Verso la Russian Premier League 2014-15: l’Arsenal Tula

A pochi giorni dall’inizio del campionato russo di calcio Mondopallone vi offre le dettagliate analisi di tutte le sedici squadre: oggi parliamo dell’Arsenal Tula.

ABBASSO GLI STRANIERI!-L’Arsenal è la squadra con meno stranieri del campionato: soltanto due per l’esattezza, i fratelli montenegrini Kashchelan. Una scelta precisa, discutibile, dettata dalla volontà di far crescere il proprio vivaio e di far maturare i giovani giocatori russi. Sarà il campo a dire se questa corrente di pensiero sarà vincente, anche se restano molti dubbi sulla rosa dell’Arsenal Tula, che pare inadatta per il torneo. Di discorsi sul limite sugli stranieri se ne sono fatti molti, anche in questa sede, e non intendiamo ora riaprili: tralasciando dunque l’assenza (o quasi) di stranieri, che avrebbero potuto dare qualcosa in più alla compagine, l’Arsenal è formata da alcuni giocatori esperti che non hanno alle spalle una carriera esaltante e da altri che sono sì giovani, ma che sono stati bocciati dai loro club precedenti. A Tula puntano sulla loro voglia di rivalsa, ma potrebbe non bastare, anche con un volpone come Alenichev in panchina.

UNA SALVEZZA (QUASI) IMPOSSIBILE-L’organico appare decisamente inadatto ma l’entusiasmo da debuttante può far girare i valori in campo, soprattutto quando si giocherà in casa. Quattro anni fa l’Arsenal si trovava in serie D, in uno dei numerosi gruppetti zonali e nella melma delle leghe inferiori. In tre anni ha raggiunto tre promozioni e la massima serie è il giusto premio per un club che ha saputo evolversi mantenendo una discreta identità russa. Come detto in precedenza, però, arrivati a questo livello, con i grandi campioni stranieri che militano nel campionato russo, il gap potrebbe essere incolmabile.

LA DIFESA: VOTO 5-Reparto inadeguato per un campionato del genere. In porta la scelta ricade su tre over 30, con Filimonov (40 anni) logico titolare per esperienza e qualità. La difesa invece può contare su onesti mestieranti, ma nessun giocatore di talento, nessuno che abbia mai giocato a certi livelli: il 35enne Ershov debutterà in Prem’er Liga, così come Sukharev ed il prodotto della Smena dello Zenit Lozenkov. Con tutto il rispetto, l’Arsenal pare essere, perlomeno in difesa, anni luce dietro le sue dirette rivali.

IL CENTROCAMPO: VOTO 5,5-Ci sono elementi di esperienza e qualità, anche se le lacune sono evidenti. Alenichev punterà molto su Zotov e Ryzhkov, due scarti dello Spartak che non hanno mai rispettato le aspettative; fulcro del centrocampo sarà uno dei gemelli Smirnov, Dmitry, che ha disputato questo torneo con la maglia del Luch Energiya nel 2008. Makarenko e Lepskij hanno un passato discreto in FNL: se non si adatteranno alla massima serie per l’Arsenal potrebbero essere guai.

L’ATTACCO: VOTO 5-Kutyn e Bazanov. Sono questi i nomi più importanti del reparto offensivo. Serviranno i gol di questi due mediocri centravanti, al debutto come titolari nella massima serie, per sperare nella salvezza. Occhio a Maloyan, l’uomo con più talento per quanto riguarda il pacchetto offensivo.

LA STELLA: ALEKSANDR ZOTOV-Riuscirà Zotov finalmente ad esplodere? Di proprietà dello Spartak, quello di Tula è l’ultimo di tanti prestiti nelle realtà più disparate di Russia. Il risultato è stato sempre lo stesso, negativo. Ma Zotov qualche buon colpo lo ha, e la città dei Samovari (le teiere, ndr) può essere la variante giusta per sbloccarlo, soprattutto perchè lì trovera Alenichev, bandiera guarda caso dello Spartak, abile a costruirsi una carriera da allenatore che, in prospettiva, potrebbe emulare quella rosea vissuta da calciatore.

Filimonov dopo la famosissima papera del 1999.

IL CAPITANO: ALEKSANDR FILIMONOV-40 anni e non sentirli. Filimonov ha praticamente fatto tutto quello che doveva fare nel mondo del calcio, trovando spazio anche nella nazionale russa di beach soccer; nonostante ciò, dopo avere appeso due anni fa le scarpette al chiodo al termine di una esperienza insipida a Tashkent, il portiere russo ha deciso di rimettersi in gioco con l’Arsenal Tula, club che al tempo militava nella nostra serie D. Prima dell’arrivo di Alenichev rivestiva anche il ruolo di allenatore, anche se tutt’ora per i suoi compagni rimane un’icona, un esempio da seguire per migliorare. In Russia viene ricordato soprattutto per la clamorosa papera contro l’Ucraina nel 1999, che ha sbarrato la strada della nazionale verso gli Europei dell’anno successivo: fu con quell’episodio, di fatto, che finì la sua carriera di numero uno del paese.

L’ALLENATORE: DMITRY ALENICHEV-Calciatore ultra conosciuto in Europa, Alenichev ha vestito tra le altre le maglie del Porto e della Roma, conquistando tutti i trofei dell’era Mourinho nel primo lustro di questo secolo. Un giocatore dotato tecnicamente ma soprattutto capace di leggere le situazioni in campo e di mutare a seconda degli accadimenti: qualità che lo hanno quasi obbligato a intraprendere la carriera da allenatore. A Tula ha dimostrato subito di saperci fare, tant’è che lo avrebbe voluto lo Spartak in estate; lui ha rifiutato e ha deciso di godersi la meritata massima serie con l’Arsenal.

Alenichev nella finale di Coppa Uefa col Celtic Glasgow


LA FORMAZIONE TIPO-La difesa a tre dovrebbe essere quella preferita da Alenichev, con un centrocampo capace di modificarsi secondo le esigenze. I tre trequartisti in fase di possesso aiutano i due attaccanti mentre quando bisogna difendere arretrano per formare un tipico 3-5-2.

Le puntate precedenti:

16 Luglio-FK KRASNODAR

17 Luglio-CSKA MOSCA

18 Luglio-TEREK GROZNY

19 Luglio-SPARTAK MOSCA

20 Luglio-ROSTOV

22 Luglio-FK UFA

24 Luglio-ZENIT SAN PIETROBURGO

26 Luglio-KUBAN KRASNODAR

27 Luglio-URAL EKATERINENBURG