Serie A 2014/2015: Fiorentina
PRONTI PER IL SALTO DI QUALITA’ – Per la terza volta consecutiva, Montella siederà sulla panchina viola. Nel primo anno, attraverso un gioco manovriero e coraggioso, la sua Fiorentina si è risollevata dai bassifondi umorali che avevano caratterizzato l’ultimo ciclo pirandelliano e le gestioni di Mihailovic e Rossi, per arrivare sino al limitar della zona Champions. L’anno scorso la conferma della posizione in campionato e la finale di Coppa Italia. La stagione entrante si preannuncia come quella della svolta: i giocatori ci sono, il gioco anche, per la squadra dei Della Valle è giunto il momento di affondare i colpi.
LA DIFESA – A guidare i bastioni difensivi del giglio fiorentina, ancora una volta l’ottimo Gonzalo Rodriguez, affiancato dal collaudato Savic (dal quale, vista l’età e l’esperienza già accumulata, è lecito attendersi un ulteriore miglioramento) e coadiuvati dal nuovo arrivato, l’argentino Basanta. Quanto a grinta, al centro della difesa dovrebbe essercene in giusta misura. Tomovic aggiungerà duttilità e affidabilità. Qualche dubbio sulla fascia sinistra, dove Pasqual ha già mostrato nel 2014 qualche rallentamento nel passo e l’alternativa Alonso paventa titubanze tattiche difensive. Qualche residuo dubbio anche sulla tenuta tra i pali di Neto, molto cresciuto ma chiamato a confermarsi in continuità. L’alternativa Tatarusanu è interessante ma va testata. Neto ha già fatto intendere di patire la concorrenza.
IL CENTROCAMPO – Il cuore nevralgico del palleggio montelliano assembla caratteristiche tecniche notevoli, dai soliti noti Aquilani e Pizarro al passista di talento, Borja Valero, con l’alternativa Mati Fernandez. A portare muscoli è arrivato dall’emisfero australe Brillante, ma la sensazione complessiva è che manchi ancora qualcosa nella capacità di contrasto e filtro dinanzi alla difesa.
L’ATTACCO – Gioia e dolori, meravigliose speranze e docce fredde. La coppia Pepito Rossi – Super-Mario Gomez è stata presente più sulla carta che sul campo finora. Se ingranasse con continuità di rendimento, allora la Fiorentina potrebbe davvero decollare verso alti obiettivi. Alle loro spalle, spazio alla gioventù. Lo scalpitante Bernardeschi e il robusto Babacar sembrano aver l’argento vivo addosso e le motivazioni giuste per poter apportare un contributo, tanto più che avranno anche la possibilità di giocare in Europa League, magari facendosi le ossa nelle partite, solitamente più abbordabili, del gironcino iniziale. A Firenze attendono ancora di vedere Ilicic esprimere pienamente il proprio potenziale nelle partite che contano. Lo sloveno, chiamato al riscatto, potrebbe dare un ulteriore contributo sostanziale.
L’ALLENATORE – Vincenzo Montella. Le idee di Montella travalicano i confini nazionali e nel biennio è riuscito a dare alla Fiorentina un’identità di gioco molto europea. Creatività e spazio per la tecnica individuale, gioco sulle fasce, uno contro uno e palleggio in mezzo al campo, all’ occorrenza, anche il “falso nueve”. Ma Montella ha mostrato anche idee chiare nei rapporti societari. Se la rosa non dovesse soddisfare le sue aspettative, potrebbero sorgere problemi relazionali, finora rimasti sempre confinati entro ambiti di ragionevolezza. La speranza, per i tifosi – ma anche per chi crede nella bontà dei progetti tecnici alternativi – è che si raccolga quel frutto, in campionato o coppe, che coronerebbe il triennio degnamente.
LA STELLA – Borja Valero. Sarebbe facile indicare Rossi, Gomez o (se rimanesse) Cuadrado come potenziali stelle viola della prossima stagione. Ma chiedetelo ai tecnici avversari, quale giocatore prenderebbero alla Fiorentina. Se il progetto tecnico vive nel segno della continuità, nessuno meglio del ‘todocampista’ spagnolo, dall’alto rendimento e dal costante impiego, può rappresentare meglio l’eclettismo della Fiorentina di Montella. Nelle prestazioni più convincenti del collettivo viola, il voto più alto è quasi sempre andato a Borja Valero, raro esempio di giocatore che ha saputo legarsi all’ambiente con la convinzione di un autoctono mediceo. Dalla sua capacità di trascinare i compagni e avvicinare i reparti dipenderà lo spessore del filo conduttore stagionale.
GIUDIZIO FINALE – Il borsino dei valori sopra delineato non tiene conto del possibile apporto del colombiano Cuadrado, la cui partenza appare la soluzione più probabile a fine mercato, data la volontà del ragazzo di salire sul treno delle grandi occasioni. Dovesse rimanere, da una parte ci sarebbe il rischio di rivivere i casi di Jovetic e Montolivo, tra rendimenti alterni e presenze flemmatiche. Dall’altra, se invece giocasse con voglia e gusto come sa, la Fiorentina potrebbe ambire ad ogni traguardo.
In generale, la squadra può giovarsi della continuità tecnica, ma presenta anche molte incognite da infermeria, considerando che oltre ai noti problemi di Gomez e Rossi, anche Aquilani, Mati Fernandez e Pizarro (35 anni quest’anno), presentano uno storico infermieristico ricorrente.
La sensazione è che saranno decisivi i primi tre mesi di campo, nell’indirizzare le ambizioni verso il campionato oppure verso le coppe. Dovessimo sbilanciarci… diremmo che l’Europa League non è un traguardo proibito.
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