Una Ligue 1 d’altri tempi
In attesa della Serie A sono già ricominciati quasi tutti i principali campionati stranieri. Non fa eccezione la Ligue 1, che ha mandato in archivio la seconda giornata, una seconda giornata che ci consegna una classifica in cui non svetta su tutte le avversarie il PSG, il Monaco o il Marsiglia del Loco Bielsa ma il Bordeaux, a pari punti con il Saint-Étienne.
Nobiltà decaduta al comando, quindi, altro che nuovi ricchi milionari di capitale o principato. E se sotto la Tour Eiffel hanno delle concrete chance di recuperare molto in fretta nonostante l’infortunio di Ibrahimović (dopo tutto c’è stato solo un mezzo inciampo alla prima contro il Reims), non possono dire lo stesso i marsigliesi, che possono contemplare l’unico misero punto raccolto sin qui, e i monegaschi, che evitano l’ultima piazza, per quanto momentanea, solo in virtù della miglior differenza reti rispetto all’Evian.
Chissà cosa sta pensando monsieur Rybolovlev, il facoltosissimo russo che ha deciso di investire quintali di denari sui biancorossi del Principato, capaci per ora di prendere ben sei gol in due match a fronte di quell’unica coppia di marcature realizzate. Un bottino miserrimo davanti, per una squadra che può contare su Berbatov e Falcao (per quanto il Tigre sia ancora a mezzo servizio), e desolante dietro: un simile tracollo iniziale non può dipendere solo dalla cessione di James Rodríguez, no. Un simile e stentatissimo inizio di stagione ha senz’altro in Jardim un chiaro responsabile e chissà che a Montecarlo non stiano già addirittura rimpiangendo Claudio Ranieri.
D’altra parte se a Monaco si piange a Marsiglia certo non si ride: tra un Bielsa infuriato con la dirigenza dell’OM (perché i 35 milioni di fondi per rinforzare la squadra non sono ancora stati resi disponibili per la maggior parte) e una difesa che al momento fa acqua da tutte le parti, gli auspici per il nuovo corso degli inquilini del Vélodrome non paiono dei più rosei.
Intanto, quella strana coppia là davanti se la ride: Saint-Étienne e Bordeaux stanno dimostrando al mondo che anche se è solo calcio d’agosto ci si possono togliere soddisfazioni piuttosto interessanti. Tra i Verdi Ruffier, Tabanou, Gradel, Monnet-Paquet ed Erdinç; tra i Girondini Carrasso, Sala, Diabaté, Plašil e Sertic: questi sono i nomi dei nuovi eroi della Ligue 1 2014/2015 dopo due turni. Onesti lavoratori mischiati a talenti non abbastanza fulgidi secondo i top club che stanno avendo una sorta di riscossa proletaria nella graduatoria del massimo campionato francese di calcio.
E alla fine non ha molta importanza se non durerà a lungo: i tifosi di entrambe le squadre sono già molto grati ai loro beniamini che gli stanno consentendo di vivere un sogno di mezza estate in barba al conto in banca di Al-Khelaïfi e al paradiso fiscale di Rybolovlev. Un’esperienza onirica da primato che, se a Bordeaux manca da “soli” cinque anni (allora furono Gourcouff, Chamakh e Blanc), in Provenza, quella che nonostante tutto rimane la squadra più titolata d’Oltralpe non vince lo scudetto dal 1981. Molto probabilmente il titolo non tornerà né ai Girondini né all’ASSE ma, come si diceva, non fa nulla: è comunque molto bella la sensazione di poter tornare lassù, capire che si può, nonostante le superpotenze.
Lo si chiami come si vuole, anomalia, caso, condizione transitoria ma a Bordeaux e Saint-Étienne questo agosto 2014 con poche vacanze ma molto calcio sta piacendo parecchio.