Serie A, il Torino torna al lavoro per la nuova stagione

Il Torino è la prima squadra a riaccendere i motori per la prossima Serie A per via dei preliminari di Europa League. Ieri sera si è radunato in un hotel della città, alcuni giorni di test al Centro Sisport, poi dal 6 luglio trasferimento in montagna, a Bormio fino al 16; dal 17 al 30 luglio a Riscone (Bz), dall’11 agosto a Mondovì (Cn).

Volti vecchi e alcuni nuovi: Cristian Molinaro,  Rubén Pérez prelevato dall’Atlético Madrid, Marco Benassi in arrivo dall’Inter, Juan Manuel Sánchez Miño acquistato dal Boca Juniors, Pontus Jansson a parametro zero dal Malmö e Josef Martínez proveniente dal BSC Young Boys.

La squadra, insomma, si è rifatta il look ed è in attesa di nuovi innesti; mancano i nazionali reduci dal mondiale, Cerci e Darmian, e manca il centravanti che sostituirà Ciro Immobile.

Il tecnico, Giampiero Ventura, ha parlato della prossima stagione in questi termini: “Ho una grande voglia di ripartire. Spero che i miei calciatori abbiano la stessa voglia che ho io. L’obiettivo è proseguire un discorso di crescita. Siamo partiti tre anni fa che eravamo in serie B e ora siamo arrivati in Europa. E’ stato fatto tanto, ma non è mai sufficiente. Comunque, noi vogliamo continuare a crescere. La società ha fatto investimenti su giovani calciatori, a parte Molinaro, e dobbiamo proseguire così. Dobbiamo iniziare bene con la stessa voglia dell’anno scorso”. Sul centrocampista spagnolo ha tenuto a precisare: “Rubén Pérez? Cercavamo un centrocampista centrale con le sue caratteristiche: si alternerà con Vives. Dovrà avere molta voglia per fare bene nella prossima stagione”.

Il tecnico dei granata, riguardo al mercato glissa: “Futuro di Cerci? Non lo so, il mercato lo fa la società, bisognerà vedere la volontà del club e del giocatore; non sta a me entrare in questi discorsi. La forza del Torino deve essere la squadra e non un singolo giocatore e non mi sto riferendo a Cerci, ma è un discorso in generale”. Poi, Ventura, chiude con la sua solita ironia: “Se Cerci rimane perderò l’ultimo ciuffo di capelli che mi è rimasto”.

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Paolo Maragoni