Con la Super League greca continua il nostro viaggio di presentazione dei maggiori campionati europei e non. Un viaggio che vi porterà a conoscere curiosità, squadre e volti nuovi dei top club con consigli degli esperti di turno e personalissimi pronostici. Buon divertimento e buona estate, il calcio non si ferma mai.
TUTTI IN FILA DIETRO AL BOSS – Anche questa stagione, manco a dirlo, si profila già scritta per l’assegnazione del titolo, ma resta una profonda incertezza per le restanti 17 posizioni. Se l’Olympiakos Pireo aveva già stupito durante lo scorso torneo per il bel gioco e la qualificazione ai quarti di Champions League buttata via durante la gara di ritorno, oggi la squadra mostra nuovi cambiamenti. Il gioco spumeggiante alla spagnola di mister Michel è stato ulteriormente introiettato dalla sua truppa, che ha ben figurato durante la Guinness Cup, mostrando grande rapidità, sapienza nell’attaccare e una buona tenuta. Resta da vedere il futuro di due pedine chiave come Kostas Manolas e Chori Dominguez. Il Panathinaikos, detentore della Coppa di Grecia, è praticamente rimasto invariato, a causa di un mercato quasi inesistente, che ha visto confermare Schildenfeld in difesa, ma ritornare alla casa madre la rivelazione Abeid e partire il portiere Kapino destinazione Magonza. Marcus Berg e soci si conoscono bene e manterranno lo stesso schema di gioco, un vantaggio rispetto al PAOK, che arriva da un’annata non troppo felice. Il calcio totale di Huub Stevens è stato bocciato dall’esigente presidente Savvides, che quest’anno si affida all’esperienza di un paokara doc come Anastasiadis. Ai pesanti addii (Stoch, Natkho, Lino, Vukic, Lucas…) la società ha risposto con l’arrivo di nomi importanti come Razvan Rat, Facundo Pereyra e Robert Mak. Resta da vedere se sapranno calarsi nei rispettivi ruoli. L’Atromitos, invece, non conosce rivoluzioni da anni. La difesa panellenica è la stessa dalla notte dei tempi, i miratissimi innesti si sanno ambientare alla grande, grazie a un gruppo molto unito e solido. Fu così per Umbides, che risultò uno dei migliori giocatori di tutta la Super League scorsa, sarà così per Andreas Tatos, che già conosce Peristeri e le cui grandi qualità potranno dare ulteriori chance di Europa alla truppa di Paraschos, uscita in malo modo contro il Sarajevo. Altro neo, la partenza di Dimitris Papadopoulos, perennemente innervosito, ma dalle reti preziose. La palla passa al nostro Napoleoni e al neo-arrivato Papazoglou. Più indietro in classifica troviamo la qualsiasi: squadre che si rivoluzionano (il Niki Volos di Wiljan Vloet), chi si affida a tecnici giovanissimi (l’Ergotelis di Juan Ferrando), chi fa incetta di ragazzini e spera nella solita salvezza (il Panionios, la squadra più greca della lega) e chi invece puntella qua e là, tenendosi strette le stelle. Doverose due parole sull’OFI di Gattuso, che vede partire Thanasis Papazoglou e lo sostituisce con Antonis Petropoulos, praticamente la fotocopia; così come nel caso della cessione di Bourbos, al cui posto spunta Dani Artola. Il gruppo si conosce e sa giocare, ma gli addii di Dudu Cearense, Marco Zoro, Zé Eduardo e il capitano Ricardo Veron vanno bilanciati.
OCCHI PUNTATI SU… – E’ stata una delle sorprese dei turni preliminari di Europa League e ha tutto il potenziale per continuare la sua crescita. L’Asteras Tripolis è ormai una realtà importante della Super League da anni, pur avendo incontrato il calcio professionistico solo nel 2007. Stadio di proprietà, grande esperienza nel mercato sudamericano e tanta ambizione sono le caratteristiche sulle quali si fonda il progetto di Borovilos e soci. Quest’anno, la squadra si presenta ulteriormente rafforzata. Innanzitutto, rimarranno gli uomini chiave: la tecnica di Usero, la velocità e la fantasia di Pablo De Blasis, la solidità difensiva di Khalifa Sankaré. La finestra di mercato ha inoltre portato verso altri lidi i giocatori in scadenza. In primis, i centrocampisti che non hanno mai convinto, come Sebastian Setti e Juan Pablo Caffa, dai cui piedi raffinati ci si aspettava un rendimento diverso. In partenza pure Ximo Navarro, sempre uno dei protagonisti sulla fascia destra, così come Sebastian Bartolini, dopo cinque anni di militanza e due con la fascia al braccio. Gli arrivi sono elettrizzanti. Innanzitutto, Ziguy Badibanga, ala destra esplosiva che ha dimostrato il suo valore nell’Ergotelis, così come i mediani Ritchie Kitoko ed Eric Tié Bi, che non dovranno far rimpiangere Guirane N’Daw. Per la porta, oltre a Bantis, arriva Kosicky. Poi, naturalmente, è il turno degli argentini: Pablo Mazza è già entrato nel cuore dei tifosi, dopo la doppietta rifilata al Mainz, Martin Rolle è chiamato a dare fantasia alla trequarti insieme a Nico Fernandez, mentre Facundo Parra riprova l’avventura europea. Se ci aggiungiamo elementi di esperienza già in Arcadia da tempo, come Dorin Goian, Giorgos Zisopoulos, Juan Munafo e Brian Lluy, si traccia il profilo di una squadra frizzante, molto fantasiosa e rapida. L’obiettivo è lo stesso da tempo: garantire continuità di prestazione ed eliminare quei momenti di stasi e rallentamento che macchiano da tempo i campionati dei Galacticos.
IL PRONOSTICO – A costo di sembrare ripetitivi, ribadiamo che sarà improbabile vedere grandi battaglie per il primo posto. L’Olympiakos è due spanne sopra le altre e opera come uno schiacciasassi: l’anno scorso, pur avendo perso due “scontri diretti” contro PAOK e Panathinaikos (storico 0-3 al Karaiskaki), non ha sbagliato una partita contro le medio-piccole, che hanno invece dato molte gatte da pelare alle inseguitrici. A proposito delle due storiche del calcio greco, la zona Europa è un obiettivo realizzabile per entrambe. Asteras Tripolis e Atromitos probabilmente hanno ormai acquisito l’esperienza necessaria per centrare ancora una volta i playoff europei. Per pescare le sorprese del torneo, si può buttare un occhio a Creta, dove l‘OFI mira a confermare la metà alta della classifica, dove l’Ergotelis si è dato un tocco ispanico e dove il Platanias mira a una stagione più tranquilla. Suscita curiosità il nuovo Veria di José Carlos Granero, che ha reso la città dell’Emazia un punto di ritrovo per spagnoli in cerca di successo, così come le trace: il nuovo Xanthi di Sakis Tsiolis ha le carte in regola e un allenatore abituato ai palchi superiori, mentre il Panthrakikos di Mantzios ambisce a una nuova stagione di tranquillità e bel calcio. Per quanto riguarda le retrocessioni, il rischio è maggiore per quelle squadre imbottite di giovani o rivoluzionate, come il Niki Volos e il Panionios, che, nel caso in cui non riuscissero a trovare un’equilibrio di lungo periodo, potrebbero perdere facilmente la bussola.