Il Punto sulla Premier League: quarta giornata
Archiviata la parentesi dedicata alle nazionali, ha riaperto i battenti la Premier League. È ancora Diego Costa mania e il Chelsea il suo asso spagnolo-brasiliano se lo gode tutto. Dal Chelsea latino alla stranezza di vedere Lampard con indosso un’altra maglia, dal crollo interno del Liverpool alla rinascita dello United: weekend significativo prima dell’inizio delle coppe.
LOTTA PER IL TITOLO. Ancora, anche oggi: difficile stabilire gerarchie. Rischiano di cambiare settimana dopo settimana, di spostare i protagonisti da un paragrafo all’altro. Certo non è il caso del Chelsea, autenticamente in testa al campionato, a punteggio pieno. La favola Swansea, gallese capace di vincere le prime 3 e di scrivere a suo modo la storia, si è schiantata sul treno di Stamford Bridge, guidato da Diego Costa: chi aveva detto che avrebbe faticato? Tripletta, critici convinti e risolo il problema del gol: avercene di incognite del genere. Pari e patta nel big match dell’Emirates, dove un Arsenal ancora inadeguato, difensivamente, alle sfide coi top club ha pagato errori individuali e mancanza di cattiveria: un Manchester City a tratti “manciniano” si prende un punto che alla lunga rischierà di pesare, ma non convince ancora del tutto. Pesante tonfo del Liverpool, che ad Anfield paga lo spavaldo turnover di Rodgers (Sterling un’ora in panchina per preservarlo per il Ludogorets?), lo stop di Sturridge ma soprattutto l’incapacità, sul piano tattico, di piegare una partita quando l’avversario si chiude in sé stesso a suon di barricate. Bocciatura per un tecnico che avrà modo (forse) di rifarsi.
ZONA EUROPA. Dicono che puntano al ritorno in Champions League e, finalmente, si comportano di conseguenza: i ragazzi del Manchester United, costruito a suon di milioni da van Gaal dopo il tonfo dell’era Moyes, infilano la marcia giusta e regalano al pubblico più esigente d’Inghilterra 4 perle d’autore. Autentico protagonista, manco a dirlo, Di Maria: pagato tantissimo ma non senza ragioni. L’innesto dell’argentino vicecampione del Mondo rivitalizza una squadra parsa in precedenza sonnolenta e timorosa di sé stessa: Herrera, Rooney e la festa è completa e sa di rinascita, anche se il QPR è poca cosa. Solo pari il Tottenham, che a Sunderland avrebbe potuto pensare a qualcosa di meglio. E giocando il giovedì sera le gambe della domenica tremeranno. Convincente successo del Southampton (doppietta di Pellè), capace di annichilire 4-0 un Newcastle non pervenuto, in piena crisi tecnica: storia di contratti decennali e di scelte scellerate.
LOTTA SALVEZZA. Disastro QPR, squadra senza capo né coda, preoccupante proprio nel linguaggio del corpo, mentre l’Aston Villa festeggia la vittoria di Liverpool come avesse vinto il titolo iridato: vittoria di lotta e di governo, col freno a mano tirato ma un’abnegazione d’altri tempo. Piccola rivincita per Lambert, criticatissimo gli scorsi mesi. Se il pari tra Palace e Burnley piace soprattutto agli ospiti, il doppio schiaffo dell’Everton danneggia il WBA. 2-2 e Monday Night divertente tra Hull City e West Ham, con in mostra attaccanti nuovi e finalmente prolifici. In casa Hammers ne avevano bisogno.