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Roland Garros, Australian Open, US Open e Wimbledon, un poker che rappresenta il sogno di ogni tennista professionista. In pochi sono riusciti a completare il Grande Slam (solo una minima parte di questi sono riusciti a farlo nell’arco di un anno solare). In questa particolare elite da ieri c’è anche un po’ di “Made in Italy” grazie alla formidabile coppia formata dalla bolognese Sara Errani e dalla tarantina Roberta Vinci.

Le chichis azzurre in due anni, tra il 2012 e il 2014, sono riuscite a portare a casa ben cinque tornei del Grande Slam (Australian Open 2013, 2014, Roland Garros 2012, US Open 2012, Wimbledon 2014), impreziosendo la loro bacheca grazie ai tre successi in FED Cup con la nazionale azzurra. Un palmares in cui manca solo quella medaglia olimpica sfuggita proprio nel 2012 sull’erba londinese, quando il loro cammino si interruppe ai quarti di finale. Il segreto del loro successo è senza dubbio l’armonia di gioco che hanno saputo trovare insieme e con cui riescono a sorreggersi a vicenda in campo anche nei momenti di difficoltà. La finale di ieri è apparsa come un incontro di primo turno; troppo deboli le avversarie Babos\Mladenovic contro la potenza del servizio della Errani e la grinta della Vinci a rete, capace di saper leggere con largo anticipo le mosse dell’avversaria. Un primo set scivolato via in meno di trenta minuti e un secondo dove hanno dovuto solo gestire la partita, trovando il momento adatto per colpire nuovamente e strappare il break conclusivo. Quello delle chichis a Londra è stato un percorso quasi perfetto, che ha vissuto un solo momento di difficoltà nella sfida contro le gemelle ucraine Kičenok. Un match sconvolto dal maltempo e che ha visto le due tenniste italiane rialzarsi da una situazione difficile, costrette a fronteggiare i match point delle avversarie, e reagire con la forza di vere campionesse, travolgendo le avversarie nel terzo e decisivo set.

A un anno di distanza Wimbledon è tornato dunque a parlare nuovamente italiano dopo il passato trionfo di Gianluigi Quinzi nel singolare juniores. Il tennis di casa nostra è riuscito a guadagnarsi spazio sulle prime pagine dei giornali e sui notiziari televisivi, ma il sogno di vedere un tennista italiano in finale ai Championship è ancora forte. Una strada che per il momento appare molto lontana, soprattutto in campo maschile dove i nostri Fabio Fognini e Andreas Seppi hanno come principale obiettivo il raggiungimento della seconda settimana di gare. C’è ancora tanto da lavorare sui nostri futuri atleti, però, guardando agli anni passati e ripensando ai momenti bui della retrocessione dell’Italia in Coppa Davis, non possiamo non notare i notevoli passi avanti fatti dal nostro movimento e gli sforzi per cercare di riportare in alto un movimento, che era caduto in piena depressione fino a qualche stagione fa.

Non ci resta che guardare ai prossimi appuntamenti che ci riserva il calendario. Gli US Open dove Sara e Roberta tenteranno la doppietta e poi l’ambiziosa sfida in Coppa Davis dove i nostri azzurri dovranno sudare più di sette camicie contro la Svizzera.