Rugby League, Inghilterra: arrivano i playoff e Leeds è cliente scomodo per tutti

Si è conclusa, dopo 26 giornate e 1 Magic Weekend, la regular season della Super League. Al termine della fase regolare della massima competizione britannica ed europea di rugby league, St Helens ha conquistato il “League Leaders Shield”, riconoscimento simbolico quanto prestigioso.

La squadra di Nathan Brown, al solito pizzicato dalle voci di mercato che lo darebbero sul procinto di tornare in Australia per guidare i Wests Tigers, ha concluso in vetta alla classifica una stagione entusiasmante, nata sotto i migliori auspici in serie positiva e proseguita nella forza della continuità e dei risultati prestigiosi. Troppo forti questi Saints – almeno in regular season – per squadre come Wigan, Warrington e via dicendo, nel pieno della ricostruzione dopo le partenze eccellenti dell’autunno postmondiale. Vero che il quinto posto conquistato dai dai due volte campioni del Mondo lo scorso anno era stato figlio di una crisi passeggera, ma il miglioramento è netto e sotto gli occhi di tutti e ora tutti dovranno fare i conti con i primi della classe, quando ci sarà da giocare i playoff.

Già, la postseason. Quel luogo dove i valori si rimescolano (si azzerano?) e forse la forma dell’ultimo mese conta più di quella del 2014 tutto. Non sempre però, perché nel 2013 Wigan aveva iniziato la fase ad eliminazione diretta in striscia negativa eppure non s’è fermata mai e ha vinto il titolo: capita ogni anno che qualcuno crolli e qualcun’altro si rialzi.

Se allora i Saints, in ripresa dopo un 2013 in affanno, non sorprendono più di tanto, chi non ci aspettavamo così in alto è Castleford, che dopo stagioni totalmente negative ha vinto 17 partite e chiuso al secondo posto. Quello del club di Wheldon Road è un miglioramento pazzesco, specialmente dopo la cessione di Rangi Chase, stella della squadra: è come se la partenza del neozelandese naturalizzato inglese avesse aperto gli spazi alla creatività, permesso a Daryl Powell di costruire un progetto basandosi sulla forza del gruppo e il gioco di squadra, l’aiuto reciproco tra compagni. Poi è servita una stagione super da Marc Sneyd, talento preziosissimo nel giro della nazionale irlandese, in prestito da Salford. Tutti si sarebbero aspettati, dopo mesi e mesi ad altissimi ritmi, che i Tigers crollassero, chiudendo magari in una posizione utile per i playoff ma nulla più ma manco per idea: la squadra c’è e si vuole giocare le sue carte.

Al terzo posto, sconfitta nel World Club Challenge in Australia ma rinvigorita dall’impatto di Matty Bowen dopo le difficoltà di adattamento iniziali, Wigan guarda ai playoff con la forza del double preso l’anno passato, sotto la carismatica guida del líder máximo Sean O’Loughlin (capitano dell’Inghilterra al Four Nations?), forte anche del rientro di Joel Tomkins dall’esperienza nel rugby union. Attenzione però a Warrington, che a superare il ritiro di Lee Briers ci ha messo più del previsto ma ora è in salute.

Fuori dalla top four, i League Leaders uscenti e i neo detentori della Challenge Cup. Huddersfield si è tolta nell’ultima giornata la soddisfazione di battere St Helens e metterne in discussione il primo posto, ha in Danny Brough un condottiero forte e stabile (secondo alcuni di nuovo in corsa per mediana inglese) e stavolta può procedere a fari spenti. Se superano il dentro-fuori con Widnes (altra sorpresa stagionale) del primo turno, i Giants possono far paura. Dall’altra parte della zona bassa del tabellone Leeds, cui piace vincere difficile e che dalla sesta piazza un campionato l’ha già vinto: anche qui conterà lo stato di forma, perché l’esperienza da sola non basta. Gli innesti di Aiton e Briscoe hanno allungato le rotazioni, Sinfield ha raggiunto Peacock nel locus amoenus del ritiro internazionale ed è l’uomo da osservare: nessuno, mai e poi mai, lo vuole incontrare ai playoff.

Foto Castleford Tigers
Rugby League Football Club

È stata una stagione lunga, controversa, fatta di polemiche (errori arbitrali, riforma dei campionati, doppia registrazione dei giocatori) ma anche di grandi partite. Se dispiace per la retrocessione di Bradford (squadra storica) e Londra (zona di espansione), la riduzione a 12 club alzerà il livello medio delle partite e in soccorso verrà lo split del torneo prima dei playoff. Se l’obiettivo, per rendere le nazionali europee competitive con quelle dell’Emisfero Sud e dare al pubblico un prodotto più fruibile e piacevole, è aumentare il numero di big match, la RFL potrebbe aver trovato la formula giusta: nell’attesa, un po’ di rugby da eliminazione diretta non guasterà.

Si inizia giovedì con Wigan-Huddersfield e si prosegue venerdì (St Helens-Castleford): chi vince è in semifinale, chi perde affronta le vincenti delle sfide di domenica ad eliminazione diretta.

Finale sabato 11 ottobre a Old Trafford, Manchester.

Super League 2014 – Ultima giornata

Wigan-Warrington 24-20
Hull FC-Leeds 24-19
Salford-Widnes 36-6
Huddersfield-St Helens 17-16
London-Bradford 36-46
Catalans-Castleford 28-6
Wakefield-Hull KR 18-42

CLASSIFICA FINALE: St Helens 38, Castleford 36, Wigan, Warrington e Huddersfield 35, Leeds 32, Catalans e Widnes 27, Hull KR, Salford e Wakefield 21, Hull FC 20, Bradford 8, London 2. 

Verdetti:

St Helens, Castleford, Wigan, Warrington, Huddersfield, Leeds, Catalans e Widnes ai playoff. 

Bradford e London retrocessi in Championship. 

Playoff – Week 1:

Qualifying Finals: 

Wigan-Huddersfield
St Helens-Castleford

Eliminations Finals:

Huddersfield-Widnes
Leeds-Catalans