Mondiali scherma, Kazan 2014: le parole delle ragazze del fioretto, il dream team azzurro

Numeri impietosi quelli del fioretto femminile italiano, una squadra vincente e collaudata che nel corso degli anni ha portato all’Italia numerosi trionfi olimpici, mondiali ed europei. Quattro ori olimpici (Barcellona 92, Atlanta 96, Sydney 2000 e Londra 2012) e undici mondiali a cui vanno aggiunti i successi europei e i vari podi e ori nelle gare individuali; un palmares da far rabbrividire, una lista infinita di ori e una rigenerazione di atlete che ha permesso la continuazione nel tempo di questa tradizione vincente. Lo chiamano dream team e mai soprannome fu più azzeccato. Una squadra sognata da molti e che purtroppo a Rio 2016 vedremo all’opera solo singolarmente e non nella gara a squadre, non prevista nel programma ufficiale delle prossime Olimpiadi. Un vero peccato per i tanti sportivi italiani e anche per i tanti seguaci occasionali che si ricordano di questa disciplina ogni quattro anni.

Anche oggi le nostre ragazze hanno risposto presente nonostante l’ottima prestazione delle rivali russe, spinte dall’entusiasmo del pubblico di casa. Una gara sudata e ben diversa dai precedenti match sostenuti dalle italiane dove le avversarie non hanno mai raggiunto la soglia dei trenta punti. Una soddisfazione che si evince dalle parole delle stesse fiorettiste, intervistate dall’ufficio stampa della Federscherma.

Arianna Errigo: “Assalto difficile. Non è mai facile incontrare la Russia, una che ci conosce bene e obiettivamente forte. Avendo a disposizione una parte dei nostri ex tecnici, loro conoscono benissimo i nostri punti deboli e puntano a tirare su quello. Noi pero sappiamo adattarci anche a questa nuova situazione. La parte centrale è stato il momento più difficile della gara, ma la nostra forza è di saperci riprendere”.

Martina Batini: “Oggi ero molto concentrata, però, ripensandoci è stata un’emozione abbastanza forte. All’inizio dell’ultimo giro dallo svantaggio sono riuscita riportare avanti la squadra e caricarla, poi i parziali positivi e la vittoria. Sono contenta perché in quel momento ho dato un buon contributo alla squadra. La rimonta agli europei di Strasburgo non la dimenticherò mai, qui, invece, c’era tanta piccola tensione che piano piano ci mangiava, è stata dura”. 

Elisa Di Francisca: “Vittoria importante, loro giocavano in casa e noi siamo una squadra nuova dove tutte hanno tirato bene. Sono felicissima, negli assalti importanti abbiamo sempre vinto. Squadra veramente forte la nostra ed è questo il nostro segreto; ci aiutiamo a vicenda, ognuna è pronta ad aiutare l’altra quando è in difficoltà, succedeva prima e succede anche adesso. Ho un grande feeling con Arianna Errigo, cerco sempre di farle avere la condizione migliore con le stoccate”. 

Valentina Vezzali: “Gara tirata. Stare in panchina difficile, perché si soffre di più a star seduti che in pedana. Da settembre si volta pagina, nuovo capitolo e bisognerà essere più brave delle altre per conquistarsi il posto. Il bello della scherma è che nulla è dato per scontato, alla fine la nostra bravura e la differenza di tecnica è venuta fuori. Siamo nettamente le più forti e lo abbiamo dimostrato. Loro c”hanno creduto per un po’ poi hanno dovuto arrendersi”.

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