A pochi giorni dall’inizio del campionato russo di calcio Mondopallone vi offre le dettagliate analisi di tutte le sedici squadre: oggi parliamo dell’Ural Ekaterinenburg.
IN CIMA AGLI URALI-Per la terza città più popolosa di Russia la massima serie è il minimo. La catena dei monti Urali ha sempre avuto un rappresentate nel torneo, l’Amkar Perm, che aveva consegnato in dote al confine fisico tra Europa e Asia anche la Coppa Uefa, nel 2008 (competizione che poi sarebbe giunta fino in Siberia due anni dopo) ma la sua città maggiore era assente e, con la promozione dell’Ural, anche una città di cotale importanza ha potuto vivere da vicino il calcio che conta. La difficoltosa ubicazione di Ekaterinenburg ha generato non pochi problemi lo scorso anno, con l’Ural costretto a disputare alcune partite in un impianto indoor al limite dell’agibilità, con un numero decisamente esiguo di posti a sedere e con le misure del rettangolo di gioco che per molti non rispettavano le norme. Un problema che affligge molte realtà russe quello dello stadio, ma che si fa sentire soprattutto nelle zone dove il clima è un cliente decisamente ostico.
TARKHANOV E LA RESURREZIONE DELL’URAL-La squadra ha accusato molto il cambio di serie, vivendo un complesso inizio di torneo, mitigato soltanto dalle marcature di Gogniev. L’arrivo di uno specialista esperto come Tarkhanov ha permesso ad un gruppo volenteroso e qualitativamente buono di giocarsi le proprie carte, cogliendo anche punti importanti fuori casa, cosa che è mancata, per esempio, al Tom Tomsk. L’ex allenatore del Krylya Sovetov ha puntato forte sul trio Manucharyan, Acevedo e Lungu e la situazione è girata: se prima l’unica fonte di punti era Gogniev, in primavera l’attaccante omonimo del club più titolato di Russia era una di diverse fonti di successo. E per una squadra come l’Ural, rimanere non dipendere da qualcosa e riuscire a mutare in base alle diverse situazioni è imprescindibile per ottenere la salvezza.
LA DIFESA: VOTO 6,5-Per una squadra che ha come obiettivo la salvezza quella dell’Ural pare essere una difesa decisamente all’altezza. Tra i pali sia Zabolotnj che Kot sono due elementi nel complesso affidabili; probabile che Tarkhanov scelga il primo come titolare. In difesa invece l’Ural ha a disposizione una serie di giocatori navigati che hanno una grande esperienza nel campionato russo. Belozerov è un centrale difensivo roccioso e molto forte di testa, Khozin un esterno abile sia a spingere che difendere (oltre che dotato di un tiro potentissimo), Ottesen un onesto centrale e Dantsev un eclettico terzino. In rosa figura anche Fontanello, argentino passato anche da Parma.
IL CENTROCAMPO: VOTO 6-E’ il reparto meno frizzante, anche se presenta alcune buone individualità. Su tutte spicca il cileno Acevedo, mediano di qualità con il vizio del gol. Fidler è un onesto mestierante mentre Gorbanets dopo la parentesi col Rubin ha inanellato soltanto delusioni. Attenzione a Erokhin, esperto calciatore spesso decisivo nella fase offensiva della squadra. C’è anche un nazionale armeno, si tratta di Manucharyan.
L’ATTACCO: VOTO 6,5-L’Ural in attacco può vantare di due grandi calciatori come Gogniev e Lungu. Del primo ve ne parleremo dettagliatamente nel paragrafo a lui dedicato, mentre il secondo può vantare una coppa d’Africa con lo Zambia; un ragazzo che sa cosa vuol dire la povertà e che lo scorso anno ha compiuto anche un gran bel gesto nei confronti di un tifoso (leggi qui).Il problema è che dopo di loro non c’è nessuno, tranne Goshokov, ex Spartak Nalchik. Se dovesse infortunarsi seriamente uno tra Gogniev e Lungu per Tarkhanov sarebbero guai.
LA STELLA: GERSON ACEVEDO-Potevamo optare per Gogniev, ma per lui c’era già riservato lo slot del capitano. Acevedo rimane comunque una scelta giusta per riempire il paragrafo riguardante la stella, dato che il talentuoso cileno rimane uno dei giocatori più decisivi dell’Ural. Autore di un’ottima seconda parte di campionato sotto la guida Tarkhanov, Acevedo ha la grande qualità di poter ricoprire più ruoli a centrocampo, diventando quindi un vero e proprio jolly da utilizzare a seconda delle proprie esigenze. Secondo marcatore dell’Ural nel 2013/2014 con cinque reti, è la spalla ideale, assieme a Manucharyan, per Gogniev.
IL CAPITANO: SPARTAK GOGNIEV-Esperienza e gol. Con l’Ural Spartak Gogniev ha una media reti superiore a 0,5 ed è grazie alle sue marcature che la squadra di Tarkhanov si è salvata. Per una compagine che lotta per non retrocedere un giocatore del genere è un crac assoluto: il binomio però rinvigorisce anche Gogniev, che nel corso della sua carriera aveva sempre segnato i suoi gol ma che da tempo non trovava una sistemazione stabile in un club che puntasse esclusivamente su di lui in attacco. Per intenderci, la stagione passata l’Ural ha segnato 28 reti; di queste un terzo le aveva fatto da solo Gogniev.
L’ALLENATORE: ALEKSANDR TARKHANOV-Dopo un’esperienza così così a Samara Tarkhanov ha trovato la sua dimensione a Ekaterinenburg. Arrivato a stagione in corso ha collezionato una straordinaria striscia di risultati utili in primavera, vincendo in casa di Krasnodar e Spartak Mosca e raggiungendo con largo anticipo la salvezza diretta. Vedremo se ora, che potrà lavorare sin dall’inizio con i suoi ragazzi, riuscirà a ripetere quanto di buono fatto lo scorso anno.
LA FORMAZIONE TIPO-La difesa pare certa, con Khozin che può anche garantire spinta mentre Dantsev maggiore copertura. Anche in attacco la situazione dovrebbe essere definita in questo modo, con Tarkhanov che puà invertire alcune posizioni ma probabilmente manterrà spesso questi uomini.
16 Luglio-FK KRASNODAR
17 Luglio-CSKA MOSCA
18 Luglio-TEREK GROZNY
19 Luglio-SPARTAK MOSCA
20 Luglio-ROSTOV
22 Luglio-FK UFA
24 Luglio-ZENIT SAN PIETROBURGO
26 Luglio-KUBAN KRASNODAR