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Subito scintille nella prima tappa con arrivo in salita della Vuelta 2014. Alejandro Valverde autentico il mattatore della giornata al termine di una potente azione, che gli ha permesso di vincere la tappa e indossare di nuovo la maglia rossa di leader della classifica generale. La corsa odierna ha mostrato l’ottima forma dei big, incluso un Alberto Contador uscito allo scoperto solo nei metri finali. Per l’Italia c’è da rallegrarsi per il sesto posto di un Fabio Aru, calato solo nell’ultimo km, ma in grado di tenere la forte andatura obbligata da Valverde.
Tre i GPM in programma oggi. Nei primi due, l’Alto de Zafarraya (2° cat.) e l’Alto de lo Bermejales (3° cat.), i protagonisti sono stati i due fuggitivi Ligthart e Mas Bonet; il primo interessato a fare il bis per il premio combattività e il secondo a caccia di punti per conservare la maglia di miglior scalatore. La loro azione è stata nettamente avvantaggiata dall’atteggiamento passivo nel gruppo della Orica, la squadra del leader della classifica generale Matthews, consapevole delle possibilità quasi nulle di conservare la maglia e partita con lo scopo di non sprecare troppe energie. Una situazione che ha permesso ai due di raggiungere un vantaggio massimo di circa nove minuti. La corsa è proseguita con questa trama, intramezzata solo dai due scatti negli sprint volanti del tedesco John Degenkolb, intenzionato a incrementare la propria leadership nella classifica a punti.
Tutta un’altra storia, invece, ai piedi dell’Alto Cumbresverdes, la salita finale di 4.6 km con pendenze massime al 10%. Dopo aver annullato i due battistrada, il gruppo si è ricompattato e sono entrati in scena gli scalatori puri. Il primo a muoversi dal gruppo e a mettersi in luce è stato Le Mevel, seguito successivamente da Bennett. L’azione chiave della giornata, però, l’ha realizzata Alejandro Valverde che, seguito a ruota dal compagno di squadra Nairo Quintana, ha iniziato a imporre il proprio ritmo in testa. Sotto le frustate del murciano il gruppo si è frazionato con la Garmin a pagare le conseguenze peggiori e Daniel Martin e Talansky nettamente staccati dagli uomini di alta classifica. Un ritmo forsennato, che ha ridotto il gruppo a sole nove unità al passaggio all’ultimo km.
Alejandro Valverde, però, non si è limitato a fare una dura selezione, ma ha anche marcato stretto i suoi rivali, rispondendo prima allo scatto di Rodriguez a 800 m e poi al successivo allungo di Chris Froome. Il ciclista della Movistar, leggermente migliorato rispetto al Tour, ha messo mano alle ultime energie e nel finale ha trovato le forze necessarie per andare a vincere la tappa davanti al britannico e a un Contador apparso ben recuperato dal recente infortunio. Quarto posto per Rodriguez e quinto per Nairo Quintana, rimasto un po’ in disparte forse per non ostacolare il compagno di squadra. Sesto Fabio Aru a 18’’; il sardo ha retto egregiamente il ritmo Valverdiano, facendo ben sperare per un buon piazzamento finale in classifica generale al termine della Vuelta.
6a tappa (Benalmádena-La Zubia)
1. Valverde
2. Froome s.t.
3. Contador s.t.
4. J.Rodriguez +8”
5. Quintana +12”
Classifica generale
1. Valverde
2. Quintana +15”
3. Contador +18”
4. Froome +22”
5. Chaves Rubio +41”
6. J.Rodriguez +45”
7. Gesink +55”
8. Aru +58”
9. Barguil +1’02”
10. Kelderman +1’06”