“É un progetto da un miliardo di euro e nessuno dica che è una speculazione edilizia. Creeremo qualcosa di straordinario per Roma, per l’Italia e per il Sud Europa“. Sono le parole del presidente della Roma, James Pallotta, alla vigilia del giorno più importante forse della recente storia giallorossa, la vigilia del sì definitivo del Comune sul progetto del nuovo stadio.
Il patron giallorosso ha voluto respingere con forza tutte le critiche piovute in queste settimane: “È ridicolo affermare che lo stadio non sarà di proprietà della Roma – tuona Pallotta alla radio ufficiale del club – Semplicemente, la proprietà dello stadio e quella del club saranno separate per motivi finanziari. Investiremo centinaia di milioni di dollari e un simile finanziamento non poteva gravare sulle casse del club. Attualmente paghiamo 8 milioni di euro l’anno per l’affitto dell’Olimpico, il club ne pagherà 2 alla nuova società. Non ha alcun senso pensare che io possa vendere la società e tenere lo stadio tra due anni. Voglio rimanere per almeno 20 o 30 anni. Non vogliamo che sia uno stadio solo per il calcio, ci saranno tantissimi eventi calcistici e non. Sarà lo stadio della Roma, ma sarà anche lo stadio della città. E da domani si parte definitivamente“.
Sull’impatto che il nuovo stadio avrà sul calcio italiano, Pallotta ha dichiarato: “Negli Stati Uniti le cose sono più semplici, qui c’è bisogno di più pianificazione ma lo sapevamo. Vogliamo che il calcio italiano cresca, non solo la Roma, ma da soli non possiamo fare niente. Speriamo di avere presto il sostegno di altri club per cambiare le cose e riportare in alto la Serie A. Già la presenza di proprietà straniere fa parte di un processo di crescita“.