In questo sabato italiano
La voglia di dimenticare le delusioni mondiali e di archiviare la sconfitta patita di misura contro l’Uruguay è tanta e la giornata di ieri è stata l’occasione ideale per riscoprire l’orgoglio di tifare azzurro. Un sabato “italiano” come il titolo di una vecchia canzone di Sergio Caputo, un giorno in cui il calcio è andato in ferie dopo la sbornia mondiale e ha lasciato spazio ad altre discipline capaci di regalarci soddisfazioni.
Il fioretto femminile è chiamato il dream team e oggi è arrivata l’ennesima dimostrazione di questo soprannome. Una squadra capace di trasformare appuntamento olimpici, mondiali ed europei in derby tutti italiani dove ci viene anche difficile pensare che una delle nostre stelle della pedana debba rinunciare alla medaglia d’oro e accontentarsi dell’argento. La Vezzali dopo vent’anni, Atene 1994, è ancora lì su un podio di una rassegna iridata, mentre davanti a lei la Batini e la Errigo sono il futuro che avanza e che fa intravedere all’orizzonte nuove possibilità di trionfi azzurri. Una vera squadra che sa divertirsi anche quando la pedana le costringe a ritrovarsi nemiche. Nel podio del fioretto è mancato solo il nome della Di Francisca, costretta a uscire di scena per via di un tabellone che non ha voluto un en plein azzurro. Poco importa perché siamo sicuri che la prova a squadre saprà colmare questo buco.
Il sabato di Vincenzo Nibali. Un siciliano capace di non patire il caldo improvviso della Alpi dopo tante giornate di pioggia; lo squalo di Messina è in pieno controllo della corsa e l’unico pericolo che può estrometterlo da una vittoria che appare sempre più certa è la sfortuna, che ha colpito in precedenza i suoi diretti rivali Froome e Contador. Con Marco Pantani negli anni novanta ci siamo emozionati e abbiamo pianto nel rivedere un italiano a Parigi dopo tanti anni di attesa. Ora con Nibali la storia può ripetersi e c’è la possibilità di riportare entusiasmo per una disciplina vittima di un passato sgradevole.
E infine l’impresa dell’hockey pista italiano, sperando che non passi troppo inosservata. La squadra azzurra ha conquistato il gradino più alto d’Europa al termine di un’avventura da celebrare. Gli azzurri erano partiti con l’obiettivo del podio, pensando all’ultima gara con la Francia come quella decisiva per il terzo posto. Nessuno avrebbe mai pensato che la Spagna degli extraterrestri, una squadra capace di vantare una lunga imbattibilità, sarebbe finita dietro la nostra nazionale. Una favola sportiva meritevole del giusto spazio sui media nazionale.