Tanto possesso palla per l’Argentina, difesa ordinata e ripartenze per la Svizzera. Così si possono riassumere i primi 20 minuti di gara, che come unica conclusione vedono un destro di Inler da fuori area al 9′, che termina altissimo. Tra il 25′ e il 30′ una serie di occasioni degli Svizzeri con Shaqiri, Xhaka e Behrami protagonisti mettono i brividi all’albiceleste, che non riesce a monetizzare il suo possesso palla. La reazione di Messi e compagni è tutta in un corner al 30′, su cui Garay manca di un soffio l’impatto di testa con il pallone. Al 33′ Drmic spreca solo di fronte a Romero l’occasione per il vantaggio, al termine di un capovolgimento di fronte da manuale condotto in tandem con il solito Shaqiri. È l’occasione più ghiotta di un primo tempo che si chiude con l’Argentina in avanti, ma senza lo spunto decisivo dei suoi fantasisti.
La ripresa si apre ancora con gli elvetici molto aggressivi e per nulla intimoriti dall’avversario. Al 59′ arriva la prima occasione per l’Argentina, con un sinistro da posizione defilata di Rojo deviato goffamente da Benaglio. Il portiere svizzero si rifà al 64′, quando risponde alla grande su un gran colpo di testa di Higuaín, invisibile fino a quel momento. Ma l’Argentina cresce di minuto in minuto, e al 67′ sfiora ancora il gol con un sinistro da fuori area di Messi che però non scende abbastanza. Più si avvicina il 90′ più cresce il pressing dell’Argentina. Al 78′ ancora Messi impegna i riflessi di Benaglio con un sinistro basso dal limite dell’area. L’ultimo brivido dei novanta minuti lo procura Schär che colpisce di testa su cross da calcio piazzato anticipando una difesa argentina non impeccabile.
Dopo Brasile e Germania, nemmeno l’Argentina si risparmiale fatiche dei tempi supplementari, bloccata da un’ottima Svizzera. Al 4′ del primo tempo supplementare Palacio spizza di testa su punizione di Messi, ma Benaglio è ancora attento. Sono soprattutto gli argentini a spingere per evitare i calci di rigore, ma la Svizzera non rinuncia a farsi vedere, anche se per lo più con conclusioni dalla distanza che non impensieriscono Romero.
Nel secondo tempo supplementare succede di tutto. Al 109′ Di María trova un bel sinistro dal limite, ma Benaglio ancora una volta non si fa sorprendere. Il madrileno è trascinatore assoluto dei suoi, e al 118′ trova il diagonale che porta l’argentina agli ottavi. Finita? Nemmeno per sogno, c’è ancora tempo per un palo di Dzemaili all’ultimo secondo, e una roccambolesca deviazione da due passi del centrocampista del Napoli che esce di un capello e un sinistro di Di Maria da centrocampo che sfiora il palo di una porta sguarnita. L’Argentina passa ai quarti, ma soffre letteralmente fino all’ultimo secondo contro una Svizzera che può tornare in Europa a testa altissima.
ARGENTINA – SVIZZERA 1-0 (t.s.) (0-0)
Argentina (4-3-3): Romero 6; Zabaleta 6,5, Fernández 5,5, Garay 6, Rojo 6,5 (105′ Basanta 6); Gago 6 (106′ Biglia 6), Mascherano 6, Di María 7,5; Messi 7 (c), Higuaín 6, Lavezzi 5,5 (74′ Palacio 6). A disp.: Andujar, Orion, Campagnaro, Demichelis, Rodriguez, Biglia, Alvarez, Perez. All.: Sabella.
Svizzera (4-2-3-1): Benaglio 7; Lichtsteiner 5,5, Schär 6,5, Djourou 7, Rodríguez 6,5; Inler 6,5 (c), Behrami 6; Shaqiri 7, Xhaka 6,5 (66′ Fernandes ), Mehmedi 6 (113′ Dzemaili 6); Drmić 6 (82′ Seferovic 6). A disp.: Sommer, Burki, Senders, Ziegler, Barnetta, Stocker. All.: Hitzfeld.
Arbitro: Jonas Eriksson (Svezia).
Marcatori: Di Maria (118′)
Note: ammoniti Xhaka, Fernandes (S), Rojo (A)