Lazio, con de Vrij hai fatto un affare

Ormai praticamente certo l’accordo tra la Lazio e il Feyenoord per l’approdo a Formello del difensore centrale olandese Stefan de Vrij, messosi particolarmente in luce durante gli ultimi Mondiali.

Sfuggito Astori, Lotito e Tare possono ora aggiungere un tassello importante alla loro retroguardia col giovane stopper oranje, un giocatore dotato di buoni mezzi atletici, specialmente sulle palle alte, ma anche e soprattutto di un notevole q.i. calcistico che lo rende in grado di impostare efficacemente l’azione (senz’altro ben più dell’ex collega di reparto Martins Indi, appena arrivato al Porto).

Destro di piede e veloce di testa, è probabilmente il centrale più promettente d’Olanda, una spanna sopra rispetto ai vari Kongolo, Veltman e lo stesso Martins Indi. Un’enorme capacità di concentrazione unita a un fisico statuario (1,89 m d’altezza) rendono de Vrij il prototipo del difensore contemporaneo anche in virtù di una buona tecnica di base, per quanto non priva di alcune ovvie asperità (si parla comunque di un difensore) che però possono essere limate nei prossimi due anni. L’ideale per lui sarebbe essere affiancato da un altro difensore esperto e carismatico, un po’ come gli è capitato in Nazionale con Vlaar, dal quale apprendere quel che gli manca e completare la maturazione anche se, ovviamente, quest’ultimo aspetto dipenderà solo dalla Lazio, ora nella condizione di dover decidere chi affiancargli (in questo senso, Astori sarebbe stato un’ottima scelta).

Come si può facilmente intuire, si sta parlando di uno dei migliori difensori under 23 di tutta Europa, un ottimo investimento un po’ per qualunque club del continente (e, al netto della presenza di van Gaal in panchina, si capisce perché lo United lo stesse seguendo) e l’affarone lo hanno fatto i capitolini, abili a muoversi nel silenzio generale pre kermesse brasiliana.

Dei difetti comunque ci sono, non si sta parlando di Alessandro Nesta al culmine della carriera: nonostante i Mondiali giocati con molta personalità, de Vrij non brilla per esperienza internazionale (appena sette presenze nelle coppe europee, anche se si contano 50 gettoni con le varie selezioni olandesi, tra cui 19 nella Nazionale maggiore) e non è particolarmente efficace in zona gol, giacché col Feyenoord si segnala per appena sei reti in oltre 150 gare ufficiali; chissà però che non possa migliorare anche in questo aspetto proprio giocando in Serie A. A far da contraltare ai pochi gol, ci sono però anche i pochi cartellini: per un difensore, un cartellino giallo ogni quasi otto partite è davvero poco (appena due le espulsioni e mai per rosso diretto) e anche in quest’ambito de Vrij si conferma un giocatore molto affidabile.

Data la sua intelligenza calcistica, il Rotterdammer si trova a suo agio tanto in una linea a tre che in una a quattro ma predilige senz’altro quest’ultima se non altro per maggior abitudine al modulo. Giocatore che nel giro di qualche mese può senz’altro imparare benissimo come si difende in Italia e con un’abilità tale da poter prendere in mano la retroguardia, de Vrij è il classico “regista difensivo”, un elemento che spicca in mezzo ai compagni e che può guidare tutto il reparto: un tempo sarebbe stato definito un numero 6, per capirci.

Insomma, l’ex Cagliari Astori sarà anche finito dalla parte sbagliata del Tevere ma la Lazio ha saputo assicurarsi un giocatore che, potenzialmente, può essere la sua colonna difensiva per i prossimi dieci anni.

E, visto l’umore della piazza, non è male.