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Da qualche giorno era trapelata negli ambienti del calcio femminile una notizia che aveva meravigliato tutti, ovvero il ritorno in panchina di Renzo Ulivieri con una squadra toscana. Dopo tante voci di corridoio è stato lo stesso Ulivieri a confermare la cosa:

“Sarò io l’allenatore della Scalese assieme a Nicola Matteucci, un giovane di Montelupo diplomato per l’allenamento. Cercheremo di metter su anche una squadra giovanile, squadre miste per età dagli otto ai dieci anni e dai dieci ai dodici, per lanciare il calcio femminile. Il mio sarà un contratto senza compenso, come quello di Matteucci. Questo sarà solo volontariato, non prenderò nemmeno il rimborso spese dato che abito a San Miniato. Cercheremo di mettere su anche una squadra giovanile, squadre miste per età dagli otto ai dieci anni e dai dieci ai dodici, per lanciare il calcio femminile: invito i giovani fin da ora a partecipare.”

Con queste parole Renzo Ulivieri pochi giorni fa ha quindi confermato la notizia: allenerà la Fc Scalese, squadra di calcio femminile di San Miniato che giocherà nel prossimo campionato di serie B dopo la recente retrocessione dalla massima serie femminile. Ulivieri non calca un campo da gioco dal lontano 2008, da quando gli fu affidato l’ultimo incarico ufficiale alla Reggina, ed ha deciso di ripartire dal territorio e dal calcio femminile, lui sempre così attento al mondo giovanile e non professionista. Una scelta di vita, di cuore e di testa, come dimostra anche la scelta del “diplomato per l’allenamento” Matteucci, lui che si incatenò davanti alla FIGC per protestare contro l’eliminazione dell’obbligatorietà del patentino per prima e seconda categoria e per i campionati juniores.

E così il 73enne “Renzaccio”, sanminiatese doc, che nella sua carriera ha allenato 23 squadre di calcio in 49 anni di onorata panchina, da fine agosto ha cominciato la preparazione atletica delle ragazze per affrontare il prossimo campionato di Serie B, un campionato che lo vwedrà confrontarsi con molte squadre agguerrite pronte a salire nella massima serie femminile come il Luserna, l’Alba ed il Torino. In contemporanea Ulivieri manterrà la carica di presidente dell’Assoallenatori fino al 2016, data di scadenza del contratto.

In una lunga intervista rilasciata a Calciomercato.com, Ulivieri si è detto entusiasta della sua nuova avventura e si è lamentato di come il calcio femminile in Italia non riesca a decollare non per motivi culturali, a sua detta, ma per mancanza di impegno e di investimenti e per un generale scarso interesse. L’idea di aiutare il calcio femminile dice di averla da tempo, dopo aver visto il livello del calcio femminile in Italia: quando l’ha paragonato a quello del resto del mondo, ha deciso che lui non poteva stare con le mani in mano e che doveva intervenire, che doveva scendere in campo in prima persona per dare il suo contributo alla causa.

Parlando delle ragazze, lo hanno ben impressionato, addirittura entusiasmato: la loro attenzione, la loro voglia di imparare, la loro concentrazione sono state caratteristiche che subito Renzo ha evidenziato come valore aggiunto rispetto ai maschi. Non solo, secondo Ulivieri i ragazzi e le ragazze fino ai 14 anni possono tranquillamente giocare insieme, fino a quando la forza fisica maschile non prende il sopravvento… anche se a livello di tattica e tecnica non siamo così distanti, prevedendo per le ragazze un calcio simile al tiki-taka spagnolo, dove la tecnica ha la meglio sulla forza fisica. Parole di elogio e di speranza quindi, parole che non sono scevre però da un attento giudizio tecnico.

Ulivieri si congeda con una speranza riguardo al calcio femminile: “Speriamo ora di cambiare musica. Io ci metto il mio impegno, la mia faccia.” Noi ce lo auguriamo. Bentornato Mister.