Mondoblob: pillole di calcio internazionale
Mondoblob, la nuova rubrica di MondoPallone che vuol far rivivere le emozioni del calcio internazionale, puntando i riflettori sui personaggi, le storie e gli aneddoti del mondo ‘pallonaro’ di tutto il globo. Un focus sulle vicende meno note, con video, immagini e curiosità prese dalla rete.
La partita
Nella cornice del “Libertadores de America” Independiente e Quilmes hanno regalato un gara storica. Goal, rigori assegnati e negati, polemiche, papere e goal dei portieri, pathos e tanta “garra”. Una pellicola che parte dal flash finale: il Rolfi Montengro scappa via in contropiede, serve Mancuello solo in area e sente in pochi attimi i decibel dei tifosi del Rojo esplodere. Prima degli ultimi palpitanti secondi, però, ci sono stati ben tre rigori assegnati da Fernando Echenique, emergente fischietto spesso nell’occhio ciclone che prima decreta due rigori netti a favori dei locali e, successivamente ne nega uno altrettanto clamoroso per fallo di mano di Breitenbruch in piena area agli ospiti. Sarmiento illude il “Cervecero”, ma poi compare sulla “scena” il portiere Rodriguez, glaciale dal dischetto in due circostanze. La pioggia torrenziale rende epica l’intera gara, con il furetto Pisano che entra in campo e sposta gli equilibri in una manciata di minuti.
Sul 3-1 il cuore (immenso) degli ospiti ammutolisce il popolo rosso di Avellaneda, “tradito” dall’ingenuità di Tula (infortunatosi nell’azione del rigore procurato e spedito in attacco per i restanti minuti) e dalla topica dell’intera retroguardia sul pari di Zacaria. Ma quando pensi che sia finita, è proprio allora che Claudio Riaño riscatta una prestazione opaca e in mezza rovesciata trafigge l’incolpevole Dulcich. Il resto è una corsa a perdifiato, quasi a scappare dalle follie dalla gara, cominciata da Montenegro e finita da Mancuello. Una fuga per la vittoria, conclusasi nel modo più dolce possibile. Tre punti all’Independiente, che ottiene la quarta vittoria e “vede” il River Plate a un solo punto. L’onore delle armi al Quilmes di Quatrocchi, protagonista sfortunato di uno sceneggiato dalle tinte forti e dall’alto livello adrenalinico.
Il personaggio
In questa prima puntata della rubrica sono due: Graziano Pellè, una vita da bomber spesa lontano dalla madrepatria e Rogério Ceni, portiere goleador del São Paulo. L’ariete italiano ha siglato la prima doppietta in Premier League, trascinando il Southampton di “Rambo” Koeman al successo per 4-0 contro il disastrato Newcastle, continuando così a griffare le proprie esperienze estere a suon di goal e perle. Oltre settanta reti in Eredivisie con le maglie di Az Alkmaar e Feyenoord, uno stile semplice e una vita fuori dalla ribalta delle luci, Pellè sogna l’Europa con i Saints e la maglia azzurra dopo le apparizioni con l’under 21. Di lui in Olanda ricordano le incornate sotto porta e le sponde per i compagni, ma anche una celebre intervista post-partita in cui accusava il giornalista di avere la faccia di un tifoso dell’Ajax. L’unico “eccesso” di una carriera spesa a fare goal.
Più di mille partite con la stessa maglia e 120 reti realizzate, questa è la storia di Rogério Ceni al São Paulo, club di cui il calciatore è sempre stato tifoso. A pochi mesi dal suo abbandono al calcio (all’età di 41 anni) l’estremo del Tricolor vuole regalarsi un altro titolo, magari vincendo il Brasilerao aiutato dalle giocate di Kakà e Pato. Leggenda vivente del calcio mondiale, il portiere ha vinto per due volte la Copa Libertadores (1993 e 2005) e vanta il record nella storia del club paulista di “capitano immortale” per aver indossato la fascia ben 869 volte. Domenica scorsa, nel match di vertice contro il Cruzeiro, è arrivato l’ennesimo timbro che ha consentito alla sua squadra di battere 2-0 la capolista e di riportarsi in scia. Forse un segno del destino.
La curiosità
Essere la seconda squadra di Monaco di Baviera, soprattutto in tempi del genere, non deve essere facile. E allora – con buona pace del buongusto – i dirigenti del Monaco 1860 hanno pensato di “rinnovare” la propria divisa ufficiale, effettuando un restyling e aggiungendo sulla t-shirt la doppia scritta “Una volta leoni, leoni tutta la vita” e “Il grande amore di Monaco“. La nuova tenuta celebrativa sarà presentata in concomitanza dell'”Oktober Fest“. Tradizione e innovazione. E un pizzico di creatività teutonica.
Il video
Liga de Loja-Manta, attimi che precedono l’inizio della sfida valevole per la sesta giornata del campionato ecuadoregno. A bordocampo l’arbitro della gara, il signor José Luis Espinel, si avvicina a due dirigenti della federazione e inizia un conciliabolo di pochi attimi. Subito dopo riceve nelle mani delle banconote, che con solerzia inizia a contare. Succede anche questo in Sudamerica, dove spesso le federazioni sono insolventi persino nei confronti delle giacchette nere. Per la cronaca, Espinel aveva minacciato il rinvio della sfida qualora non gli fosse stata corrisposta la cifra dovuta per le sue prestazioni. Tu chiamala se vuoi follia.