove comunque sei anche responsabile se non riesci a trasformare il tiro dal dischetto, loro hanno segnato nell’unico tiro effettuato su azione manovrata.”
Cairo sembra invece ottimista e spera in meglio riguardo ai gol che ultimamente scarseggiano per la squadra di Ventura: “Io dico che serve un po’ di tempo, pazienza e quindi serenità. Innanzitutto abbiamo portato a casa il bomber in cui tutti noi crediamo che è Quagliarella, bomber di esperienza, di qualità e tra l’altro non è costato poco. I tifosi erano soddisfatti del suo ritorno. Dopodiche c’è stato il riscatto di Barreto dall’Udinese, che era un altro obiettivo stabilito con il nostro mister. Lo stesso è successo con Larrondo e poi si sono spesi 3.2 milioni per un giovane di prospettiva come Martinez. Ha grande potenziale anche se è normale che gli serva un po’ per ambientarsi.”
D’obbligo la domanda su Cerci: “Lui purtroppo dall’essere uno che pareva dovesse interessare a tanti e subito, in realtà è stato ceduto l’ultimo giorno di mercato. Qui nessuno smonta nessun giocattolo. Se io avessi avuto la possibilità di tenere Immobile e Cerci l’avrei fatto. Ma sul primo ero in minoranza, Ciro voleva andare al Borussia e pure la Juventus voleva venderlo per cui dopo un po’ di resistenza ho dovuto cedere, non potevo andare contro i mulini a vento. E Cerci aveva chiesto di andare via alla prima giornata dello scorso campionato! Era venuto da Firenze a Torino per ritrovare Ventura e rilanciarsi, dopo la prima stagione ci voleva lasciare.”
Cairo appare dunque risentito e deluso dall’attaccante dell’Atlético Madrid: “E’ un giocatore che riteneva di avere diritto a squadre più importanti. Torino per lui era una tappa anche se è stato coccolato da tutti. L’anno scorso ebbi una discussione con lui dopo la prima partita di campionato, Torino-Sassuolo. All’Olimpico, dopo la gara, mi chiese di parlare dicendomi che non capiva il motivo per cui non l’avevamo lasciato partire per andare al Napoli. “Io volevo essere ceduto”. Peccato che in realtà non ci fu nessuna trattativa.”