Iago Falqué è uno di quei giocatori che hanno iniziato a far parlare di sé già a partire dalle giovanili e, in virtù di una buona stampa (probabilmente) troppo precoce, la Juventus lo strappò alla cantera del Barcellona nel 2008, quando Iago aveva solo diciotto anni, a parametro zero. Davvero il curriculum tra le formazioni juveniles, come si dice in Spagna, era di assoluto livello e nel palmarès del ragazzo figurava (e figura tutt’ora) anche un Europeo Under 17 vinto con la Roja, squadra di cui era una colonna.
Quello che sembrava un prospetto dal sicuro avvenire, però, in bianconero non esordì mai e venne prestato prima al Bari, dove venne schierato solo a livello giovanile, e poi al Villarreal B, la seconda squadra del Submarino Amarillo. Con gli iberici Falqué disputò una stagione sufficientemente buona per attirare lo sguardo del Tottenham che, nel 2012, lo prelevò dalla Juventus, prima in prestito e poi a titolo definitivo. Ma anche a Londra il giovane esterno spagnolo ebbe appena una chance prima di venire prestato al Southampton (un’apparizione) e quindi all’Almería, mossa che consentì quindi al giocatore di completare un secondo “ritorno” a casa dopo aver già girato Italia e Inghilterra.
L’aria andalusa fece bene a Iago Falqué che fu uno dei protagonisti della seconda parte della stagione dell’Almería che culminò con il ritorno in Liga della compagine e quindi si guadagnò una chance in una squadra più blasonata, anche stavolta in prestito: a chiamarlo stavolta fu il Rayo Vallecano, dove Falqué è stato titolare fisso per tutta la stagione scorsa, facendo registrare 28 presenze, tre assist e altrettanti gol. Dopo una buona annata, quindi, è stato il Genoa di Preziosi a offrirgli una chance per tornare in Serie A, pagando al Tottenham una cifra vicina ai 5 milioni di euro.
Esterno d’attacco che può giocare sia a destra che a sinistra, Iago Falqué è stato comprato dai rossoblù perché possiede le caratteristiche che piacciono a Gasperini in un giocatore di fascia: tanta corsa, piedi buoni e spirito di sacrificio. Al Grifone lo spagnolo dovrebbe venire schierato più come ala offensiva che non come esterno di centrocampo nel 3-4-3 tipico di Gasperson anche se la possibilità che possa fare più il centrocampista che non la punta esiste. Il rendimento del giocatore non dovrebbe essere in discussione alla luce dell’ultimo anno e mezzo di carriera, raramente è mancata la sufficienza all’ex Barcellona: tuttavia la folta concorrenza nel reparto avanzato che c’è al Genoa potrebbe centellinarne le apparizioni in campo perché tra Matri, Pinilla, Fetfatzidis, Perotti, Ragusa o persino Leandro Greco e Kucka (anch’essi adattabili a fare gli esterni d’attacco) non sarà facile ritagliarsi minuti per il 24enne esterno ex Rayo.
Lo compriamo al fantacalcio? No. Come detto, non c’è garanzia che Falqué possa rientrare stabilmente nel novero dei titolari di Gasperini (anzi, al limite c’è la quasi certezza che partiranno titolari altri) e né la sua confidenza col gol né il numero di assist fati registrare fin qui nelle stagioni giocate da titolare giustificano anche un minimo esborso per il ragazzo. Se proprio si vuole scommettere su di lui per partito preso o per una sottile vena nerd-calcistica, consigliamo ovviamente di portarlo a casa per meno soldi possibile. In quel caso, nella migliore delle ipotesi sarà un’alternativa in attacco se ci fossero delle defezioni in squadra e, nel peggiore, un oggetto misterioso che vedrà i campi di Serie A meno di un raccattapalle e che a gennaio sarà già pronto per salutare tutti e lasciare (ancora) l’Italia.