Il Tour de France 2014 affronta la sua 12a tappa, la Bourg-en-Bresse – Saint-Étienne, di 185,5 chilometri. Una frazione dal profilo altimetrico similare a quella di ieri. Quattro Gran Premi della Montagna in programma, due di 3a categoria e due di 4a categoria. Salite non dure da scatenare una battaglia tra gli uomini di classifica, ma che sicuramente faranno fuori, ovviamente sportivamente parlando, i velocisti puri. Due gli scenari pronosticabili: o parte una fuga da lontano composta da atleti fuori classifica oppure vi sono squadre che cercheranno di tenere la corsa chiusa per favorire la volata del proprio uomo di punta in un gruppo ristretto. Esattamente come ha fatto ieri la Cannondale per Peter Sagan. Operazione quasi perfettamente riuscita, dato che nella discesa verso Oyonnaz Tony Gallopin ha trovato l’attimo buono per anticipare il resto del gruppo di 80-90 unità e aggiudicarsi la frazione. Gli uomini diretti dal ds Stefano Zanatta ci riproveranno oggi.
Le salite sono equamente divise: due nella prima metà e due nel finale. La prima è il Col de Brouilly, rampa di 4a categoria, lunga 1,7 chilometri con una pendenza media del 5,1%. La cima è piazzata dopo 58,5 km dalla partenza. Poi è il turno della Côte du Saule-d’Oingt, ascesa di 3a categoria, lunga 3,8 chilometri al 4,5% di pendenza, con vetta posizionata dopo 83 km dal via. Le altre due salite sono tutte nel finale di tappa. La prima è il Col des Brosses, erta di 3a categoria, lunga ben 15,5 chilometri con però una pendenza media del 3,3%. La cima è collocata a 47,5 chilometri dal traguardo. La seconda (e ultima di giornata) è la Côte de Grammond, rampa di 9,8 chilometri al 2,9% di pendenza media e con vetta situata a 21,5 km dall’arrivo, 13 in discesa e 8,5 in pianura. Se sarà fuga o volata di un gruppo ristretto, sarà la strada a deciderlo.
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