Serie A – La griglia di partenza: 1° Juventus

Terminato il mercato estivo, si conclude oggi l’analisi approfondita delle venti squadre di Serie A: un sondaggio interno in redazione ci ha portato a stilare la nostra griglia di partenza. Due volte al giorno, alle 8.30 e alle 16.30, scopriremo piano piano – dall’ultima piazza alla prima – tutte le fazioni che disputano la massima serie nazionale, svelandone punti forti e deboli, oltre che agli obiettivi presumibilmente raggiungibili. Oggi tocca alla JUVENTUS, squadra che occupa la nostra 1° piazza virtuale.


Sconquasso
È questa la parola che abbiamo utilizzato per descrivere ciò che è avvenuto nel ritiro estivo della Juventus tre volte campione d’Italia; l’avvicendamento sulla panchina è stato il vero colpo di scena dell’estate calcistica italiana, con Antonio Conte che ha risolto consensualmente (?) il proprio contratto con la società bianconera (per poi approdare sulla panchina della Nazionale) e con Massimiliano Allegri ingaggiato a tempo di record da Marotta.

Saprà la squadra che ha dettato legge in Italia nelle ultime tre stagioni confermarsi per la quarta volta? A parere di chi scrive no, anche sulla base di quanto detto riguardo la principale antagonista (la Roma); stavolta, per i motivi di seguito esaminati, nella lotta per il primo posto (cui la Juventus, con ogni probabilità, parteciperà anche in questa stagione) per i bianconeri potrebbe realmente essere giunto il momento di abdicare.


COSA VA
 – La consapevolezza della propria forza, l’esperienza derivante da tre anni di vittorie, lo stimolo per i giocatori di voler dimostrare di essere un gruppo vincente anche senza Antonio Conte e un mercato di completamento di una rosa già capace di conquistare 102 punti in campionato, sono i punti di forza della compagine bianconera.

Sia chiaro, quando scriviamo che la Juventus, a nostro parere, non riuscirà a conquistare il quarto titolo di seguito, non mettiamo certo in discussione i valori assoluti della squadra, ma facciamo riferimento a un naturale processo di avvicendamento al vertice che, al momento, sembra arrivato a maturazione.

I punti di forza sono molteplici e, se da un lato il cambio alla guida tecnica ha rappresentato un vero e proprio terremoto, dall’altro la squadra ha la possibilità di dimostrare la propria forza a prescindere da chi siede in panchina, oltre a poter esprimere un gioco meno prevedibile, attraverso l’introduzione di varianti tattiche da parte di Allegri (il passaggio alla difesa a quattro è solo rimandato, a causa della catena di infortuni occorsa nelle ultime settimane).

I nuovi acquisti Coman, Morata, Evra, Pereyra e Rômulo hanno reso ancor più solida un’intelaiatura già da record, rendendo poco dolorose le rinunce a Vučinić, Peluso, Quagliarella, Isla e De Ceglie. Un altro punto di forza è stato l’aver saputo resistere agli assalti delle grandi squadre europee nei confronti di Pogba e Vidal, che anche in questa stagione saranno un importante valore aggiunto, andando a formare, insieme a Pirlo, un centrocampo tra i più forti d’Europa.


COSA NON VA
 – Inutile girarci intorno, l’addio a stagione iniziata di Antonio Conte rappresenta un disagio estremamente rilevante. Il tecnico salentino è stato il vero valore aggiunto della rosa nelle ultime tre (trionfali) stagioni e il risultato del passaggio di consegne ad Allegri è un’incognita troppo grande per ignorarla a cuor leggero.

Il cambiamento di stile nella guida della squadra può, da un lato, rappresentare sì uno stimolo per i giocatori, ma può, d’altro canto, far mancare alla squadra proprio quel carisma di cui ha dimostrato di necessitare per raggiungere i propri successi negli ultimi tre anni.

Inoltre il diverso approccio tattico può creare difficoltà di adattamento e minare il rendimento di alcuni giocatori (pensiamo, per tutti, a Leonardo Bonucci) che, con il 3-5-2, avevano trovato la propria dimensione e una sicurezza mai dimostrata prima.

Un altro fattore negativo, emerso sin dai primi giorni del ritiro, è rappresentato dal notevole incremento degli infortuni, sia di natura traumatica (normalmente attribuibili alla malasorte), sia di natura muscolare (che generalmente sono attribuiti a una gestione imperfetta della preparazione atletica e delle cure da parte dello staff medico). Sarà una casualità, ma se la tendenza dovesse proseguire così come è iniziata, si prevedono tempi duri.

Infine la concorrenza, affamata e rinvigorita (anche) dalla destabilizzazione interna della Juventus, sembra pronta a sostituire i bianconeri sul trono nazionale. Siamo certi che la Juventus farà di tutto per evitare un epilogo sfavorevole, ma riteniamo che, nonostante i favori del pronostico siano, per motivi storici recenti, con i torinesi, un passaggio di consegne non sia affatto improbabile.


COSA ASPETTARSI
 – La Juventus sarà, con ogni probabilità, in lotta fino all’ultimo per difendere il titolo nazionale, ma l’annunciata maggiore attenzione al panorama europeo, unita alle difficoltà sopra esaminate, rendono estremamente difficile una riconferma al traguardo.

Starà ad Allegri e al suo staff mantenere, con i propri metodi, viva nella squadra la fame di risultati, apportando con successo le proprie idee tattiche e comandando lo spogliatoio con uno stile molto diverso rispetto alla precedente gestione.


EPISODI PRECEDENTI:

La griglia di partenza – 20° Empoli
La griglia di partenza – 19° Cesena
La griglia di partenza – 18° Palermo
La griglia di partenza – 17° ChievoVerona
La griglia di partenza – 16° Cagliari
La griglia di partenza – 15° Sassuolo
La griglia di partenza – 14° Hellas Verona
La griglia di partenza – 13° Genoa
La griglia di partenza – 12° Udinese
La griglia di partenza – 11° Atalanta
La griglia di partenza – 10° Sampdoria
La griglia di partenza – 9° Torino
La griglia di partenza – 8° Parma
La griglia di partenza – 7° Lazio
La griglia di partenza – 6° Milan
La griglia di partenza – 5° Fiorentina
La griglia di partenza – 4° Inter
La griglia di partenza – 3° Napoli
La griglia di partenza – 2° Roma