Estate del 2003, una di quelle che difficilmente dimenticheranno gli appassionati di calcio italiano. Tra fallimenti e ripescaggi la Federcalcio arriva alla decisione estrema di allargare la serie B a 24 squadre, includendo per meriti sportivi la Fiorentina della nuova gestione Della Valle. Una scelta a cui seguirono successivamente proteste, minacce di sciopero fino al ritorno regolare in campo. A distanza di un decennio il campionato cadetto si ritrova a vivere un nuovo problema riguardante l’organico. A far nascere il caos è stata la scelta iniziale di ridurre a 21 le squadre senza effettuare un nuovo ripescaggio dopo il fallimento del Siena. Immediate le proteste delle retrocesse Juve Stabia e Novara per far valere i propri diritti; una battaglia vinta dai due club con il ricorso riconosciuto dal Coni che ha obbligato al ritorno a 22 come lo scorso anno.
Ed ecco il panico. Tante candidate a quel posto e poche certezze sui criteri da adottare. Confusione tra reintegro e ripescaggio, ma soprattutto una battaglia tra Juve Stabia e Novara, le due principali papabili per il ruolo di 22a squadra. Un testa a testa dove non si risparmiano i colpi bassi. Una situazione contorta in cui ogni decisione finirà sicuramente per scontentare qualcuno, rischiando di generare ulteriori mostri burocratici. Il tutto con calendari di B già definiti dove verrà mantenuta la struttura e abolito il turno di riposo previsto inizialmente. Ci saranno poi i ripescaggi a catena in Lega Pro e Serie D, anch’esse con calendari e gironi già ufficializzati e reduci da aspre polemiche da parte delle società escluse.
Una pole per la B enigmatica. Il ritorno del Novara, che fino a qualche giorno fa sembrava certo per molte testate nazionali, adesso appare incerto per via di quel passato legato alla vicenda calcioscommesse. Alla Juve Stabia, invece, qualcuno contesta il ritardo nel fare richiesta di reintegro e la classifica della passata stagione. Ci sono poi le voci pro Lecce e Reggina e perfino l’ipotesi Sudtirol anche se in questo caso le probabilità sembrerebbero molto basse per gli addetti ai lavori. C’è da farsi scoppiare la testa. Una pesante questione che la Lega di Serie B e Andrea Abodi saranno chiamati a risolvere dopo Ferragosto. La quiete dopo la tempesta. Tre giorni di riposo in questo e poi la bufera che si appresta a colpire il sistema calcio italiano. In un periodo piuttosto delicato, dopo aver lasciato finalmente alle spalle l’elezione FIGC, forse non se ne sentiva il bisogno di questa novità. Magari mantenere la serie B a 21 squadre come avrebbe voluto Abodi sarebbe stata la cosa migliore e avrebbe facilitato la tanto sperata riduzione degli organici come già avvenuto nella terza divisione. Il tutto con buona pace dei tifosi coinvolti in maniera diretta e speranzosi di una luce dopo il buio della retrocessione dello scorso anno. Così non sarà più possibile e allora prepariamoci ad un agosto di fuoco del calcio nostrano.