Terminato il mercato estivo, continua l’analisi approfondita delle venti squadre di Serie A: un sondaggio interno in redazione ci ha portato a stilare la nostra griglia di partenza. Due volte al giorno, alle 8.30 e alle 16.30, scopriremo piano piano – dall’ultima piazza alla prima – tutte le formazioni che disputano la massima serie nazionale, svelandone punti forti e deboli, oltre che gli obiettivi presumibilmente raggiungibili. Oggi tocca al Torino, squadra che occupa la nostra 9° piazza virtuale.
Il Toro di Urbano Cairo riparte dall’Europa. Dopo vent’anni. Dopo un inglorioso saliscendi tra serie A e serie B, dopo l’ottavo posto in cadetteria che resta il punto più basso della pur grande storia della società granata.
L’avventura dell’imprenditore alessandrino come presidente non era certo iniziata sotto i migliori auspici: rilevata la società dai lodisti dopo il fallimento del 2005 e complice l’inesperienza nell’ambiente calcistico, Cairo ha inanellato una serie impressionante di errori, a cui ha posto fine solo con l’arrivo di Petrachi come direttore sportivo e, soprattutto, di Giampiero Ventura alla guida tecnica. Nel giro di tre stagioni, il tecnico ligure ha prima riportato i granata in serie A (dopo tre annate consecutive in purgatorio), poi ha portato la squadra alla salvezza nella massima serie e infine, nella scorsa stagione, ha ottenuto un settimo posto che, complice l’esclusione del Parma dall’Europa League, ha consentito al Torino di ritrovare una manifestazione continentale, seppur passando dalla porta di servizio. E in questa stagione, si punta alla conferma nel calcio che conta.
COSA VA – Gli impegni ufficiali sono già iniziati alla fine del mese di luglio, con i preliminari di Europa League. A parte la telenovela Cerci, il ds granata Petrachi si è mosso discretamente bene sul mercato consegnando a Ventura buona parte della rosa già prima del debutto europeo con gli svedesi del Brommapojkarna. Sono arrivati giovani di prospettiva, come Gaston Silva e Jansson, a puntellare una difesa in cui il collaudato trio composto da Glik, Moretti e Bovo dovrà fare loro da chioccia. Considerato che sugli esterni Darmian e la lieta sorpresa Maksimovic sono ormai una garanzia, l’arrivo di Molinaro e del brasiliano Bruno Peres a sinistra può dare maggiori alternative a Ventura, che dovrà gestire gli impegni su tre fronti e potrà contare su un totale di 27 elementi in rosa. Il Toro ritrova anche Gillet in porta, che però dopo la squalifica si dovrà riconquistare il posto per scalzare un Padelli formato nazionale, che nelle prime cinque uscite stagionali (i due preliminari e la partita di campionato contro l’Inter), ha mantenuto inviolata la propria porta.
Il primo mese porta buone risposte anche per quanto riguarda il centrocampo, nel quale le conferme di El Kaddouri, Vives e di un ritrovato Gazzi, fanno da contorno agli arrivi di Nocerino, Benassi e Ruben Pérez, rappresentando un buon compromesso tra esperienza e potenziale. Il colpaccio di Petrachi potrebbe essere l’argentino Sanchez Miño, naturalizzato italiano solo qualche giorno fa, che nelle prime uscite ha dimostrato di avere i colpi e l’atteggiamento che fanno intravvedere classe e personalità.
COSA NON VA – A fare da contraltare a una situazione che sembra promettere bene sia nel reparto arretrato che in mezzo al campo, è in fase di finalizzazione che i granata presentano le maggiori incognite e qualche perplessità. Le partenze di Immobile e di Cerci sono state un duro colpo per l’attacco granata, che in questi primi impegni stagionali è stato affidato prevalentemente a Barreto e Larrondo, oltre che al nuovo arrivato Quagliarella. Il risultato è che nelle ultime tre uscite, il Toro ha segnato una sola rete, per di più su rigore, realizzato da El Kaddouri contro l’RNK Spalato. Nell’ultimo giorno di mercato in granata è approdato anche Amauri, che insieme a Quagliarella potrebbe rappresentare una buona coppia-gol, con il giovane venezuelano Josef Martinez che scalpita in panchina. Problematico anche il calendario dei granata, che dovranno dimostrare di saper gestire gli impegni su tre fronti.
COSA ASPETTARSI – Tenuto conto di tutto questo, sembra difficile che la formazione torinese possa ripetere l’exploit della scorsa stagione, anche perché è ipotizzabile che alcune squadre che hanno deluso nella scorsa stagione (Milan e Lazio fra tutte), possano arrivare davanti in campionato. Tuttavia, la solidità dimostrata dal gruppo di Ventura gli permette, sulla carta, di posizionarsi leggermente al di sopra delle squadre che lotteranno per la salvezza, rendendo probabile un piazzamento a metà classifica, con la possibilità di giocarsi nuovamente qualche carta per l’Europa. Proprio in campo europeo, i granata sono stati inseriti in un girone tutto sommato abbordabile (insieme a Bruges, Copenaghen e Helsinki) che dà al Toro qualche chance di qualificarsi alle successive fasi eliminatorie.
EPISODI PRECEDENTI:
La griglia di partenza – 20° Empoli
La griglia di partenza – 19° Cesena
La griglia di partenza – 18° Palermo
La griglia di partenza – 17° ChievoVerona
La griglia di partenza – 16° Cagliari
La griglia di partenza – 15° Sassuolo
La griglia di partenza – 14° Hellas Verona
La griglia di partenza – 13° Genoa
La griglia di partenza – 12° Udinese
La griglia di partenza – 11° Atalanta
La griglia di partenza – 10° Sampdoria