Le prime parole di Pippo Inzaghi: “Questo Milan lotterà, chi non lo farà non potrà giocare nella mia squadra”
Direttamente da Casa Milan, in occasione del raduno rossonero, arrivano le prime parole da allenatore di Pippo Inzaghi: “Un allenatore che pretende regole è il primo esempio per i giocatori. Nella mia carriera ho sempre rispettato questo tipo di giocatori, cercherò di essere me stesso, io sono Pippo Inzaghi con i miei pregi e difetti, mi auguro che la mia grande voglia di vincere, la mia ambizione, la mia voglia di far tornare il Milan dove merita venga recepita dai miei giocatori” spiega l’allenatore del Diavolo “Sono sicuro che questo possa accadere, ho pensato alla squadra che ho, ho guardato i valori umani. Credo che questa squadra possa tornare ad essere quella che è stata. Sono molto tranquillo, ho anche ex compagni che potranno essere solo un vantaggio per me. Ci deve essere il rispetto per tutti e il rispetto della maglia che si indossa. Voglio riportare i tifosi a San Siro. Ecco quello che voglio dire ai nostri tifosi è che questa squadra lotterà perché chi non lotta non potrà giocare nel mio Milan”.
Obiettivo stagionale – “Penso che la cosa più importante sia ricreare il DNA del Milan. Il rispetto, il gruppo, la voglia di venire a Milanello col sorriso perché il lavoro che facciamo è stupendo. Quando ho vinto ho sempre fatto parte di un gruppo di uomini veri con un allenatore”.
Nuova avventura – “Conte mi ha chiamato e mi ha detto: l’unica cosa che cambia è che da allenatore non dormi più la notte. Io sono molto autocritico, mi metto sempre in gioco e cerco di migliorare. Le esperienze agli Allievi e in Primavera mi hanno fortificato”.
Modulo Milan – “Già essere un gruppo vero in campo è qualcosa di importante. L’anno scorso in Spagna l’Atletico non pensava di poter battere Real e Barcellona. Io non ho chiamato Simeone, ma ho visto l’Atletico e la sua organizzazione. Cercherò di portare il mio metodo, a me piace il 4-3-3 o il 4-4-2. Lavorerò sul rispetto delle regole e sul nutrirsi bene. Siccome siamo ben retribuiti e facciamo il lavoro più bello del mondo, questa per me è un regola ferrea”.
Su Balotelli – “È un patrimonio del calcio italiano e del Milan. L’ho sentito voglioso e farò il massimo affinché possa fare la differenza”.