A cento anni dalla nascita di Gino Bartali e nel giorno del triste ricordo di Fabio Casartelli, Vincenzo Nibali risponde al primo appuntamento alpino del Tour e domina sulla salita di Chamrousse, vincendo meritatamente la 13a tappa. Solo il vuoto alle spalle del messinese con Pinot e Valverde che non sono riusciti a tenere il suo passo, mentre la giornata odierna ha fatto registrare il pesante crollo di Porte, sbalzato fuori dalle prime posizioni di classifica. Un Tour senza rivali e domani si sale ancora.
LA GARA Tanti aspiranti per una prestigiosa vittoria nella 13° tappa del Tour, primo appuntamento della Grande Boucle con le Alpi. In nove (Giovanni Visconti, Alessandro De Marchi, Jan Bakelants, Blel Kadri, Kristjan Durasek, Daniel Oss, Rudy Molard, Bartosz Huzarski e Brice Feillu) animano la prima parte di gara grazie a un attacco originato prima dell’ascesa del Col de la Croix de Montvieux.
Una giornata dura in cui il caldo si somma alle già pesanti fatiche previste dal percorso. Navarro della Cofidis e Acevedo della Garmin si aggiungono alla lista dei ritiri ancora prima di salire le due pesanti asperità di giornata, mentre Voeckler e Rodriguez, due dei nomi più attesi, restano a guardare e rinunciano a unirsi ai battistrada. Le intenzioni della Katusha fanno presagire un successivo tentativo di Rodriguez. La squadra russa, infatti, si incarica in prima persona di fare l’andatura e trainano il gruppo a velocità da selezione. L’attacco del Purito, però, non c’è e l’unico a muoversi sul Col de Palaquit è Alessandro De Marchi, che decide di proseguire da solo mentre i suoi compagni di fuga alzano bandiera bianca all’inizio dei 14 km di questa salita di prima categoria. L’azione del ciclista friulano della Cannondale è stoica, ma il suo tentativo muore appena la Movistar prende in mano le redini del gruppo maglia gialla.
Sulla salita finale di Chamrousse tutto si resetta e inizia un’altra gara divisa in tre fotografie fondamentali. La prima è il momento di difficoltà accusato da Porte della Sky; il secondo in classifica generale è il primo a saltare e Vincenzo Nibali non può far altro che sfruttare la situazione per aumentare il ritmo e lasciare l’australiano al suo triste destino. La secondo foto giunge intorno ai 10 km dall’arrivo ed è l’attacco di Valverde, che si porta dietro Pinot e Nibali e va all’inseguimento della momentanea coppia di testa formata da Majka e Konig. Un passaggio che lascia dietro tutti gli altri uomini di classifica, segnando un netto divario tra coloro che puntano al podio e chi invece può solo lottare per rimanere tra i primi dieci. La terza è la foto più bella ed è l’attacco dello squalo ai 6 km dall’arrivo; un gesto impetuoso e fluido su cui Pinot e Valverde possono solo giocare il ruolo di spettatori. Nibali con poche pedalate raggiunge i due battistrada, li affianca, mantiene il loro passo per un po’ e in prossimità degli ultimi km dimostra una nuova prova di superiorità, lanciandosi da solo verso il nuovo successo individuale in questo Tour de France.
Nibali sempre più maglia gialla e da questa sera anche leader della classifica scalatori dopo aver superato Rodriguez. Il ciclista messinese ora può solo perderlo questo Tour perché il divario tra lui e il francese Pinot e lo spagnolo Valverde appare netto agli occhi di tutti gli addetti ai lavori.
Tour de France 2014 – 13a tappa, ordine d’arrivo
1. Nibali
2. Majka +10”
3. Konig +11′ ‘
4. Valverde +50”
5. Pinot +53”
6. Van Garderen +1’23”
7. Bardet +1’23”
8. Ten Dam +1’36”
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