Erano mesi che si respirava aria di addio per Luca Cordero di Montezemolo alla Ferrari, ma la vera accelerazione si è registrata solo negli ultimi giorni, quando, a margine di un commento al disastroso bilancio delle Rosse nel Gran Premio di Monza di domenica scorsa, Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo FIAT di cui la Ferrari fa parte dal 1969, aveva metaforicamente mostrato la porta al “collega”. Quel “nessuno è indispensabile”, infatti, era più di una normale dichiarazione en passant.
Con un sentito comunicato trasmesso stamattina, Montezemolo afferma di aver “deciso di lasciare la Presidenza dopo quasi 23 anni meravigliosi e indimenticabili, dopo quelli passati al fianco di Enzo Ferrari negli anni Settanta“. Il manager ringrazia tutti i collaboratori, “donne e uomini eccezionali in fabbrica, negli uffici, nei campi di gara, sui mercati di tutto il mondo”, definendoli “i veri artefici in questi anni della grande crescita dell’azienda”.
Il presidente dimissionario ha pure un pensiero da rivolgere ai molti tifosi del Cavallino “che non hanno mai fatto mancare alla Scuderia il loro entusiasmo soprattutto nei momenti più difficili”. Infine, chiude con una dichiarazione affettiva: “La Ferrari è la più bella azienda del mondo e per me è stato un grande privilegio e onore esserne stato il leader. Le ho dedicato tutto il mio impegno ed entusiasmo e insieme alla mia famiglia ha rappresentato e rappresenta la cosa più importante della mia vita. Auguro agli azionisti, e in particolare a Piero Ferrari che mi è stato sempre vicino, e a tutte le persone dell’Azienda ancora tanti anni di successo che la Ferrari merita”.
Il riassetto della struttura dirigenziale della Rossa vede l’immediato avvicendamento alla presidenza con Marchionne che prende il posto del predecessore dimissionario. Lo ha diramato un comunicato di Fiat Chrysler, specificando che l’addio di Montezemolo (entrato in carica nel 1991) sarà effettivo a partire dal prossimo 13 ottobre, dopo i festeggiamenti per i 60 anni di Ferrari in America.