Home » Serie A 2014/2015: Palermo

RITORNO AL PARADISO PERDUTO – Dopo il vittorioso cammino in serie B, concluso con la cifra record di 86 punti, i rosanero tornano in A e si preparano a onorare il ruolo di unici rappresentanti del calcio siciliano nella massima serie.
Si respira un’aria diversa rispetto alla promozione in A avvenuta dieci anni fa, quando l’approdo nella serie regina pareva costituire il primo passo per divenire un’avversaria credibile per le squadre di medio-alto livello. Oggi la finalità primaria è la conquista di una salvezza tranquilla, da ottenere grazie all’esperienza di giocatori come Barreto, Maresca e Sorrentino, miscelata con l’entusiasmo di giovani alla ricerca di consacrazione, quali Dybala e Belotti. Sotto la guida del pragmatico Beppe Iachini e con la supervisione di Franco Ceravolo, DS abile e competente, l’obiettivo non pare irraggiungibile.
Impossibile non menzionare la “variabile” Zamparini. Presidente appassionato ed economicamente capace di sforzi sostanziosi, dotato però di un carattere fumantino che lo ha portato, in passato, a improvvisi cambi di allenatore e a dichiarazioni inaspettate che non sempre hanno giovato alla tranquillità della squadra.

LA DIFESA – Le lacune evidenziate nella partita persa 3 a 0 contro il Modena, che ha estromesso la compagine siciliana dalla TIM CUP, hanno rafforzato le tesi di coloro che vedono nel reparto arretrato il punto più fragile e preoccupante.
La permanenza di Sorrentino è stata il tormentone del mercato (alcune voci lo davano come secondo alla Juventus): se l’italiano dovesse partire il suo naturale sostituto diverrebbe Ujkani, portiere capace di grandi prestazioni, a cui però difetta la continuità. La linea difensiva titolare, composta dal veterano Muñoz, da Milanović, a cui molti pronosticano un grande futuro e da Feddal necessita di innesti. La presenza di Claudio Terzi o Fabio Daprelà non sembra sufficiente e, in questa ottica, va inquadrato il recente acquisto di Souleymane Bamba, possente centrale della Costa D’Avorio con passaporto francese, in possesso di quelle doti da leader che la retroguardia necessita disperatamente. Per la stessa ragione un altro nome accostato ai rosanero è quello di Giancarlo “Pipo” González, reduce da un sorprendente Mondiale con la Costa D’Avorio.

IL CENTROCAMPO – Nel 3-5-2 di Iachini gli esterni di difesa/centrocampo sono fondamentali per sviluppare il gioco, mentre i centrali devono saper abbinare alla tecnica un’ottima capacità di interdizione. Se l’esperienza di Enzo Maresca, Francesco Bolzoni, Édgar Barreto, la freschezza di Luca Rigoni e la classe di del trequartista Franco Vázquez paiono rappresentare una certezza, sulle fasce Achraf Lazaar e Eros Pisano dovranno dimostrare di poter reggere un’annata intensa e molto dispendiosa a livello fisico e nervoso. Completano il reparto Francesco Della Rocca e Davide Di Gennaro, due ex grandi promesse che hanno trovato in provincia la loro perfetta dimensione.

L’ATTACCO – La vendita di Kyle Lafferty, uno degli artefici del trionfale cammino in serie B, ha privato il reparto avanzato di un elemento di notevole qualità. A ridurre ulteriormente le alternative in avanti si è aggiunta, nelle ultime ore, la partenza di Abel Hernández verso l’Hull City, per una cifra vicina ai 12 milioni di euro. Se questi soldi non verranno investiti per l’acquisto di una punta, l’attacco palermitano sarà tutto sulle spalle di Paulo Dybala e di Andrea Belotti. Giovani interessantissimi e di grande prospettiva, ma che dovranno misurarsi in un torneo più competitivo e difficoltoso rispetto a quello appena giocato in serie B. La mancanza di alternative potrebbe rivelarsi un grave problema durante il prosieguo della stagione.

L’ALLENATORE – Giuseppe Iachini
Il rapporto fra Iachini e Zamparini inizia più di dieci anni fa: l’allenatore comincia la sua carriera proprio nel Venezia di Zamparini, nel 2001, quando viene chiamato a guidare i veneti seppure sprovvisto del patentino. La vicenda causa numerose polemiche e porta a Iachini una squalifica di sei mesi.
Dopo questo stop forzato ricomincia la sua carriera che lo conduce sulle panchine di Vicenza, Cesena, Piacenza, ChievoVerona, Brescia fino ad arrivare alla Sampdoria nel 2011, all’epoca in B e da lui riportata in A. L’obiettivo raggiunto non basta però a conservare la panchina, persa in favore di Ciro Ferrara. Rimane disoccupato solo pochi mesi: il Siena lo chiama, ma retrocede in B a giugno. A settembre 2013, dopo la fallimentare esperienza con Gattuso, Zamparini pensa a lui per riportare il Palermo in serie A, risultato ottenuto con record di 86 punti. Schiera un rodato 3-5-2, in cui spicca la compattezza delle linee fra difesa e centrocampo e lo spettacolo è spesso affidato alle fasce e ai movimenti degli attaccanti, i quali devono saper eseguire le due fasi, ripiegando per  aiutare i compagni in difesa.
Riuscirà a resistere al vulcanico presidente Zamparini e alla sua fama di “mangia-allenatori”?

Giuseppe Iachini Palermo

LA STELLA – Andrea Belotti
I suoi gol sono stati indispensabili alla risalita in Serie A del Palermo. Adesso è chiamato a confermarsi nella serie regina; molti addetti ai lavori, con in testa quel Mondonico che lo scoprì ai tempi delle giovanili dell’Albino Leffe, sono pronti a scommettere su un futuro radioso per questo attaccante classe ’93.
Riveste solitamente il ruolo di seconda punta, svariando lungo tutto l’attacco, ma con il suo fisico massiccio e atletico e grazie all’innato senso del gol può giostrare anche da prima punta. Alle doti balistiche abbina una generosa partecipazione alla manovra e al gioco di squadra, che lo spinge spesso ad aiutare i compagni in fase difensiva.
La sua parabola potrebbe somigliare a quella di Domenico Berardi del Sassuolo: entrambi reduci da un campionato ricco di gol in serie B, entrambi molto giovani e entrambi all’esordio in A. Alcune fra le grandi, prima fra tutte il Milan per cui lui tifa fin da piccolo, stanno già monitorando i suoi progressi. Se dovesse mantenere le promesse, presto potremmo vederlo come protagonista in qualche grande stadio, sia in Italia che all’estero.

Belotti_Palermo

GIUDIZIO FINALE – Lontani i tempi dei proclami di Zenga sulla lotta per lo scudetto e quelli dei piazzamenti in zona Europa League, gli obiettivi dei rosanero mostrano un palese ridimensionamento. Una tranquilla salvezza è oggi il traguardo più probabile, per poi proseguire nella costruzione di una squadra competitiva capace di rimanere stabilmente in serie A.
La difesa, salvo innesti dell’ultima ora, ha mostrato diverse lacune e il reparto avanzato, con le partenze di Lafferty e di Hernández dipenderà moltissimo dalla possibile esplosione di Dybala e, soprattutto, di Belotti.
Paragonata però alle dirette concorrenti, la rosa del Palermo mostra qualità e varietà, doti che le hanno permesso di ottenere il record di punti nel campionato cadetto l’anno scorso e che quest’anno dovrebbero garantirle di rimanere in Serie A senza affanni.

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