Terminato il mercato estivo, continua l’analisi approfondita delle venti squadre di Serie A: un sondaggio interno in redazione ci ha portato a stilare la nostra griglia di partenza. Due volte al giorno, alle 8.30 e alle 16.30, scopriremo piano piano – dall’ultima piazza alla prima – tutte le fazioni che disputano la massima serie nazionale, svelandone punti forti e deboli, oltre che agli obiettivi presumibilmente raggiungibili. Oggi tocca al Milan, squadra che occupa la nostra 6° piazza virtuale.
Il Milan è pronto a ripartire con un nuovo condottiero al timone di una squadra presa in condizioni davvero disastrosa. Il nuovo allenatore è Filippo Inzaghi, il più prolifico cannoniere italiano nelle competizioni europee prima con la maglia della Juventus e poi con quella rossonera. Ritrovare il DNA del Milan: sarà questo il compito affidatogli da Berlusconi e Galliani. E in più, dovrà, cercare di riportare il Milan nel calcio che conta, in quella competizione continentale chiamata Champions League, da anni la vera casa del club rossonero. Centrare i primi tre posti in classifica, però, è una cosa molto difficile visto che le dirette concorrenti si sono rafforzate molto, anche se il Milan non è stato da meno in questo calciomercato.
Uno dei primi acquisti dei rossoneri è stato Michael Agazzi, che nel precampionato non ha convinto Inzaghi, costringendo il club rossonero a tornare sul mercato acquistando il validissimo Diego López, messosi in mostra contro la Lazio parando un calcio di rigore. In difesa, dopo un lungo tormentone, è stato riscattato Adil Rami dal Valencia, mentre è arrivato il brasiliano Alex dal Paris Saint-Germain a parametro zero. Per rinforzare la fascia laterale difensiva sinistra, è arrivato Pablo Armero dall’Udinese, considerati gli addii di Constant e Emanuelson. A centrocampo è arrivato Marco van Ginkel in prestito secco, di certo non un’operazione vantaggiosa per il club rossonero, che ha dovuto cedere Cristante al Benfica. In attacco è arrivato Jérémy Ménez, anche lui a parametro zero dal PSG, insieme ai due colpi definiti nelle ultime ore del calciomercato: Fernando Torres, che arriva dal Chelsea in prestito, e Giacomo Bonaventura, in arrivo a titolo definitivo dall’Atalanta dopo il clamoroso affare saltato col Parma per Biabiany nelle ultime ore di mercato.
COSA VA – Il reparto messo meglio è l’attacco, non c’è nulla da dire. El Shaarawy è una garanzia, non c’è nulla da dire: può essere lui il trascinatore della squadra, considerato lo schieramento tattico di Inzaghi e il suo modo di giocare, puntando tutto sui contropiedi. Anche Honda è parso in gran forma nelle prime uscite stagionali e pare essersi ambientato, finalmente: rispetto allo scorso anno, il nipponico potrà essere l’arma in più, soprattutto sui calci piazzati, sua vera specialità. Ménez sembra un gran colpo, considerato anche il suo arrivo a zero, e quindi potrà dare una grossa mano. Poi c’è Torres, che dovrebbe essere il centravanti titolare: ritornerà quello di una volta o rimarrà la sua brutta copia vista al Chelsea? Solo giocare, trovando continuità, potrà aiutarlo, perchè al Milan serve proprio un attaccante con le caratteristiche della punta spagnola. A supporto ci sarà anche il nuovo arrivato Bonaventura, che si dividerà tra attacco e centrocampo. Non dimentichiamoci di Niang e Pazzini, che risulteranno importanti negli schemi di Inzaghi: il francese è ancora alla ricerca del primo gol in rossonero, ma sembra molto più maturo rispetto alla scorsa stagione, mentre l’ex Sampdoria è una garanzia in zona gol.
COSA NON VA – La scorsa stagione il problema era costituito dalla difesa, o meglio, sembrava esserlo, perchè alla base dei risultati insoddisfacenti della scorsa stagione c’era il centrocampo. I centrocampisti, oltre al dover creare gioco, devono essere anche uno schermo protettivo per la difesa e il portiere, quindi, venuto a mancare il centrocampo, superare la difesa è molto più facile. Certo, de Jong, Montolivo e Poli sono ottimi centrocampisti, ma forse sono mancati quelli automatismi necessari a far bene. Sarà compito di Inzaghi cercare di trovarli e dare equilibrio alla squadra. Muntari e Essien dovranno essere bravi a cercare di rifarsi dopo la passata stagione, molto negativa per l’ex Chelsea. C’è attesa per van Ginkel, che potrebbe ottenere un buon minutaggio e far bene.
COSA ASPETTARSI – Intorno all’ambiente c’è fiducia, il Milan potrà far bene. L’obbiettivo è raggiungere la qualificazione in Europa League, tornando a disputare incontri anche nell’infrasettimanale. D’altronde i rossoneri e l’Europa hanno un feeling difficile da descrivere, e con un po’ di fortuna – e bravura – potrebbe addirittura scappare la qualificazione ai preliminari della Champions League. E se Inzaghi lavorerà bene, e i giocatori seguiranno sempre Inzaghi, allora il Milan potrà tornare nel calcio che conta. Diamo, però, tempo al tempo, perchè l’ex tecnico della Primavera rossonera ha appena cominciato a lavorare, dunque bisognerebbe non illudersi dopo la bella vittoria ottenuta alla prima giornata contro la Lazio a San Siro.
EPISODI PRECEDENTI:
La griglia di partenza – 20° Empoli
La griglia di partenza – 19° Cesena
La griglia di partenza – 18° Palermo
La griglia di partenza – 17° ChievoVerona
La griglia di partenza – 16° Cagliari
La griglia di partenza – 15° Sassuolo
La griglia di partenza – 14° Hellas Verona
La griglia di partenza – 13° Genoa
La griglia di partenza – 12° Udinese
La griglia di partenza – 11° Atalanta
La griglia di partenza – 10° Sampdoria
La griglia di partenza – 9° Torino
La griglia di partenza – 8° Parma
La griglia di partenza – 7° Lazio