Un piccola Parigi-Roubaix, una tappa criticata, attesa e temuta allo stesso tempo. Il maltempo e la cancellazione di due punti chiave come il settore 5 e il settore 7 sembravano un segnale negativo e, invece, lo spettacolo non è mancato in questo quinto appuntamento della Grande Boucle. Il Tour perde Froome, ma trova un grande Vincenzo Nibali autore di una prova di forza imponente contro un Contador costretto a limitare i danni in classifica generale. Lo squalo resta in maglia gialla, mentre il pavè premia l’audacia e l’ostinazione dell’olandese Lars Boom. Il testa a testa tra Sagan e Cancellara, invece, si è limitato a uno sprint per il quarto posto, vinto chiaramente dallo slovacco.
LA GARA Clima frenetico sin dal via. In gruppo la voglia di attaccare e di mantenere le posizioni di testaè tanta. In nove, tra cui Tony Martin, Westra, Taaramae e Dumoulin, riescono a sfilarsi dal gruppo e lanciare la fuga, mentre dietro c’è il primo colpo di scena con la caduta di Froome. Il ciclista della Sky, già dolorante al polso destro, scivola e si ritrova costretto a dover recuperare subito un minuto di ritardo su un gruppo maglia gialla lanciato dagli uomini Cannondale. Nel frattempo i fuggitivi, ridotti a sette unità per la caduta di Acevedo e la foratura di Burghardt, allungano fino a raggiungere un massimo di tre minuti di vantaggio sui diretti inseguitori.
L’avvicinamento al primo tratto di pavè non è dei migliori. La carovana si spezza in tanti gruppi ancora prima dell’avvicinamento alle pietre. Cadono i velocisti Kittel, Demare, Rojas e Kristoff, poi è la volta di Valverde, che resta attardato dal gruppo maglia gialla. Ai 67 km dal’arrivo Froome è protagonista di una seconda caduta; stavolta le immagini sono impietose, il britannico zoppica e il suo volto non lascia spazio a eventuali dubbi: ritiro del capitano Sky e addio definitivo alla possibilità di difendere il titolo della passata stagione.
Nei primi tratti di pavè la corsa cambia velocemente la propria trama. L’attacco dei fuggitivi sfuma, mentre la carovana è sempre più disunita. Nell’ottavo settore Contador perde circa 40” da Vincenzo Nibali, che si ritrova davanti con i compagni di squadra Westra e Fuglsang. L’occasione è troppo ghiotta e il messinese non può non approfittarne per cercare di guadagnare il più possibile in classifica dal rivale spagnolo. Nel frattempo prosegue la lunga lista di cadute: Haussler va per terra per ben due volte, mentre Bak finisce fuori strada dopo aver compiuto una capriola con la propria bici.
Il forcing di Nibali è intenso. Contador arriva a perdere fino a due minuti, mentre in testa il messinese si trascina dietro Boom, Sagan, Cancellara e van Marcke, tutta gente intenzionata a conquistare la tappa. L’attacco di Boom ai meno 10 km fa un’ulteriore selezione, Nibali e Fuglsang riescono a stargli dietro, mentre Sagan e Cancellara si fanno trovare impreparati. Boom prosegue insieme ai due uomini Astana per qualche km, poi a meno 6 piazza un secondo attacco, che si rivela decisivo per il successo finale. Nibali si limita a mantenere il suo passo e rinuncia a inseguire il ciclista della Belkin. Una scelta saggia perchè alla fine la sua impresa verrà ripagata con quasi due minuti e mezzo di vantaggio su Contador.
Tour de France – 5a tappa, ordine d’arrivo
1. Boom
2. Fuglsang
3. Nibali
4. Sagan
5. Cancellara
6. Keukeleire
7. Kwiatowski
8. Westra
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