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Iniziare bene, sperando che ciò che ha fatto sulla panchina bianconera possa essere riproposto anche su quella azzurra. Eh sì, parliamo ancora di Conte, e non lo facciamo per battere sempre lo stesso ferro: oggi gioca l’Italia, oggi scende in campo la prima Italia targata Antonio Conte, ed è opportuno segnalare che ci saranno tanti cambiamenti rispetto alla gestione Prandelli. Perché checché se ne dica, perché nonostante le polemiche causate dall’avvento di Tavecchio, perché pur consapevoli delle tante voci contrarie sulla scelta dell’ex tecnico della Juventus sulla panchina della Nazionale, l’Ital-Conte sembra finalmente riuscire a dare una ventata di freschezza al clima nebbioso di Coverciano.

Il primo segnale lo abbiamo avuto dalla mancata convocazione di Cassano e Balotelli: via la gente che sembra servire ma che in realtà non serve, dentro gente che ha fame, come Zaza ed El Shaarawy. Il primo di questi dovrebbe addirittura scendere in campo da titolare, accanto a Immobile, contro l’Olanda; sul secondo, invece, sono riposte le speranze degli italiani che ambiscono di godere nuovamente delle gesta di un talento vero, di uno che dia il “tu” al pallone, uno che dal canto suo ha una grandissima voglia di riscattarsi dopo il cono d’ombra che gli aveva piazzato Balotelli sulla testa, al Milan, e di conseguenza sulla nazionale.

Occhio, poi, anche alla grinta di Florenzi, che con il meticoloso tatticismo di Conte potrebbe rivelarsi una pedina importante da giocare nei momenti in cui c’è magari da spezzare gli equilibri, mentre in retroguardia guai a chi tocca il blocco-Juve, che contro gli Oranje però non sarà al completo a causa dello stop di Chiellini, sostituito da un rampante Astori. Ah, altra novità: tra i pali Sirigu. Vuoi che sia lui il nuovo numero uno azzurro?

Parecchie, insomma, le novità per la prima di Conte sulla panchina azzurra. Qualcosa, dunque, sembra mutare, e finalmente, nonostante la scelta del tecnico leccese abbia suscitato, come detto, un mare di polemiche. La modalità con cui Conte ha, però, intrapreso la sua avventura alla guida della Nazionale è da definire perlomeno innovativa. Avevamo voglia di vedere un’Italia diversa, che desse spazio a giocatori nuovi, giocatori che meritassero il posto in squadra in base al merito e solo a quello (ogni riferimento a eventuali codici etici è puramente casuale). Ovviamente, non facciamo proclami, non annunciamo verità che magari verranno smentite col passare del tempo, e possiamo parlare solo di sensazioni, ora come ora. E l’impressione attuale è che qualcosa stia cambiando. Freschezza e innovazione, per ora, sembrano esserci. Bene così, nonostante le critiche. Nonostante per molti sia difficile tifare l’Italia, è vero. Per chi continuerà a farlo però, e che siano sostenitori di Conte o no, mi sento di dire che quest’Italia potrà in fondo anche piacere, e un successo contro l’Olanda sarebbe una prima sottile, importante conferma che vuoi o non vuoi, simpatico o no, Conte le sue squadre le sa sempre e comunque far girare. Nessuna etica, dunque, e nessuna morale: quelle, a Coverciano (e nella sede della FIGC) proprio non sono di casa in questo periodo. Sembra potranno esserlo, invece, i risultati. Almeno quelli. Almeno si spera.