La Champions League torna al Karaiskaki dopo la bella avventura della scorsa stagione, quando l’Olympiakos è arrivato vicino alla qualificazione ai quarti di finale, soffiati all’ultimo dal Manchester United, che vinse 3-0 la gara di ritorno, dopo il neto 2-0 subito in Grecia. Michel riparte dal solito 4-2-3-1: Salino non ce la fa, il terzino destro è Elabdellaoui, il figliol prodigo Mitroglou è al centro dell’attacco, supportato da Chori Dominguez e si rivede Maniatis in mediana. Simeone, in tribuna, tiene in panchina Alessio Cerci e nel suo 4-4-2 i terminali offensivi sono Mario Mandžukić e Raul Garcia, sulle fasce ci sono i soliti Koke e Arda Turan.
C’è grande gioia sulle tribune del Karaiskaki, l’atmosfera è elettrica e i cori incessanti nel turbine biancorosso della curva. La partita si scalda subito: Gabi riceve il giallo per un’entrata su Kasami e Mandžukić viene colpito dallo stesso svizzero con una gomitata involontaria. Il primo gol della gara arriva al 12′: l’Olympiakos batte un corner, Afellay serve Arthur Masuaku, che fredda Oblak con un diagonale dal limite. Bel gol per il classe ’93, già protagonista nella gara di campionato contro l’OFI. L’Atlético non impiega molto per riprendersi dallo shock e pian piano fa suo il gioco: i greci attendono gli attacchi avversari con ordine e metodo, dando qualche spazio di troppo al bomber croato dei Colchoneros. Incredibilmente arriva il 2-0, che premia la strategia di Michel. L’architetto è Chori Dominguez, che lancia Mitroglou: il greco lascia campo a Ibrahim Afellay che ritrova il gol in Europa. Il 2-1 arriva in nemmeno cinque minuti, quando Ansaldi fugge sulla sinistra e mette in mezzo per Mandžukić, che segna di testa con qualche colpa di Abidal. Il primo tempo va in archivio, non prima che l’arbitro abbia sedato il battibecco tra Maniatis e Koke, entrambi ammoniti.
La ripresa vede la truppa di Simeone all’assalto per rimediare al risultato negativo. Koke e le due ali sono tra i più attivi, ma né Mandžukić, né Raul Garcia riescono a trovare la porta. Buona prova difensiva da parte dei greci, che fanno capolino dalle parti di Oblak solo in occasioni sporadiche. Roberto si infila i guantoni della domenica per rispondere a Griezmann (subentrato a Gabi) in due occasioni dopo il 60′. L’Atlético vede la porta e prova il tutto per tutto inserendo anche Alessio Cerci, mentre Michel butta in mediana Ndinga per fare legna e ripartire. Detto, fatto: Maniatis manda sul fondo Kasami, che guarda in mezzo, serve Mitroglou, che controlla, supera Miranda e segna il 3-1. Una stangata per i generosi madrileni. I ritmi calano, ma gli ospiti ci continuano a provare. Cerci esalta Roberto da pochi passi, mentre Kasami lascia il posto a Kostas Giannoulis. Esordio in Champions per lui. Cinque difensori e tre mediani per i padroni di casa, inutile dire quanto sia difficile per gli avversari trovare spazio, ma con determinazione arriva il 3-2: Koke, tra i migliori, pesca Griezmann a pochi metri dalla porta e il francese non si fa pregare.
OLYMPIAKOS PIREO – ATLETICO MADRID: 3-2 (2-1).
Olympiakos (4-2-3-1): Roberto 6,5; Elabdellaoui 6,5, Botia 6,5, Abidal 6, Masuaku 7; Maniatis 6,5, Milivojević 6; Kasami 7 (84′ Giannoulis sv), Dominguez 6,5 (58′ Fuster 6), Afellay 7 (68′ Ndinga 6); Mitroglou 7. A disp.: Megyeri, Avlonitis, Diamantakos, Durmaz. All.: Michel.
Atlético Madrid (4-4-2): Oblak 6; Juanfran 6, Godin 5,5, Miranda 5,5, Ansaldi 6; Arda Turan 5, Suarez 5,5 (76′ Saul sv), Gabi 5,5 (57′ Griezmann 7), Koke 7; Garcia 6 (67′ Cerci 6), Mandžukić 7. A disp.: Giménez, Jesus Gamez, Moya, Tiago. All.: Simeone.
Arbitro: Pedro Proença (Portogallo).
Marcatori: 13′ Masuaku (O), 31′ Afellay (O), 38′ Mandžukić (A), 74′ Mitroglou (O), 86′ Griezmann (A).
Note: ammonizioni: Gabi, Koke, Saul (A), Dominguez, Maniatis (O).