Van Gaal: da genio a mediocre in due mesi

Non credo che l’Athletic Bilbao non fosse un avversario all’altezza del Napoli. Meglio: non credo che fosse impossibile. Non facile, ma neanche proibitivo. La terza del campionato italiano, contro la quarta della Liga. Lo specchio dei risultati dice che probabilmente la Serie A è ancora indietro. Quello che è sicuro, invece, è che il Milton Keynes non era un avversario all’altezza del Manchester United: lo dimostra il secco 4-0 sul prato dello Stadium mk. Non poteva esserci storia, tra due compagini così diverse.

Ovviamente giochiamo sul paradosso della frase: andrebbero invertiti i termini perché tutto suoni a posto. Peccato, però, che la realtà sia stata proprio questa: la squadra di van Gaal, il Manchester United, si è fatta spianare da una compagine di terza serie. Una compagine con una storia strana, in uno stadio con un nome strano (stilisticamente, andrebbe scritto così: stadiummk). Uno stadio che, a Milton Keynes, avrebbe dovuto ospitare… il Wimbledon.

Storia lunga, detta in breve: al termine di un contenzioso non semplice, la dirigenza del Wimbledon Football Club, all’inizio del nuovo millennio, ottenne l’autorizzazione per rilocalizzare la squadra, dal Sud di Londra, fino a Milton Keynes, a quasi cento chilometri di distanza. Un fallimento totale: i tifosi si sono dissociati e hanno fondato una nuova società (AFC Wimbledon), proclamandosi eredi spirituali della vecchia società (che peraltro era in amministrazione controllata).

Com’è andata a finire: trovato un nuovo padrone, il vecchio Wimbledon FC ha cambiato nome in Milton Keynes Dons (dal soprannome della vecchia squadra), e dal 2007 (con l’apertura del nuovo stadio, figlio del vecchio progetto) ha addirittura rinunciato a essere l’eredità della vecchia squadra (i vecchi trofei sono stati assegnati a un ente autonomo, che li ha poi girati al nuovo AFC Wimbledon).

Quindi: una specie di squadra transgenica, nata dal fallimento dello storico Wimbledon, e dal fallimento del suo progetto di rinascita. Guardando i lati più positivi, si tratta di una squadra di recente creazione, eppure relativo successo (“fondati” nel 2004, già in terza serie); soprattutto, si tratta di un caso di trapianto calcistico che comunque è riuscito a creare affezione. Milton Keynes era originariamente una new town, nata nel 1967; città nuova (che ora conta circa 200.000 abitanti: non male), pubblico nuovo.

E anche stadio nuovo (dal 2007), con allenatore molto giovane (Karl Robinson, 33 anni: già vice di Paul Ince, già attaccante di assai modesta fama). Tutto questo per dire che sì, il Manchester United può maledire gli infortuni, ma prenderne 4 no. Sarebbe come se il Milan in Coppa Italia ne prendesse quattro dalla Carrarese.

Van Gaal, la vecchia volpe di cui tanto abbiamo parlato negli ultimi mesi (l’ingaggio al Manchester United, la nazionale che inventa Krul come pararigori, la semifinale con contrappasso, un’estate senza vacanze, le sue durezze e il mercato in entrata (e dopo Di María potrebbe toccare a Vidal). A luglio, era il genio che aveva confermato l’Olanda tra le prime quattro malgrado una rosa più inesperta; adesso sembra pronto a farsi scottare dalla panchina che (troppo?) a lungo è stata di Alex Ferguson.

Di lui si è detto tanto, forse troppo: dall’Ajax dei ragazzini all’AZ Alkmaar riportato in cima all’Eredivisie, al Bayern Monaco in cui ha lanciato molti giovani interessanti (quando si era all’inizio del nuovo ciclo tedesco). Ai fallimenti al ritorno all’Ajax e a Barcellona, nonché nella prima esperienza alla guida degli oranje. Personaggio controverso: ha bisogno di costruire un sistema, e di solito non è una cosa indolore (Klose si è appena tolto un sassolino).

L’olandese non è perfetto, ma è in grado di far giocare Kuyt da terzino, pur di completare l’opera che si è prefisso. Ha le sue convinzioni: a volte gli va bene, le altre invece ne paga le conseguenze. L’inizio è stato negativo, ma c’è un’intera stagione da concludere, e senza coppe europee: potrebbe essere il viatico per raddrizzare il percorso, o per depennare un altro nome dopo Moyes. In Brasile era una cosa, a Milton Keynes l’opposto.

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Che poi mi rileggo, poche righe più sopra: sarebbe come se il Milan in Coppa Italia ne prendesse quattro dalla Carrarese. Ecco: da noi la formula non lo permette, da noi van Gaal non rischierebbe (e quindi non rischia neanche Inzaghi). Non me ne vorranno i tifosi rossoneri per l’esempio; ma volete mettere che opportunità di spettacolo sarebbe, invece?

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Pietro Luigi Borgia