«Ladri di pallone, Ladri di sport»: con queste parole si chiude la prefazione di Christiano “Xho” Presutti a Ladri di sport. Dalla competizione alla resistenza, molto ben documentato libro di Ivan Grozny e Mauro Valeri, uscito quest’anno per i tipi di Agenzia X.
Si va in campo in undici: quindi undici capitoli, undici declinazioni. Storie in cui il calcio, lo sport c’entra soltanto di riflesso, di pretesto. Storie di altri (e alti) interessi, storie che interessano diritti civili e sociali. Ivan Grozny (al secolo Ivan Compasso, fondatore di Sport alla rovescia) e Mauro Valeri (responsabile dell’Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio) ci accompagnano attraverso Mondiali, Brasile, Italia, società.
Badate bene: non che lo sport abbia un ruolo minore, questo no. Ma, stritolato da motori strettamente economici o politici, in questo volume il calcio finisce per diventare soltanto il contorno indispensabile ad affari che perdono di vista la dimensione sociale del fenomeno. Dal Mondiale brasiliano con stadi… all’inglese (come il nuovo Maracanã), al sogno di un paese: un potenziale di milioni di giocatori, e un futuro impossibile per tutti quei figli che sperano di salire la scala sociale diventando campioni. Perché per un Ronaldo che arriva, per un Neymar che spunta, troppi non superano il quartiere.
Un libro dichiaratamente militante e partigiano, ma senza che questo sia un difetto: prende le parti degli sfruttati e degli sfrattati, di quelli che non hanno rappresentanza, politica e sociale. Nella prima metà, curata da Grozny, parlando tra l’altro dei lavori che schiacciano abitudini e luoghi, e che portano a dolorose morti sul lavoro (in Brasile come in Qatar); nella seconda, con Valeri che introduce omofobia, razzismo e nomadismo in Italia; in entrambi i casi, con una visuale che ricorda la Construção di Chico Buarque: morreu na contramão atrapalhando o tráfego (morì contromano, ostacolando il traffico).
Il calcio come il calcio: sostanza indispensabile alla buona vita. Leggerezza e speranza di libertà per il popolo brasiliano, leggerezza e speranza di libertà anche in Italia: per i mancati coming out di calciatori o ex, per i disagiati mentali e sociali, per i richiedenti asilo. Il calcio come terapia: terapia della vita.
Un libro che “tifa” perché il sistema attuale fallisca, il giocattolo si rompa nelle mani di chi lo sta spremendo, e possa venire restituito alla sua essenza. Un libro che vuole riportare lo sport come tema centrale di se stesso, come mezzo di unione pacifica in campo e sugli spalti. Partigiano, abbiamo detto: di quella partigianeria che viene dalla passione e dalla militanza. Tifosi dello sport, oppositori del circo che ci vive attorno. Contro tutti i ladri di sport, ladri di vita.
| Ivan Grozny e Mauro Valeri Ladri di sport. Dalla competizione alla resistenza Agenzia X, Milano 2014 Prefazione di Christiano “Xho” Presutti 159 pagine, 13 euro |