Il Tour de France nel nome dello squalo Vincenzo Nibali. Il ciclista messinese dell’Astana ottiene una straordinaria vittoria in una delle tappe più dure di questa edizione Un successo maturato grazie a uno scatto maestoso sulla salita di La Planche des Belles Filles; nessuno degli avversari ha avuto la forza per rispondere al campione italiano e Nibali è arrivato all’arrivo braccia alzate, riprendendosi quella maglia gialla momentaneamente ceduta ieri al francese Tony Gallopin. La giornata odierna, però, è stata tormentata nella prima parte di gara dal clamoroso ritiro di Alberto Contador. Lo spagnolo è caduto in discesa, riportando una sanguinosa ferita sul ginocchio destro. Contador si è rimesso in sella per qualche km, ma poi è stato costretto a dire definitivamente addio al sogno di tornare sul gradino più alto del Tour.
LA GARA Doveva essere una tappa da cui attendersi elementi importanti da analizzare prima del sospirato giorno di riposo. Da questa giornata, particolare per la ricorrenza della festa nazionale francese, la corsa esce fuori con due certezze: la potenza di Vincenzo Nibali, sempre più dominatore e apparentemente senza rivali in salita, e l’addio di Alberto Contador, altro grande ritiro dopo il precedente saluto forzato del britannico Froome. La caduta del ciclista spagnolo ha sorpreso tutti; nessuno questa mattina si aspettava un retroscena del genere e quell’episodio, accaduto in una frazione di secondo come riconosciuto dal team manager Saxo, ha rivoluzionato il futuro del Tour. Contador ha pagato a caro prezzo una distrazione in discesa e si è ritrovato con un ginocchio destro vistosamente sanguinante e delle condizioni apparse immediatamente critiche. Inutile il tentativo di ripartire e riportarsi sul gruppo, saltato una decina di km più avanti con Contador dolorante sul ciglio della strada.
Il suo incidente ha offuscato la fuga odierna che ha visto diversi protagonisti alternarsi lungo un percorso denso di insidie e di salite. Prima Peter Sagan, intenzionato a raccogliere punti per la maglia verde sil traguardo volante, poi uno stoico Tony Martin a lavorare duramente a favore del polacco Kwiatkowski con l’obiettivo di regalare un’altra vittoria di tappa all’Omega e l’eventuale conquista della maglia gialla. Infine Purito Rodriguez, un sorriso in una giornata nera per i colori spagnoli. Il ciclista della Katusha è riuscito a metà nel suo progetto perché ha raccolto tutto ciò che c’era da raccogliere sui vari GPM, guadagnandosi la maglia a pois, ma non è riuscito a tenere fino alla fine il proprio vantaggio fino all’arrivo.
A rovinare i progetti del Purito è stato lo squalo Vincenzo Nibali. Il suo scatto a 2.6 km dal termine è stato devastante e ha lasciato sul posto gli avversari. Valverde, Pinot e Porte hanno desistito dal seguire il suo passo, limitandosi a combattere per la seconda posizione. Nibali ha raggiunto Rodriguez e poi ha proseguito da solo per conquistare la meritata gloria. Ora il Tour de France di Nibali, tornato in maglia gialla, appare tutto in discesa verso un potenziale trionfo a Parigi. Sembra di rivedere le sue gesta al Giro dello scorso anno anche se i ritiri di Froome e Contador, i due più stretti rivali, lasciano un velo di tristezza per una corsa che ha perso due protagonisti che avrebbero regalato maggiore fascino alla Grande Boucle.
Tour de France – 10a tappa, ordine d’arrivo
1. Nibali
2. Pinot
3. Valverde
4. Peraud
5. Bardet
6. van Garderen
7. Porte
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